Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

martedì 31 marzo 2020

Prometheo

La band barese dei Prometheo prende forma nel 2008 grazie al compositore/chitarrista Alessandro Memmi e -come ben esternato da loro-  a " un garage, una montagna di cavi, un piccolo neon, qualche lampadina rubata all'albero di Natale, testi, spartiti e sei coppie di braccia rubate all'agricoltura...".
Dopo molti live e svariati cambi di line up , la band pugliese il 15 Ottobre 2019 pubblica il  primo full lenght " D'un fuoco rapito, d'un giovane uomo, d'un amore insensato" (Lizard records distribuzione con il sostegno di Puglia Sounds). Dieci tracce per quasi un'ora di corposo progressive con venature hard e sprizzatine funky e blues. Un sound che deve molto al "vintage" ma che si fa apprezzare per l'amore che traspare in ogni nota e in tutti gli interventi social per il  Prog. Il concept album è basato sul mito di Prometeo, il leggendario Titano, figlio di Giapete e Climene, che in antitesi a Zeus rubò il fuoco agli dei dell'Olimpo e lo donò all'umanità. I brani sono stati scritti tra il 2008 e il 2009 e fanno parte di uno spettacolo musicale che prende ispirazione dalla tragedia greca de " Il Prometeo incatenato" di Eschilo per approfondimenti letterari vedi: http://www.filosofico.net/promincateneschilo42.htm . Molto interessanti sono i testi ben inseriti in un corposo booklet arricchito dall'artwork di copertina e le illustrazioni della Professoressa Giustina Giannuoli.
Line up: Andrea Tarquilio: voce. Andrea Siano: pianoforte, organi, synth e voci. Alessandro Cellamare: batteria. Andrea Maddaloni: basso e voci. Alessandro Memmi: chitarre e voci.
Ospiti: Luce Montrone, Marilù Vurro e Loredana Savino: voci e cori. Michele De Luisi: violino.
Link utile: https://it-it.facebook.com/PrometheoBand/
In ascolto e visione Il ratto del fuoco, seconda traccia dell'album.
 

lunedì 30 marzo 2020

Imagin'aria

Una prima forma embrionale degli Imagin'aria si realizza nel 1989 allorquando il vocalist Daniele Perico, il chitarrista/compositore GianLuca Milan e il bassista Andrea Peasso decidono di iniziare a suonare assieme, ma è solamente nel 1994 con l'avvento del chitarrista Ivan Peasso (fratello di Andrea) e del batterista Fabio Biffignandi che la fisionomia della band si completa. Dopo due uscite nello scorso secolo per la Lizard Records, il combo ligure nel nuovo millennio rilascia tre full lenght: Esperia nel 2002, Progetto T.I.'A. nel 2006 e nel 2019, di nuovo per Lizard Records, Exeligere (in latino volgare significa scegliere). In quest'ultimo album, otto tracce (di cui una strumentale), il quintetto originale, coadiuvato dagli "ospiti" : Aldo Carpanelli (pianoforte e synth), Roberto Giuliano (chitarra), Marco Cortona (tromba), Marcello Chiarle (trombone) e Massimo Boccalini (sassofono), sfoggia il solito talento per un lavoro progressivo sinfonico con ampie venature hard  in cui la sempre eccellente vocalità di Perico svetta supportata da strumentisti di grande valore. Gran bel ritorno!!
Sito ufficiale: http://www.imagin-aria.com
In ascolto l'intero ultimo album

Album consigliato: Exeligere (2019)

