Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

giovedì 31 dicembre 2015

Top Five Internazionale 2015

Queste sono le mie scelte internazionali progressive per quest’anno tra tutti i dischi che ho potuto ascoltare.


Thieves' Kitchen: The Clockwork Universe
Sei tracce, oltre 50 minuti di musica, per il sesto disco dei britannici Thieves' Kitchen con echi seventies,toccate fusion, afflati canterburiani e folkeggianti , il tutto ben condito con una voce femminile calda e suadente, quella della vocalist Amy Darby.
La presenza di musicisti degli Anglagard  come la flautista Anna Holmgren ,il bassista  Johan Brand  oltre all’ex tastierista Thomas Johnson arricchiscono ancor più la proposta sonora, per un prodotto di grande varietà espressiva e qualità tecnica-emozionale.
Completano la line up il chitarrista Phil Mercy e il batterista Paul Mallyon.



Ciccada: The finest of miracles
I greci Ciccada, dopo 5 anni di silenzio discografico , con l’uscita del secondo disco “The finest of miracles” confermano, anzi migliorano, quanto di buono avevano realizzato nel precedente lavoro.
La band ateniese, nei tre quarti d’ora del disco impreziositi dalla strepitosa voce femminile Evangelia Kozoni, naviga soavemente tra folk, melodie sinfoniche con una azzeccata combinazione tastiere-flauto e sprizzate simil jazz.
Line up: Evangelia Kozoni (voce), Nicolas Nikolopoulos (flauto, sax, Mellotron synth, piano elettrico, pianoforte, glockenspiel), Yorgos Mouchos (chitarre) e Yannis Iliakis (batteria, percussioni).


Mystery : Delusion Rain
Non è assolutamente una delusione il sesto lavoro in studio dei canadesi Mystery anzi è un piccolo gioellino neo prog con sei tracce per una abbondante oretta  di gradevolissima musica
La band di Montreal guidata magistralmente dal chitarrista Michel St-Père dimostra di essere particolarmente ispirata in particolar modo nella splendida suite di quasi venti minuti  The willow tree dove i fraseggi strumentali, gli assolo e la vocalità del cantante/flautista  Jean Pageau creano una comunione benefica per le orecchie dei fruitori.
Completano la line up: il bassista François Fournier, il tastierista Benoît Dupuis, il batterista  Jean-Sébastien Goyette  ed il secondo chitarrista Sylvain Moineau.


Echolyn: I Heard You Listening
Il quintetto della Pennsylvania con I Heard You Listening, nono album di una serie (raffinata) iniziata nell’ormai lontano 1991, mantiene caratteristiche di grande qualità sonora seppur con un punto d’incontro che cresce ascolto dopo ascolto essendo gli Echolyn una band  non paladina dell’immediatezza.
Il disco diviso in nove tracce di un’ora abbondante di prog sinfonico è un lavoro, more solito, ricco di sfumature di gusto, estremamente curato negli arrangiamenti, dal quale emerge il talento ed il tasso tecnico dei musicisti: Brett Kull (chitarra e voce), Raymond Weston (voce), Tom Hyatt (basso), Paul Ramsey (batteria) e il tastierista  Christopher Buzby.  



Nemo: Coma
Il nono album dei Nemo è certamente da annoverare tra i lavori meglio riusciti nel panorama prog sinfonico di quest’anno.  Il quartetto capitanato dal chitarrista e cantante Jean Pierre Louveton sfodera eclettismo e gran classe . Il disco di 56 minuti, sempre con liriche in francese, fluisce senza intoppi nelle sei tracce di cui si compone.
Di Coma si può trovare anche una limited edition comprendente un secondo disco bonus nel quale sono contenute due cover ( Rat Bat Blue dei Deep Purple e Ten Years Gone dei Led Zeppelin) e tre brani riferiti alla Trilogia della divina Commedia.
Oltre al già citato leader Louveton suonano nel disco il batterista Jean Baptiste Itier, il bassista Ollivier Long e il tastierista/cantante Guillame Fontaine.




Mi permetto anche di citare un extended play di 25 minuti(tre tracce in studio e una live) che merita la menzione in quanto il prog sinfonico di questo ensamble britannico , seppur di chiara derivazione genesisiana,è davvero una grande risorsa per i progger del terzo millennio. Trattasi di Wassail dei Big Big Train



Tra i lavori non progressive che ho ascoltato segnalo:
Louise Le May: A Tale Untold
Leggerezza ed intensità nella sua vocalità  espressiva, Louise Le May è artista di grande talento, capace di far vibrare corde emotive pur nel minimalismo di questo suo folgorante debutto discografico full-length (ha al suo attivo un e.p. del 2009).
A Tale Untold, questo il titolo dell’album della musicista inglese, è un disco da seguire con attenzione per cogliere le rilevanti sfumature in esso contenuto.
Un impressionante debutto!


domenica 27 dicembre 2015

Top Five Italiana 2015

Il Progressive Italiano vive, ormai da qualche tempo,una stagione ricchissima di uscite discografiche di valore. E' sempre più difficile fare scelte tra tanta qualità, ecco la mia top five nazionale tra i dischi che ho ascoltato quest'anno. 

