Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

domenica 24 gennaio 2016

Jam It!

I Jam It! sono un ensamble strumentale di San Pietroburgo con tre dischi all’attivo di grande levatura tecnico/compositiva: Jam it! (2010), Jamned session (2012) e Following the unknown (2015).
Il quartetto russo, che si è formato nell’estate del 2006, in questi lavori fluttua tra jazz/fusion, prog sinfonico, strutture più heavy, il tutto con grande perizia per produzioni destinate a migliorare ascolto dopo ascolto.
Line up: Alexey Vostrikov (batteria), Dmitry Medvinsky ( basso) Konstantin Ilin (chitarra) e Roman Savelyev (tastiere).


Album consigliato: Following the unknown (2015).

Nisus

Nisus è un progetto, one man band, del compositore e produttore belga Evert Vandenberghe che ha pubblicato il suo primo ed unico album, Electronic Medication, nel 2012.
Un disco che riecheggia i fasti dell’elettronica seventies ( il titolo dell'album è chiaro riferimento al primo disco -1970- dei Tangerine Dream che si intitolava Electronic Meditation con strumentazioni moderne per un prodotto non estremamente originale ma d’indubbio gusto.
Album consigliato:  Electronic Medication (2012)

sabato 23 gennaio 2016

Zechs Marquise

Zechs Marquise sono un ensamble proveniente da El Paso, città texana nella zona di confine con il Messico, formatasi nel 2003 grazie all’idea dei fratelli Rodriguez-Lopez.
La loro miscela progressiva sperimentale è formata da psichedelia, math rock, musica sperimentale, funk, jazz , ska, reggae,punk.
I texani hanno finora prodotto due dischi di ottima fattura: nel 2008 Our Delicate Stranded Nightmare e nel 2011Getting Paid.
Line up: Matthew Wilkson : chitarra e voce. Marcos Smith :chitarra, voce e percussioni. Marfred Rodriguez-Lopez : basso e voce. Marcel Rodriguez-Lopez : batteria, percussioni tastiere e voce.


Album consigliato: Getting Paid (2011)

venerdì 22 gennaio 2016

Hidria Spacefolk

Space rock progressivo per i Finlandesi Hidria Spacefolk, sei musicisti  in grado di ipnotizzare con il loro sound alla Ozric Tentacles ma con elaborazioni melodiche di gran gusto.
La band finnica ha iniziato a prendere corpo alla fine degli anni novanta presso la comunità hippy di Lohja una cittadina meridionale.
Attivi discograficamente dal 2002, gli Hidria Spacefolk  hanno dato alle stampe quattro album in studio e due live totalmente strumentali.
Line up:  Mikko Happo e Sami Wirkkala (chitarre), Olli Kari (percussion, marimba, vibrafono), Kimmo Dammert  (basso),Teemu Kilponen (batteria) e Veikko Sutinen ( synths e tastiere).

Album consigliato: Symbiosis (2002)

mercoledì 20 gennaio 2016

Galleon

Armonia e melodia neoprogressiva per i Galleon, una band svedese attiva già dagli anni novanta con nove album pubblicati di cui tre nel nuovo millennio.
Ultima Line up: Goran Fors: basso e voce, Goran Johnsson: percussioni, Sven Larsson: mandolino e chitarra e  il tastierista Ulf Hedlund Pettersson.
Sito ufficiale: http://www.galleon.se/


Album consigliato:  Engines Of Creation (2007)

domenica 17 gennaio 2016

Artaud Beats

I The Artaud Beats  sono un gruppo di improvvisazione progressiva sperimentale composto da Yumi Hara: pianoforte, voce,  Geoff Leigh: sax, flauto, voce, elettronica, John Greaves (ex National Health) al basso/voce e il batterista/percussionista (ex Pere Ubu) Chris Cutler. Questi ultimi tre vantano altresì un prestigioso curriculum essendo tutti stati membri del mitico ensamble degli Henry Cow.
Gli artisti si sono riuniti a causa di un incontro fortuito nel 2009 durante un festival della musica d’avanguardia in Germania. La performance è stata ben accolta e la band si è così formata ufficialmente e ha dato alle stampe un disco in studio nel 2015 e  due live, lavori  estremamente complessi ma ricchi di fascino.


Album consigliato: Logos (2015)

sabato 16 gennaio 2016

Tim Bowness

L’inglese Tim Bowness, classe 1963, è noto per essere il cantante dei No Man, progetto condiviso con il genietto Steve Wilson (Porcupine Tree).
Il singer britannico, in questo millennio, ha sviluppato una carriera solistica con tre dischi all’attivo, ben accolti da pubblico e critica, ove il marchio di fabbrica di una voce quasi sussurrata molto seduttiva la fa da padrone.
Numerosi sono gli ospiti illustri che offrono il proprio contributo al vocalist, dallo stesso Wilson al poderoso batterista Pat Mastellotto, dal “vandergrafer”   Peter Hamill al bassista “porcupino” Colin Edwin, dal chitarrista Phil Manzanera al polistrumentista Stephen (James) Bennett.
Sito ufficiale: http://timbowness.co.uk/

Album consigliato: Stupid Things That Mean The World (2015)

venerdì 15 gennaio 2016

Profuna Ocean

I Profuna  Ocean sono un quartetto olandese formatosi nel 2008.
Hanno due dischi all’attivo, nel 2009 Watching the Closing Sky e l’8 gennaio scorso In vacuum. La band propone una buon neo prog con sprizzate heavy rock.
Sono stati gruppi di apertura dei Focus e degli Alquin.
Line up: Raoul Potters:voce e chitarre. Rene Visser: tastiere e synth, Arjan Visser: basso e il batterista Fred Den Hartog.

Album consigliato : In vacuum (2016)

Android

Ensemble ungherese fondato nel 1980 dall’unione di docenti e studenti dell’università di Debrecen, capace di dare vita a lunghe composizioni sinfoniche che, in quell'epoca, non sono mai state riprodotte su supporto discografico. 
Dopo una reunion estemporanea nel 1995 per un live act, gli Android nel terzo millennio hanno deciso di riunirsi (dei membri originari soltanto il bassista Szekelyhidi Laszlo ha dato forfait) e di provare ad avere visibilità discografica attraverso tre album dal 2009 al 2016, “full length” caratterizzati da un connubio di prog seventies con new age, jazz e toccate folk magiare.
Line up: Dudas Janos (chitarre), Sándor Pocsai (basso), Tőzsér Jozsef (tastiere), Milesz Sandor (tastiere) e Mezo Orban (batteria)


Album consigliato: Éjféli bál / Midnight Ball (2011)