domenica 29 marzo 2020

Quel che disse il tuono

Solenne si erge alta e splende la seduzione del disco che ho di fronte a me in un gioco di specchi. Mi è naturale iniziare questo mio scritto parafrasando il contenuto del primo brano dell' album d'esordio "Il velo dei riflessi" dei lombardi "Quel che disse il tuono" in quanto la parte testuale seppur di minore dimensione (quantitativa non qualitativa!) è di grande spessore semantico. 
Quel che disse il tuono è un progetto che prende forma nel Gennaio 2019 grazie alla chitarrista e cofondatrice degli Unreal City, la talentuosa/fascinosa Francesca Zanetta con l'intento, assieme agli altri amici musicisti (vedi line up), di lasciare nuove e significative impronte sonore nel mondo progressivo del terzo millennio. Il disco "Il velo dei riflessi", rilasciato il 20 Marzo 2020 per AMS Records, sei tracce per quasi 50 minuti di musica che inizia e termina con l'evocativo rumore del tuono, è un concept album sinfonico in cui Hammond, Mellotron e gli altri strumenti ci guidano in un viaggio profondo alla ricerca di noi stessi. Un essere umano, potresti essere anche tu che leggi o io che sto scrivendo, si trova in una stanza a lui ignota con specchi che deformano la sua imago e ne riflettano eventuali forme personologiche che possono sconfinare in devianze patologiche in una sorta di delirio dissociativo tipico della schizofrenia: Il paradigma dello specchio (primo specchio) " Osservo il mio volto specchiarsi in sè...come un giovane soldato, ho bocca aperta e testa nuda". Figlio dell'uomo (secondo specchio) " Io nato folle, fiamma, carbone....l'uomo nel suo Eden, beve a lunghi sorsi l'ideale" . Chi ti cammina accanto? ( terzo specchio). Il bastone il serpente (quarto specchio) " Nero come assenzio scorre il mio sangue...sovrano certo di un regno vuoto, fermo solenne e imperfetto, io sono eterno". Il nostro protagonista sembra in balia delle sue molteplici personalità e appare avviato verso una immanente e inevitabile  Tragedia ("Trauerspiel") dell'Io, ma la capacità umana di razionalizzazione e di accettazione delle svariate forme del Sè provoca una catarsi da questo pensiero folle, vedi la conclusiva traccia "Loro sono me": " ...Uno e mille, gridano e voglion libertà. per me. Arcangeli e sirene, satana e Abramo, cantano per me. Loro sono me" . 
Il nome della band e Il full lenght sono un omaggio all' opera del 1922 " The Waste Land (La terra desolata) " del drammaturgo/poeta statunitense ma naturalizzato inglese T.S. (Thomas Stearns) Eliot (1888-1965), premio Nobel per la letteratura nel 1948. 
Per approfondimenti vedi: https://www.piuchepuoi.it/tempo-libero/t-s-eliot/t-s-eliot-la-terra-desolata/ .
Solennità compositiva/esecutiva e reminiscenze seventies ma il tutto riportato in chiave moderna e freschissima per un prodotto significativo che ci conforta sul fatto che il prog italiano sia in grande fermento creativo. Tanta buona armonia "Quel che disse il tuono"!
Line up: Francesca Zanetta: chitarre, tastiere addizionali. Niccolò Gallani (Cellar Noise): tastiere , flauto , voce. Roberto “Berna” Bernasconi: voce, basso. Alessio Del Ben: batteria, tastiere addizionali, voce. Ospiti: Claudio Falcone: voce. Claudia Mangano: cori. Giulia Zanardo: flauto.
Sito ufficiale: http://www.quelchedisseiltuono.com/?fbclid=IwAR3g-dKsUJKEIN2mGQPqQNLENafxdM1kL_B_iS1OreWxNjmKNXSF_zB1WTA
In ascolto e visione la seconda traccia "Il figlio dell'uomo"


sabato 28 marzo 2020

Il Giardino Onirico

De Il Giardino Onirico già parlammo diffusamente nel 2013 vedi:
 https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2013/02/il-giardino-onirico.html
https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2013/08/il-giardino-onirico.html
Il 2 Ottobre 2019, sempre per Lizard Records è stato rilasciato "Apofenia". Il termine, di derivazione greca, coniato nel 1958 dallo Psichiatra e Neurologo tedesco Klaus Conrad (1905- 1961), indica la correlazione illusoria e significativa di fenomeni che non hanno alcuna stretta connessione tra loro, per eventuali approfondimenti vedi:
https://medicinaonline.co/2019/02/09/apofenia-e-pareidolia-illusione-pareidolitica-spiegazione-esempi/ .
Il nuovo album, sette tracce per quasi 80 minuti di musica di grande livello compositivo ed esecutivo, conferma la band tra le più importanti realtà progressive nostrane del nuovo millennio. L'ensemble laziale, con la caratteristica e vigorosa presenza della doppia tastiera, ci proietta in un variegato viaggio sonoro ove parti melodiche, sinfoniche, spaziali, corali e cantate dai meravigliosi singers ospiti si insinuano tra gli anfratti emotivi del fruitore saturandone i nuclei del piacere sensitivo. Interessante il libretto interno con i disegni astratti del pittore/poeta/fotografo Marco Marini, dispiace però che non ci siano i testi dei brani cantati ma è una veniale pecca per una produzione assolutamente da possedere nella propria discografia.
Line up: Emanuele Telli e Dariush Hakim: tastiere. Stefano Avigliana: chitarre. Ettore Mazzarini: basso e Massimo Moscatelli: batteria e percussioni. Gli ospiti: Jenny Sorrenti voce e parole in "Mushin". Alessandro Corvaglia voce e parole in "Scivolosa simmetria" e "Un nodo all'anima". Jenna "Sharm" Holdway voce e Claudio Braccio sax in "Lacrime di stelle". David Morucci sax in "Aletheia" e "Apogeo",. Fuori dal coro voci in " Aletheia".
In ascolto l'intero album

