Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

sabato 29 dicembre 2012

Top five italiana 2012

Come già lo scorso anno, mi cimento in una personalissima (ed opinabilissima) scelta di 5 album di prog italiano, tra quelli che ho ascoltato,  meritevoli di essere citati.

Hostsonaten: The Rime Of The Ancient Mariner: chapter one

Splendido disco per gli Hostsonaten del poliedrico ed eclettico genovese Fabio Zuffanti.
Le composizioni riguardano la prima parte dell’omonimo poema epico-marinaro di Samuel Taylor Coleridge, datato fine ‘700.
Una super produzione con 4 vocalist eccelsi tra cui “Il Maschera di Cera” Alessandro Corvaglia e  una band di prim’ordine tra cui “l’altra maschera” Mau Di Tollo alla batteria e il “genietto” Luca Scherani alle tastiere.
Prog sinfonico di ampio respiro con un motivetto che ricorre praticamente in ogni traccia che ti rimane in testa con godimento cognitivo.
Per approfondimenti rimando al blog del caro amico Athos Enrile
Eccovi un estratto live dell’opera , trattasi di evento realizzato il 16 Dicembre preso il Teatro Verdi di Genova Sestri, un eccellente spettacolo a cui ho avuto il piacere di assistere

Il Giardino Onirico: Perigeo

Dopo aver ascoltato su You Tube l’intero album, ho acquistato il cd autoprodotto mesi fa direttamente dal tastierista Emanuele Telli, gentilissimo per davvero, tra l’altro la Lizards Records gli ha messi”sotto contratto” e il cd sarà ufficialmente rilasciato dall'etichetta dell'oculato Loris Furlan .
Fin da subito la band laziale mi ha favorevolmente colpito per l'estrema versatilità nei passagi tra suoni più prettamente sinfonici e quelli più metal, tra space rock e passaggi da”camera” con l’intervento della soprano Elisabetta Marchetti.
Eccovi l'intero album:

 Ornithos: La trasfigurazione

Super band al debutto discografico con tre componenti del Bacio Della Medusa come assi portanti del combo-prog, ovvero Diego Petrini, Federico Caprai e la talentuosa ed affascinante Eva Morelli al flauto e sax..
Un disco con varie contaminazioni di generi, dal progressive all’hard-rock, al blues, al jazz, al folk acustico, davvero ottimo esordio per AMS.

Barock Project : Coffee in Neukölln

Ensamble straordinario che porta a vertici elevati il prog-sinfonico, il disco del 2012 è un ulteriore tappa di crescita (la terza) per una band che sta “donando” gemme di assoluto valore al progressive italiano (ma non solo) del terzo millennio.
Il disco uscito per Musea mostra  tre artisti di tecnica sopraffina, capaci comunque di coinvolgere emotivamente l’ascoltatore, seppur abbiano virato verso un cantato totalmente in Inglese.
Line up:Luca Zabbini: tastiere, chitarra e voce, Giambattista Giorgi: basso e la “voce” Luca Pancaldi.

 Magnolia: La zona d’Ombra

I romani Magnolia, come Eclissidra avevano pubblicato un disco nello scorso millennio, ritornano attivi nel 2012 con un nuovo lavoro discografico dal titolo La zona d’Ombra (etichetta Lizard), si tratta di un concept album interamente ispirato alla vicenda di David Hicks, primo detenuto nel braccio della morte ad essere giustiziato nel 21°secolo.
 Un disco di 14 brani di cui tre strumentali, con testi rigorosamente in italiano cantati benissimo da Chiara Gironi coadiuvata da sonorità tra onirismo progressivo e momenti più acustici , tappeti melodici che lasciano gradevoli segni nell’ascoltatore nonostante la durezza dell’argomento.
Line up: Donatella Valeri : Pianoforte, Bruno Tifi : Chitarra, Alessandro Di Cori: Chitarra, Simone Papale; Basso, Claudio Carpenelli: Batteria e Chiara Gironi : Voce.

