Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

mercoledì 23 marzo 2022

Sintesi del viaggio di Es

Ancora protagonista la Lizard Records http://www.lizardrecords.it , etichetta sempre prodiga di stimolanti uscite discografiche come "Gli alberi di Stavropol" secondo album dell'ensemble Sintesi del viaggio di Es (anche questo fa parte del catalogo della side-label La locanda del vento, del primo full length già parlammo su questo blog, vedi 
La band emiliana, capitanata dalla triade (ex Sithonia) Giovannini, Musi, Roda , il 17 gennaio 2022 ha rilasciato il nuovo disco di dieci tracce per oltre 50 minuti intrisi endemicamente di gradevolezza e finezza sia strumentale sia nei testi sempre molto accurati e poetici.
Un godibilissimo prog-cantautorale che lascia un impronta profonda e significativa dato il suo perfetto equilibrio acustico/elettrico. 
L'album, le cui foto di copertina sono a cura di Andrej Loginov, ha come protagonista la natura come essenza di vita in particolare gli alberi di Stavropol, città russa del Caucaso settentrionale di quasi mezzo milione di abitanti, sede di uno dei parchi più ricchi dell'intera nazione. Note di rilievo, di un lavoro tutto ragguardevole, sono la title track in cui gli alberi di notte comunicano mentre "al mattino stanno in silenzio ...ma il vento porta tutto con sè..", la suite di oltre quattordici minuti "Il viaggio di Es" sintesi sopraffina-con una San Pietroburgo sullo sfondo "...questa città mi entra nel cuore..." (chissà -dati i tempi cupi odierni- se potremmo ancora assaporarne la bellezza) del percorso della vita, la ritmica della più movimentata "L'età dell'oro" "...io spesso mi chiedo dove sono quei giorni, io spesso mi chiedo dove sono quei sogni...", gli afflati hard prog di "Strade di fango" "vita passata a sognare, vita passata a sbagliare...."  infine i due strumentali assai suadenti: "Adria" con il suo paesaggio sonoro onirico dai perfetti intrecci di pianoforte, chitarra acustica e violino, commovente nel suo incidere sapendo che è dedicata a Adria Ackerman, persona scomparsa prematuramente e "Grazie per gli anni e per i giorni" con solide parti solistiche di chitarra, flauto e tastiere.  
Da applausi a scena aperta il livello compositivo di Roda, autentica risorsa per un ensemble di grande spessore artistico con la voce di Giovannini sempre espressiva e gradevole,la finezza  flautistica della Montenegro  e il chitarrismo sublime di Musi con riff e solo che ti penetrano in testa.
Line up: Marco Giovannini: voce e cori. Sauro Musi: chitarre. Valerio Roda: bassi, fretless, pianoforte. Maurizio Pezzoli: tastiere. Eleonora Montenegro: flauto e cori. Nicola Alberghini: batteria. Ospiti la cantautrice/polistrumentista Barbara Rubin al violino nel brano "Adria" e Maria Grazia Ponziani all'organetto diatonico in "Grazie per gli anni e per i giorni".
In ascolto la title track



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