martedì 24 marzo 2020

I Modium

I Modium, con la I staccata per non confondersi con il noto farmaco, sono una  band originaria di Marano Lagunare, un comune del Friuli Venezia Giulia di quasi duemila abitanti. Il combo da tempo bazzica le sponde progressive ma solamente il 28 Luglio 2019 e in regime d'autoproduzione hanno rilasciato il loro primo album ufficiale dal titolo evocativo "L'anno del contatto". I nove brani inediti per oltre 40 minuti di musica ci trasportano in un mondo in cui il  gruppo friulano, che si autodefinisce portatore non di rock progressivo ma di rock inconsueto, con eleganza intreccia trame melodiche con la vocalità di Frausin ben calibrata e il chitarrismo di Tavian già membro dei Quasar Lux Symphoniae sempre in grande spolvero. Titoli come Per favore musica (PFM): " E' festa, per chi ci sarà...per favore musica"  o Sorona dove sei: " Felona brilla di luce, Felona dona la pace, Sorona dove sei? Sorona cosa fai?" rimandano naturalmente a icone progressive dei seventies a cui il gruppo nelle modalità artistiche strizza l'occhiolino ma con gusto rinnovato.
Line up: Silvio Frausin: voce.Elvio Tavian: chitarre elettriche e acustiche.  Alessandro Filippo: tastiere. Michele Seravalle: batteria, percussioni. Gianni Regeni: basso, chitarre acustiche.  