Bonus cd......
Tra i dischi del 2012 propriamente non progressive mi preme evidenziare il lavoro d’esordio dei Sycamore Age, il progetto di Stefano Santoni e Francesco Chimenti, quest’ultimo figlio d’arte in quanto il papà Andrea è stato tra le altre cose anche il leader dei Moda (rigorosamente senza accento..band culto degli anni 80), è davvero interessante, coadiuvati da altri cinque elementi, hanno sfornato un album “Sycamore Age” (Santeria / Audioglobe) in cui convivono un  caleidoscopio di suoni: musica da camera, heavy-metal, folk, musica balcanica, elettro-noise e kraut rock, il tutto con il cantato di Chimenti che, in alcune parti del disco, mi fa ricordare il compianto Jeff Buckley.



giovedì 27 dicembre 2012

Top Five Internazionale 2012

Anche nel 2012 il progressive ha visto autentiche “chicche”  germogliare nel vasto panorama mondiale, tra quelle che ho ascoltato segnalo le seguenti:

Inner Ear Brigade: Rainbro

Gran bel disco d’esordio quello dei californiani Inner Ear Brigade, uscito per l’etichetta italiana AltrOck Productions, disco assai variegato e di grande valore con mero gusto per la melodia, sprizzate canterburiane, sfumature di elettronica e auree jazzistiche.
Il lavoro si pone molto lontano dalle asettiche sonorità tecnocratiche e manieristiche che caratterizzano certi dischi statunitensi, il gruppo di San Francisco, gruppone in quanto sono ben dieci elementi, con una invidiabile sezione fiati accanto alle classiche strumentazioni progressive “vintage” hanno prodotto un album sorprendente arricchito dal canto, ottimo davvero, della Ferris che di nome fa Melody (nomen..... omen.....)
Kotebel: Concerto for Piano and Electric Ensemble

Stepitoso prog sinfonico strumentale per questi spagnoli che, al sesto disco, sfornano il loro capolavoro assoluto (finora....).
Asse portante del  lavoro uscito per la Musea, è il “concerto grosso” in quattro movimenti con un afflato classicheggiante, il disco si mantiene di grande livello in ogni singola traccia e cresce di ascolto in ascolto, protagonista principale il pianoforte di Adriana Plaza Engelke che ben si integra con la batteria e le percussioni di Carlos Franco Vivas,con le chitarre di César García Forero,con il basso di Jaime Pascual Summers e con le tastiere di Carlos Plaza Vega.
Eccoli live a Madrid

 Tompox: Hungarian Eclectic

Gli ungheresi Tompox, il nuovo progetto 2012 di Tamás Pócs eccellente bassista dei mitici Solaris, progband magiara del millennio scorso, sono caratterizzati da un sound molto cameliano con influenze etniche per un gradevole mix.
Il buon Tamás per questo lavoro, quasi del tutto strumentale,  si è attorniato di un combo di altri 4 elementi (Endre Balla: tastiere, Gábor Berdár chitarra, Péter Szula: batteria e percussioni e Ádám Tasi: flauto) e da alcuni ospiti tra cui Zoltán Kiss che canta egregiamente la cover crimsoniana Epitaph.



Astra: The Black Chord

Dopo lo splendido esordio del 2009, quest’anno gli Astra, quintetto californiano di San Diego, ci propongono un altro eccellente lavoro assai floydiano nel divenire, sei tracce ricche di psichedelia con il mellotron in bella evidenza che si fondono con un prog sinfonico di alto livello.
La line up prevede: Richard Vaughan: chitarra elettrica, mellotron, moog e voce, Conor Riley: Mellotron, Moog, organo,  piano e voce, Brian Ellis: chitarra acustica ed elettrica , David Hurley batteria, percussioni e flauto e  Stuart Sclater al basso
Ecco il video di Cocoon

 Big Big Train: English Electric (Part One)

Gli inglesi Big Big Train hanno dato alle stampe un album di prog sinfonico visceralmente “Genesisiano”, un concept album sulla costruzione delle città inglesi di grande impatto emotivo anche per la voce del flautista-cantante  David Longdon estremamente similare a quella di Peter Gabriel,(tra l’altro era in lizza per sostituire Collins e divenire il frontman dei Genesis ma Banks e Rutheford gli preferirono Ray Wilson..... ), la line up oltre a Longdon prevede il talentuoso batterista Nick D'Virgilio, il chitarrista Dave Gregory, i polistrumentisti nonchè co-fondatori del gruppo nello scorso millennio ossia Andy Poole e Greg Spawton e super ospiti quali Andy Tillison (Tangent) e Danny Manners.
Armonia e melodia, simbiotiche, in un disco che gli amanti del prog seventies non possono non avere e siamo in febbrile attesa di ascoltare la seconda parte prevista per Marzo 2013.