Unreal City: Il paese del tramonto
Il secondo disco della band del giovane psiconauta progressivo Tarasconi  non solo conferma la favorevole impressione del primo disco di due anni fa ma va al di là, attraverso tessiture sonore di seta pregiata con 70 minuti di energico sound progressivo (testi ed interludi strumentali di gran classe)  con pezzi lunghi mediamente otto/nove minuti eccetto l’ouverture strumentale iniziale di cinque minuti e la suite finale Ex tenabrae lux di poco più di venti minuti divisa in quattro movimenti.
Un disco magnifico che evoca un viaggio metafisico tra la morte e la vita, il buio e la luce, la carnalità e l’onirico. Tutto da gustare.

La Coscienza di Zeno: La notte anche di giorno
Lavoro ardito per il gruppo genovese giunto al terzo album, quello della piena maturità.
Il disco è composto da due lunghe suite, di sei e quattro movimenti ciascuna, per quasi tre quarti d’ora di prelibatezza sonora e semantica, da assimilarsi attraverso ripetuti ascolti anche per la ricchezza della proposta sinfonica progressiva.
Due figure femminili sono le protagoniste del disco, di fatto un concept album e un intenso omaggio a queste anime che hanno “abbandonato lo stato del pieno per approdare a quello del vuoto”. La suite “Giovane Figlia” è liberamente ispirata alla figura della "sfortunata" Serena Zaiacometti, mentre “Madre Antica”  è dedicata alla scultrice partigiana Bianca Orsi.
Come ben afferma il valente bassista Gabriele Guidi Colombi: “ per La Coscienza di Zeno raccontare un sentimento, una sensazione o un disagio è fondamentale quanto descrivere le stesse tramite la musica”.Lavoro discografico dal  perfetto connubio tra la penna originale di Stefano “Sinfield” Agnini, la vocalità di Calandriello e gli strumentisti della band.


Barock Project: Skyline
Un disco, il quarto dei Barock Project, che migliora ascolto dopo ascolto, inequivocabile segno di eccelsa portata artistica.
Un autentico capolavoro neo progressive sinfonico con sfumature jazzy che diverrà pietra miliare di questo scorcio di’inizio millennio.
Dieci tracce per 70 minuti di godimento musicale con il quartetto in grande spolvero, lavoro discografico impreziosito dalla virtuosa presenza in un brano di Vittorio De Scalzi, mito vivente del nostro genere preferito: Prog On!!  

Not a Good Sign: From a distance
Secondo disco per questo super ensamble  capace nuovamente di stupire nel proporre un lavoro con canzoni più brevi e fruibili rispetto al precedente disco ma sempre molto interessanti per quanto riguarda gli aspetti compositivi.
Dieci brani per oltre 50 minuti di musica dove la tecnica strumentale è abbinata alla capacità vocale di Alessio Calandriello (de la Coscienza di Zeno) , cantante di grande spessore emotivo, affiancato dal compositore/tastierista  Paolo “Ske” Botta, dal chitarrista Francesco Zago (l’autore di tutti testi eccetto un brano che,  dopo la registrazione dell’album, ha lasciato la band , sostituito da Gian Marco Trevisan), dal batterista  Martino Malacrida e dal nuovo bassista Alessandro Cassani.

Ubi Maior: Incanti bio meccanici
Quattro tracce per oltre un’ora di sano prog sinfonico per gli Ubi Maior che , dopo cinque anni di silenzio , fanno uscire questo terzo lavoro con una confezione digipack molto curata.
Il disco è moderno nel suo tappeto sonoro, sospeso tra dolcezza e durezza (mai eccessiva comunque) ed è caratterizzato da intriganti ed orecchiabili melodie vocali del cantante/violinista  Mario Moi, dalle poliedriche tastiere del compositore Gabriele Manzini (Hammond, Mellotron, Moog) dalla chitarra genesisiana della new entry Marcella Arganese e dalla solida sezione ritmica di Walter Gualtiero Gorreri (basso) ed Alessandro Di Caprio (batteria).

Segnalo, per un soffio fuori dalla top five, il bel disco de La Curva di Lesmo vedi http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2015/11/la-curva-di-lesmo.html

Come al solito consiglio un disco non prog che mi ha colpito favorevolmente, quest'anno andiamo in Sardegna con questo talento poco noto al grande pubblico.

Iosonouncane:Die
Ci sono dischi che ascolti in religioso silenzio, nella liturgia metafisica dell’ammirazione, ci sono dischi che ti divertono e che ascolti con disinvoltura nelle più disparate situazioni quotidiane. Ecco l’album Die rientra in questa seconda categoria.