Link utile https://www.facebook.com/I-Modium-415516998628619/?ref=page_internal

domenica 22 marzo 2020

Sintonia Distorta

In questo momento di vita dove gli affettuosi abbracci amicali sono negati dalle contingenze del Corona Virus, ecco che sul lettore cd suona, come d’incanto, un disco che si consolida equiprossimo al fruitore sia musicalmente, sia semanticamente. Se il sogno è quello di avere un hard rock progressivo di consistente portata anche nel terzo millennio, “ A piedi nudi sull’arcobaleno” il nuovo disco dei Sintonia Distorta (rilasciato il 29 Febbraio) colma questo desiderio, data la vibrante energia positiva dell’album. Con la direzione artistica del poliedrico Fabio Zuffanti, non solo musicista e scrittore affermato, la band lodigiana si eleva ulteriormente di un importante step, dopo il già ottimo album d’esordio del 2015 "Frammenti d'incanto".(vedi: https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2016/05/sintonia-distorta.html )
"A piedi nudi sull’arcobaleno" (Lizard Records-La Locanda del Vento), sei tracce per oltre tre quarti d’ora di musica, è’ un disco intriso di temi nostalgici ma vigoroso nel suo incedere con la magnifica vocalità di Simone Pesatori, autore della maggior parte dei testi, dalle tinte espressive variegate. Momenti di melodia impreziositi dai fiati della new entry Miceli e contenuti verbali sempre molto pregnanti di esterocezione (parola che non avevo mai sentito in un brano musicale!) del messaggio auditivo per un full length che vede la partecipazione come ospiti, in un brano ciascuno, del vocalist genovese Roberto Tiranti, dei chitarristi Luca Colombo e Paolo Viani e dei Musici cantori di Milano condotti dal Maestro Mauro Pennaca.
Un disco sulle assenze fisiche: vedi " Madre Luna" una versione italiana- con il testo scritto sempre dal deus ex machina della Lizard ossia Loris Furlan- del vecchio brano "Mother moon" dei  Black Jester (https://www.facebook.com/pages/category/Musician-Band/Black-Jester-319037091471943/) in cui Loris ricorda con struggente emozione la mamma che ha abbandonato la veste terrena a soli 52 anni:  " ...Madre, ora so che non tornerai..ma Io so che ci sei!". Sulla tragicità dei femmin(e)ccidi: vedi "A piedi nudi sull'arcobaleno" dedicata alla sempre solare, dolce e sorridente Denise uccisa dal marito che voleva lasciare ( https://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/omicidio-suicidio-1.646401) " ...prendimi per mano, portami su quell'arcobaleno dove il cielo viola si fa indaco per l'eternità...". Sulle scomparse premature: vedi "Sabri", una cara amica morta a soli 35 anni dopo un lungo calvario "...Chiudo gli occhi e c'è la sua voce, esterocezione del cuore, come quando perdi una parte di te ma un impulso della mente tua la sente ancora...". Sulle presenze spirituali: vedi "Solo un sogno (...dimmi che ti basta) " con il folgorante inizio " Foschi sentieri e impervi vicoli ad inseguire favole e orizzonti mitici, in sella ad un destriero di utopie a caccia della propria identità..."). Sui diversi aspetti della personalità: vedi "Alibi" che mi ha fatto rammentare la canzone " Un uomo nascosto" di Claudio Lolli  (https://youtu.be/TB90zhRoo_g ) "indosso una maschera che trasforma quell'io che non c'è...". Sullo sconfiggere i propri demoni: vedi "La rivincita di Orfeo" in cui riprendendo per pretesto il mito di Orfeo e Euridice si narra come sia possibile liberarsi dei propri fantasmi interiori attraverso un confronto diretto con essi "... Dove sei? Vengo a prenderti laggiù! Cosa c'è?! Non te l'aspettavi?! Sono qua! Scendo agli inferi con te, sai cos'è? Sono consapevole..e il mio sguardo sarà il nostro addio!".
La line up del disco, rispetto alla precedente incisione, prevede oltre ai confermati: Simone Pesatori: voce, Giampiero Manenti: tastiere, seconde voci e cori e Fabio Tavazzi: basso e cori, i "nuovi": Claudio Marchiori: chitarra ritmica, solista,acustica.  Marco Miceli: flauto e sax e Giovanni Zeffiro: batteria, seconde voci e cori.
Sito ufficiale: http://www.sintoniadistorta.it
In ascolto l'intero - magnifico- album, assolutamente da avere nella propria discografia.


giovedì 19 marzo 2020

Paolo Nannetti

Il bolognese Paolo Nannetti, persona affabile e poliedrica, laureato cum laude in Storia contemporanea , presentatore di rassegne musicali inerenti all'Associazione "Aspettando Godot" ( vedi : https://www.aspettandogodot.it ),  autore/compositore/musicista di ensemble quali Dieta Folgore, Piantamusica e soprattutto Sithonia e Meseglise (per approfondimenti vedi: 
http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2011/10/sithonia.html  e
 https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2016/11/meseglise.html ), giunge all'esordio solistico nel 2019 con "Cronache della zona d'Est" ( Lizard records-La luna e i falò). 
L'album, quindici tracce per quaranta minuti di musica, s'illumina di melodia in forma canzone con sette brevi tracce totalmente strumentali che fungono da prologo o passaggio verso gli otto brani cantati dallo stesso Nannetti . Come ben scrive Mauro Prog nella sua interessante intervista a Paolo (vedi:  http://www.musicmap.it/interviste/new.asp?id=475 "...è un disco intimista e distensivo.... 15 brani con il fil rouge della raffinatezza e della sobrietà". 
Un opera prima, suonata benissimo, ove i testi poetici dalla semantica essenziale ma calibrati con l'accompagnamento sonoro si ergono come figura centrale per narrare storie intrise di delicata nostalgia: " ..un piccolo raggio di luce impudente rubò, non visto, la scena segreta" (Luce sui tetti), " ...tu verrai come il sole a riprenderti il vento e a portarlo lontano al tramonto...." (Canzone d'inverno), "...voglio saltare nel vuoto proprio dentro la mia vita  e cercare un passaggio che mi porti fin laggiù, dove io somiglio alla mia faccia e dove riconosco il mio destino..." (Diario 74), " ...ecco si alza il mondo, ecco si va in alto per non fermarsi mai, ecco finalmente guardo il cielo e raccolgo le mie forze in un respiro, lento..."  (Finale).
Link utile: https://www.facebook.com/paolo.nannetti.9
Line up: Paolo Nannetti: voce, tastiere,chitarre acustiche, ukulele. Alberto Celommi. chitarra elettrica. Maurizio Lettera: batteria e percussioni. Maria Robaey: violino e Marco Giovannini: cori. Eros Pascale: voce recitante in Diario 74
In ascolto la tredicesima traccia: "Il momento del giorno" (.....corrono lontani, nei mondi paralleli, davanti al mare, lungo ripidi sentieri così distanti, così bambini....)