BONUS CD......
Tra i dischi non propriamente progressive , segnalo Blues Funeral di Mark Lanegan, vocalist statunitense degli Screaming Trees, una band che inizialmente suonava rock psichedelico  e successivamente venne più volte accostata alla scena grunge di Seattle a cavallo tra gli 80 e i 90.
Tra rock-blues e folk country con accenni spiritual, un prodotto elettrico di valore, impreziosito dall’ugola roca e pregnante emotivamente di mastro Lanegan, chapeau!!

martedì 25 dicembre 2012

Cirrus Bay

Gli statunitensi Cirrus Bay attivi discograficamente dal 2008 con tre album di neo-progressive gradevole seppur non originalissimo.
Da segnalare la presenza di due vocalist donne che caratterizzano il sound della band accumanato  ad alcuni lavori dei Renaissance, le lunghe parti strumentali lasciano un senso di quieto benessere e di questi tempi è già qualcosa....
Sito ufficiale: http://www.cirrusbay.com/


Album consigliato: Whimsical Weather (2012)



Nine Stones Close

I Nine Stones Close, inizialmente concepito nel 2008 come progetto solista del polistrumentista inglese Adrian Jones, nel 2012 al terzo disco sono divenuti un eccellente quintetto di musica neo-progressiva, la line up attuale: Adrian Jones  chitarre, Brendan Eyre tastiere, Pieter van Hoorn batteria, Peter Vink  Basso eil cantante Marc Atkinson
Sito ufficiale: http://www.ninestonesclose.com
Album consigliato: One Eye On The Sunrise (2012)

venerdì 21 dicembre 2012

The Samuel Jackson Five

The Samuel Jackson Five, band norvegese con 4 dischi all'attivo,  formatasi ad Oslo nel 2003, non certo imparentata con il famoso attore Samuel L. Jackson di Pulp Fiction, estremamente versatili e creativi, zappiani nella fantasia, post rock ma anche new progressive.
Questo combo dapprima totalmente instrumental dopo l'ottimo Goodbye Melody Mountain del 2009 ha inciso nel 2012 un grande album omonimo ove si trovano per la prima volta nella loro produzione parti cantate, alternando al canto vari vocalist.
Sito ufficiale:http://www.sj5.no/
Eccoli live nell'Aprile di quest'anno

Album consigliato: The Samuel Jackson Five (2012)

martedì 18 dicembre 2012

Cucamonga

Quando nel mondo delle sette note si citava  Cucamonga, il buon musicofilo irradiava con un sorriso smagliante il viso e rispondeva “ Frank Zappa”, Cucamonga infatti non solo è il nome di una ridente cittadina californiana (Rancho Cucamonga) ove mastro Zappa ha mosso i suoi passi ma anche  il titolo di un suo disco con registrazioni  pre-Mothers Of Invention nei primi anni 60.
In questo contesto però Cucamonga è una banda proveniente da Santa Fe che ha rilasciato nel 2012 “Alter Huevo”, disco d’esordio per la label italiana AltrOck, tra l’altro l'artwork dell'album è stato creato da Paolo Botta, tastierista degli Yugen.
Debutto eccellente tutto da gustare nella sua brevità (dura 40 minuti), influenze zappiane, afflati jazzy-fusion, linee canterburiane, certamente tra le uscite migliori del 2012.
 La Line up: Mauricio Bernal: Piano, Marimba, Accordion, Percussioni. Adriano DeMartini:  Basso e Voce. Julián Macedo : Batteria, Marimba, Percussioni, Vibrafono. Oscar Peralta : Chitarra Elettrica. Bruno Rosado : Sax Soprano e Tenore                                               

Album consigliato: Alter Huevo (2012)



Perhaps

I Perhaps, trio strumentale statunitense proveniente da Boston all'esordio discografico nel Settembre 2012 con un disco dal paesaggio sonoro eclettico tra sperimentazione, space rock, afflati jazzistici e psichedelia.
Line Up: Sean McDermott: chitarra, Don Taylor: batteria e da Jim Haney: basso e autentico leader musicale del gruppo
Sito ufficiale:http://perhaps.bandcamp.com/
Ed ecco l'intero album, che dura quasi 38 minuti ed è composto da un unica traccia
Album consigliato: Volume one (2012)

domenica 9 dicembre 2012

Ole Lukkoye


Gli Ole Lukkoye, band proveniente da San Pietroburgo che è la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione nonché il porto più importante, ha iniziato la sua attività discografica negli anni 90 pubblicando 7 album in studio e 2 live di cui 3 in studio e 1 live nel terzo millennio e una raccolta dal titolo Petroglyphs nel 2010.
Un ensemble dal suono più  psycospace che progressive con l’uso di variegati strumenti e invero una utilizzazione un po’ troppo massiva di suoni campionati
Eccoli live in un brano molto Dead Can Dance....
Album consigliato: Kumaneira (2006)