Jacopo Incani (sardo, classe 1983),  tastierista, multistrumentista e cantante, conosciuto artisticamente con il nickname Iosonouncane ha costruito un album ( il suo secondo) fresco e intriso di funamboleschi riferimenti a svariati generi musicali con testi surreali e capaci di attirare l’attenzione anche a progman come il sottoscritto.

mercoledì 16 dicembre 2015

Argos

Gli Argos sono inizialmente un progetto solista creato a Magonza nel 2005 dal tastierista polistrumentista Thomas  Klarmann; poi dal 2008, anno di debutto discografico, l’ensamble si è arricchito di altri ottimi musicisti – come ad es. il percussionista e compositore Ulf Jacobs-  per una miscela sonora eccellente che nei quattro lavori prodotti coniuga neo prog, afflati canterburiani e prog sinfonico retrò.
Line up 2015: Thomas Klarmann (basso, flauto, chitarra acustica ,tastiere,voce).
Robert Gozon (tastiere , voce). Ulf Jacobs (batteria, percussioni, voce). Rico Florczak (chitarra elettrica e voce); da rimarcare la presenza , come ospite, di Andy Tillison dei Tangent.


Album consigliato: A sesaonal affair (2015)

domenica 13 dicembre 2015

Apogee

Gli Apogee è un progetto “one man band” di Arne Schäfer, cantante/chitarrista dei Versus X.
Otto sono i dischi che il musicista tedesco ha fatto uscire dal 1995 ad oggi di cui cinque nel nuovo millennio.
Il sound è prettamente sinfonico e Schäfer, oltre a cantare, suona tutti gli strumenti eccetto le percussioni e la batteria; nulla di particolarmente originale ma tutti i lavori sono ben prodotti e non “fanno male”.


Album consigliato: The art of mind (2015)

sabato 12 dicembre 2015

Versus X

I Versus X sono una band  di Francoforte, formatasi nel 1991 ed attiva soprattutto negli anni novanta con - complessivamente - 4  dischi in studio e due live.
Nel terzo millennio hanno dato alle stampe il disco dal vivo “Live at Spirit” nel 2002 e l’album in studio Primordial Ocean del 2008.
L’ensamble tedesco ha un impronta sinfonica con chiari riferimenti al glorioso passato del prog seventies.
Line up terzo millennio:  Arne Schäfer: voce, chitarra. Ekkehard Nahm : tastiere, synth. Thomas Keller : basso. Uwe Völlmar: batteria e percussioni.
Sito ufficiale:  http://www.versus-x.de/
Qui in versione live nel 2009


Album consigliato: Primordial Ocean (2008)

martedì 8 dicembre 2015

The Dear Hunter

The Dear Hunter è un progetto di grande qualità del cantante/chitarrista Casey Crescenzo che, dopo una militanza nei The Receiving end of Sirens (Treos) un gruppo experimental hardcore di Boston, ha dato vita ad un ensamble capace di sfornare dal 2006 sei album in studio e un live.
La produzione della band statunitense è fucina di prog sinfonico, metal e pop; il tutto amalgamato con gusto per varie tipologie di palato musicale
Line up attuale: Casey Crescenzo: voce, chitarra.  Nick Crescenzo: batteria e percussioni. Robert Parr : chitarra, voce e tastiere. Maxwell Tousseau: chitatta, tastiere e voce. Andrew Brown: tastiere e voce e il bassista Nick Sollecito.



Album consigliato: Act IV°: rebirth in reprise (2015)

lunedì 7 dicembre 2015

Jack Dupon

I Jack Dupon, gruppo francese di Clermont Ferrand, si sono formati nel 2004.
Nei quattro dischi in studio e due live, la band ha dato vita a un prog sperimentale , difficile da descrivere  con esibizioni live molto teatrali, proposte anche negli Stati Uniti con un gusto dell’improvvisazione tipico di quegli ensamble costituiti da musicisti di prim’ordine .
Line up:Gregory Pozzoli e Philippe Prebet: chitarra e voce, Arnaud M’Doihoma : basso e voce , Thomas Larsen percussioni, batteria e voce.


Album consigliato: Jesus, l’aventuriers (2013)

venerdì 4 dicembre 2015

MuchoTapioca

Progetto francese con coordinate ispirative legate ad una certa avanguardia simil Zappa, i MuchoTapioca hanno prodotto un solo disco omonimo nel 2013 di soli 30 minuti con 8 canzoni(?) brevi ed anomale.
Line up: Julien Gefflot (xilofono, tastiere), Quentin Buffier (basso), Olivier Gaillan (voce), Pierre Cardeillac (chitarra), Jean-Charles Mouchet (chitarra), e Thomas Tallon (batteria)


Album consigliato: Mucho Tapioca (2013)

mercoledì 2 dicembre 2015

Rhùn

I Rhun sono un combo francese  particolarissimo che,  nel loro unico disco “Fanfare du chaos” (Altrock), suscita tanti stimoli al fruitore  il quale si trova spaesato e nel contempo affascinato dalla complessità della proposta che in taluni frangenti si ispira ai Magma con cenni free-jazzistici e “insinuazioni” canterburiane
Sei tracce totali per poco più di 40 minuti di musica destabilizzante con le prime tre suonate da 11 elementi e le altre tre da soli sette.



Album consigliato: Fanfare du chaos (2013)