Different Light

I Different Light sono un ensemble che si è costituito a Malta alla fine del 1994 grazie a Trevor Tabone:  voce, tastiere, Mark Agius Cesareo: chitarre, Richie Rizzo: batteria, percussioni e Trevor Catania: basso, voce. Con questa formazione hanno inciso "All about yourself" nel 1996 e con David Cassar Torreggiani alle chitarre al posto di Mark Agius Cesareo l'E.P. "A kind of consolation" nell'estate 1999. Dopo questa pubblicazione la band si è sciolta. Nel 2008 Trevor Tabone ha deciso di riformare il combo nella Repubblica Ceca a Praga chiamando a sè altri musicisti: il chitarrista Hynek Kocourek, il batterista Daniel Charron, il chitarrista/vocalist Petr Lux e il bassista Premek Matejovic.  
Nel novembre 2009 il nuovo gruppo ha rilasciato - autoproducendosi-  un album intitolato "Icons that Weep" a cui hanno fatto seguito nel 2011 la compilation dal titolo italiano " Il suono della luce", nel 2016 " The burden of paradise" e il 17 Gennaio 2020 " Binary suns  
( Part 1- operation condition) per la label Progressive Gears Records vedi:
http://progressivegears.com ). La proposta sonora è orientata verso un neo progressive melodico di buona fattura con armonie apprezzabili.
Line up 2020:  Trevor Tabone: voce, tastiere. Petr Lux: chitarre, voce. Jirka Matousek: basso. David Filak: batteria.



Album consigliato: Binary Suns  ( Part 1- Operation Condition) (2020)

mercoledì 18 marzo 2020

Poire

I Poire sono un progetto di Barcellona nato, di fatto, durante le esibizioni live successive al terzo disco solista di Pere Miralles vedi: 
 https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2020/03/pere-miralles.html .
Nel 2014 il terzetto spagnolo ha rilasciato  l'E.P. "Time" e nel 2015 l'unico full lenght "Atlantis", un album di otto tracce per quasi 50 minuti di musica. Atlantis è un concept album che, attraverso una narrazione metaforica, racconta la storia di una città sommersa dal mare che emerge in superficie come un rifugio esistenziale, centro d'accoglienza  apparente di tutti i pensieri e le preoccupazioni degli esseri umani.. Nel 2017, solo digitalmente è uscito l'E.P. "Polybius" e il 1 Ottobre 2019 l'E.P. " Under part 1". La proposta sonora del combo trae molta ispirazione dai Porcupine Tree, il tutto con sufficiente impatto melodico.
Line up: Pere Miralles: voce, chitarre e tastiere. Àlex Miralles: basso, chitarre, voce. Aleix Burgués: batteria e tastiere. David Monton: basso.
Link utile: https://poire.bandcamp.com/album/atlantis
In ascolto l'intero album

martedì 17 marzo 2020

Pere Miralles

Pere Miralles poliedrico musicista/cantante/compositore originario di Vilassar de Mar, un comune della Catalogna nella provincia di Barcellona, ha pubblicato il suo primo album da solista nel 2010 con "Mystic" seguito nel 2011 da "Horror Vacui" e nel 2013 dal più convincente e incline al progressive  "Up To The Sky" . L'artista catalano ha anche all'attivo due E.P. : "Mirall Trencat " nel 2012 e "Phenomenon" nel 2018.

Album consigliato: Up To The Sky" (2013)

MinionTV

I MinionTV sono un quintetto fondato nel 2007 a Liverpool da Stephen Johnson, Justin Bailey, Barry Fearns, Simon Monkhouse and Andrew Crawford. Nella loro breve carriera hanno rilasciato due full lenght (l'omonimo nel 2010 e The last projectionist nel 2012) un E.P. (Arecibo nel 2011). La loro raffinata proposta musicale, meramente strumentale, è un post rock con afflati progressivi estremamente eterogeneo e molto ben suonato.
Linnk utile: https://miniontv.bandcamp.com/?fbclid=IwAR0R9xzxE8igj8mQgugfK2U7WoeVU-0JmtCoVaDANVc80xptRodPVmamgIM
In ascolto l'intero secondo album

Album consigliato: The last projectionist (2012)

domenica 15 marzo 2020

Gerson Werlang

Il compositore, cantante e polistrumentista brasiliano Gerson Werlang (già chitarra-voce dei Pocos & Nuvens vedi https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com), ha - come solista -  rilasciato per Musea Records due dischi: "Memorias do tempo" nel 2008 e "Sistema solar" nel 2015. In entrambi i lavori, Werlang si è attorniato di molti musicisti di talento per una proposta sonora che veleggia verso il prog sinfonico melodico con elementi folkeggianti.
Link utile: https://progshinerecords.bandcamp.com/album/sistema-solar
Album consigliato: Memorias do tempo (2008)

venerdì 13 marzo 2020

Poços & Nuvens

I Poços & Nuvens sono una band brasiliana nata nell'ultimo decennio del novecento e autrice di due album in studio: Ano Veloz Outono Adentro (1998) e Provincia Universo (2001), dopo quest'ultimo album in pratica l'ensemble ha diradato sempre più la propria attività. Nel 2012 il combo ha pubblicato due album live: Live In Mexico (2012), registrato nel 2004 presso il Baja Prog Festival e Clouds On The Road (2012), registrato nel 2005 durante il festival che la loro etichetta (Rock Symphony) era solita organizzare.
Il loro genere si orienta su un prog sinfonico con venature folkeggianti di ottima fattura.
Line up dell'unico album in studio del terzo millennio: Edgar Sleifer: chitarre, flauti, viola classica, voce. Gerson Werlang :voce, chitarre, viole classiche e folk. Savio Werlang : tastiere. Iva Giracca: violino. Irwin Faller: basso. Rafael Bisogno: batteria.
Musicisti ospiti: Amaro Borges:violoncello. Paul Taylor: tabla. Luis Carlos Borges: fisarmonica .Joao F. Machado / tromba. Patricio Orozco: chitarre, sintetizzatore, programmazione.

Album consigliato: Provincia Universo (2001)

Radio Moscow

I Radio Moscow, band statunitense di Story City (Iowa), si sono costituiti nel 2003. La band comprende attualmente il cantante-chitarrista Parker Griggs, il bassista Anthony Meier e il batterista Paul Marrone. Attivi discograficamente dal 2007, hanno finora rilasciato cinque dischi in studio: Radio Moscow (2007), Brain Cycles (2009), The Great Escape of Leslie Magnafuzz (2011), Magical Dirt (2014), New Beginnings (2017), un album dal vivo: Live in California (2016) e l'E.P. Rancho Tehama. Lo stile del terzetto è più orientato sul versante psichedelico con afflati hard blues e proto prog, sono degni di menzione in questo blog per il grande valore delle proposte musicali.

Album consigliato: Brain Cycle (2009)

mercoledì 11 marzo 2020

Aether

Gli Aether, band di Rio de Janeiro fondata nel 1995,  ha debuttato discograficamente nel 1999 con "Visions". Nel nuovo millennio hanno rilasciato un solo disco  "Inner Voices Between Our Shadows" nel 2002. La proposta musicale è un buon prog sinfonico con momenti più heavy, nulla di trascendentale ma godibile nel suo fluire.
Line up: Alberto Curi: tastiere, voce solista. Vinicius Brazil: chitarre acustiche ed elettriche, sintetizzatori. Fernando Carvalho: basso e voce. Mario Leme: batteria, percussioni e voce.
In ascolto l'intero secondo album

Album consigliato: Inner Voices Between Our Shadows (2002)

martedì 10 marzo 2020

Vitral

La storia dei Vitral nasce a Rio de Janeiro nei primi anni ottanta per terminare in un paio d'anni senza però uscite discografiche in un periodo estremamente difficile per il progressive. Nel 2017 il polistrumentista Eduardo Aguillar, dopo aver ritrovato alcune vecchie registrazioni casalinghe, ha deciso di colmare la lacuna discografica del tempo producendo un album che inizialmente doveva essere un'opera solista ma poi chiamando accanto a sè valenti musicisti si è trasformato nell'opera prima dei Vitral. La band ha così pubblicato su Masque Records l'album "Entre as Estralas", un disco strumentale di tre brani (l'omonima seconda traccia dura  52,23) per oltre 64 minuti di musica dal vigoroso prog sinfonico.
Line up: Luiz Zamith: chitarre elettriche e acustiche. Eduardo Aguillar: basso, tastiere.
Claudio Dantas: batteria, percussioni e l'ex fiatista dei Bacamarte, Marcus Moura: flauti, fisarmonica, tastiere.
Link utile: https://www.facebook.com/bandavitral/
In ascolto la prima traccia: Petala de sangue

Luiz Zamith

Luiz Zamith, nato a Rio de Janeiro nel 1964,  è un valente chitarrista con studi approfonditi al conservatorio. Tra i suoi ispiratori Luiz indica Steve Hackett, Jan Akkerman, Robert Fripp, Steve Howe, Pat Metheny e i brasiliani Toninho Horta e Sérgio Dias. 
Nella sua carriera progressiva, dopo aver partecipato nel 2017 al progetto Vitral vedi https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2020/03/vitral.html , 
a proprio nome ha rilasciato un unico disco "Introspecção" nel 2018 coadiuvato da Augusto Mattoso: basso. Elcio Cáfaro: batteria. Paulo Teles: flauto e sax. Ronaldo Rodrigues: tastiere. Il suono è estremamente intrigante, fluttuando con perizia tecnica dal prog alla fusion/jazzy con melodie coinvolgenti ed accattivanti. Come ben scrive Max Salari: "Introspecção è un album che potremmo paragonare a una finestra aperta che serve per cambiare l'aria consumata in casa"
Link utile: https://www.facebook.com/pg/luizzamithebanda/about/?ref=page_internal
In ascolto la quarta traccia Cantiga


Pasajero Luminoso

I Pasajero Luminoso sono una band di musica strumentale con sonorità folkloriche in cui convivono ritmi di chacarera (https://it.wikipedia.org/wiki/Chacarera), zamba (http://musicadiversa.blogspot.com/2009/02/la-zamba-musica-popolare-dellargentina.html ), candombe  ( http://www.mondolatino.it/svago/musica/uruguay/candombe.php) , tango, rock progressivo e jazz per un prodotto eterogenei di ottima qualità. Il quartetto, originario di Buenos Aires, ha tre dischi all'attivo: Pasajero Luminoso (2014), Afuerino (2015) e El corazon de las ballenas nel 2017.
Line up: Juan Pablo Moyano: chitarra. Leopoldo ¨Pepo¨ Limeres: tastiere. Pablo Valotta: basso. Fabian Miodownik: batteria.
Link utile: https://pasajeroluminoso.bandcamp.com
In ascolto l'intero ultimo disco

Album consigliato: El corazon de las ballenas (2017)

Telegraph

I Telegraph sono una band israeliana fondata nel 2009 da Tal Rubinstein aka Stein (chitarra e voce), Avi Barak (batteria e flauto), Liran Herrnstadt (basso, voce) ed Eze Sakson (tastiere, mellotron). Il quartetto, proveniente da varie località (Natanya, Tel Aviv, Ramat Gan e Hod Hashron), dopo alcune vicissitudini,nel 2018 è riuscito a rilasciare il loro primo disco "Mir", un concept album sul viaggio del cosmonauta e ingegnere meccanico Sergei Krikalev (Leningrado, classe 1958). Lo scienziato sovietico, considerato "l'ultimo cittadino dell'Unione Sovietica", passò quasi dieci mesi "recluso"  nella stazione spaziale Mir (parola che in russo ha duplice significato: mondo e pace) mentre sulla terra l'Urss stava collassando a causa del crollo del regime nel 1991. L'album, sei tracce per 51 minuti di musica, ha ottenuto molti elogi in tutto il mondo ed  è un piccolo gioiellino di delicatezza sinfonica, tutto da gustare, più volte.
Link utile: https://telegraphband.bandcamp.com/releases
Ecco l'intero disco

mercoledì 4 marzo 2020

Kaizen

Il violinista/compositore Kleber Vogel (già nel mitico gruppo dei Quaterna Requiem, vedi https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2015/08/quaterna-requiem_28.html) formò i Kaizen nel 1992 a Rio de Janeiro, con Alvaro Seabra (basso, tastiere), Carlos Albuquerque (chitarre), Ronaldo Dos Guaranys (tastiere) e Cleto Castañon (batteria).
Il nome del gruppo riprende due termini della lingua giapponese: Kai ( cambiamento, miglioramento) e Zen (buono, migliore), di fatto la parola Kaizen, coniata nel 1986 da Masaaki Imai (economista classe 1930) , significa cambiare in meglio, cambiamento continuo.   La loro unica uscita discografica dello scorso millennio è  "Gargula" del 1994, registrato con musicisti ospiti che suonano flauto, oboe, fagotto e violoncello. il 31 Agosto 2019 Vogel, attorniato da Anderson Machado: chitarra, Wagner André: piano, synth. Didier Fernan: basso. João Couto: batteria e da altri musicisti ospiti, ha dato alle stampe l'autoprodotto "Aquila". Il nuovo disco, un concept album dedicato alla città abruzzese, si dipana in otto tracce per quasi quaranta minuti di musica. Il tappeto sonoro, meramente strumentale , si  orienta verso sonorità prog sinfoniche con un possente uso del violino che impreziosisce la proposta.

martedì 3 marzo 2020

Andrè Perim

Andrè Perim è un tastierista di 55 anni, laureato in giornalismo con una carriera artistica nello scorso millennio rivolto a generi musicali molto diversi dalla sua passione progressiva, ossia reggae, latino, brasiliano. Nel 2014 ha rilasciato il suo disco d'esordio "Dagua" ottenendo ottimi consensi da pubblico e critica per cui, attorniandosi di valenti musicisti  ( due percussionisti, un bassista, un theremin) dal variegato background, ha deciso di andare in tour con uno spettacolo apprezzabile. Per tale ragione, nel 2017, ha avuto l'idea di registrare un Live in studio con repertorio basato praticamente sulle stesse canzoni dell'album d'esordio, ma in versioni molto diverse dagli originali. Fu durante questo progetto
che accadde un evento che avrebbe cambiato drasticamente i fatti, ossia a Perim fu diagnosticato un tumore all'intestino. Dopo un anno di ospedale con complicazioni che lo hanno portato ad un passo dalla morte, l'artista brasiliano è riemerso producendo un programma web chiamato "Effetti collaterali" in cui ha creato musica elettronica dalla stanza d'ospedale e trasmesso via Internet. Il risultato è stato eccellente, non solo artisticamente ma come processo di auto-guarigione. Logica conseguenza, una volta uscito dal reparto sanitario, quello di completare il "Dagua Live" e una sintesi delle produzioni radiofoniche chiamate "Side effects".
Sito ufficiale: https://www.andreperim.com
In visione e ascolto la versione live di Vento Lunar
Album consigliato: Dagua Live (2018)

Tau Ceti

Tau Ceti è un gruppo strumentale brasiliano. Il nome prende origine dalla stella visibile della costellazione della balena, distante 11,9 anni luce dal sistema solare. Il trio, alla maniera degli Emerson-Lake & Palmer (Eduardo D'Elboux: tastiere, Ze do Baixo: basso e Ricardo Stuani: batteria) si è formato a San Paolo nel 1988 e ha rilasciato il primo e unico omonimo disco dello scorso millennio nel 1995. Dopo una repentina e fugace reunion all'inizio del 2000, l'8 Agosto 2019 il compositore D'Elboux ha rilasciato, come one man band un eccellente lavoro " Meus Dois Mundos" in cui in tredici tracce abbina con disinvoltura il rock progressivo sinfonico e la musica classica.
Link utile: https://tauceti-brasil.bandcamp.com/album/meus-dois-mundos-2019