Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

venerdì 27 settembre 2019

Tangled Thoughts of Leaving

I Tangled Thoughts of Leaving (abbreviato in TTL) sono un gruppo formatosi a Perth nel 2004 grazie al chitarrista Andrew McDonald e al tastierista Aaron Pollard.
Poco dopo è subentrata la sezione ritmica composta dal batterista James Hoey e dal bassista Luke Pollard. Con questa formazione hanno registrato tre E.P. : "Tiny Fragments” (2008), “Tangled Thoughts of Leaving/Sleepmakeswaves (2009) e Contextually Inepy (2010). Dopo aver cambiato il batterista con l’ingresso di Behn Stacy, il quartetto australiano ha dato alle stampe il primo full lenght “ Deaden the fields” (2011), due E.P.: “Failed by man and machine “ (2013) e “Downbeat” (2014), infine un altro album dal titolo “ Yield to despair” nel 2015.
La loro variegata proposta sonora, meramente strumentale, si snoda attraverso solenni universi math rock , heavy progressive con afflati di core jazz.

Album consigliato: Yield to despair (2015)

Sjs

L’ensemble australiana dei Sjs è un supergruppo di strumentisti con inequivocabile esperienza che ha auto-prodotto finora un unico album:  “The world without” l’8 Dicembre 2017. Il nome della band è l’acronimo della Sindrome di Stevens-Johnson (per approfondimenti vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stevens-Johnson ). Sono omonimi di una giovane pop-rock band inglese di Worcestershire, una contea delle Midlands occidentali (vedi https://www.facebook.com/The-SJS-Band-340845173200/ ). 
La line up prevede il musicista, cantautore e produttore Stuart Stawman ( già tecnico del suono dei Talk Talk), britannico di nazionalità ma da tempo residente nel suggestivo scenario delle Blue Mountains ad Ovest di Sydney, Douglas Skene (Hemina, Anubis) alle chitarre, Graeme James (Tramtracks) alla batteria, Christopher Soulos (Espirito, Flatwound, Masha's Legacy) al basso, Kevin Sale alla chitarra e altri ancora per un sound che abbraccia varie terminazioni musicali dal  neo-prog al post-rock, dalla folk/world music a sinuose trame elettroniche.

Sito ufficiale: https://www.sjs.staw.mn


Album consigliato: The world without (2017)

Resonaxis

Gli australiani Resonaxis sono una band fondata a Sydney nel 2005 da Brooke Shelley (voce), David Drury (organo a canne, voce) e Matt Roberts (batteria) con l'intenzione di creare un connubio tra prog-rock, gothic metal e musica rinascimentale/sacra. Il gruppo fino ad oggi, oltre a un EP “Videntes stellam magi” nel 2007, ha pubblicato due album: l’omonimo “Resonaxis” nel 2008 che ha visto l’intervento dell’Orchestra Brandeburghese australiana e “Hymnarium” nel 2012 che ha registrato l’ingresso nella line up di Richard Hundy (chitarre) e Adam Bodkin (basso).
Sito ufficiale: https://www.resonaxis.com
Album consigliato: Hymnarium (2012)


Mallee Songs

I Mallee Songs è un progetto del chitarrista/cantante/compositore Michael Skinner originario di Melbourne. Skinner attorniato nel tempo da altri musicisti tra i quali la sorella Kate (voce), Pascal Babare (batteria), Casey Hartnett (synth, tastiere), Gerard Smith (chitarra) e James Allen (basso) ha finora creato alcuni E.P. digitali e tre full lenght: “Gum creeek and other songs” nel 2014, “ Natural times” nel 2015 e Suburban Horse  il 26 Ottobre  2018.

Lo stile, che è al confine con aspetti progressive, è proteso maggiormente verso un pop e folk lo-fi intimistico di buona fattura.

Album consigliato: Suburban horse (2018)

Drunken Gunmen

La band australiana dei Drunken Gunmen, originari di Sydney, sono in realtà un duo: Gek Snikkel: chitarre, voce, programmazione e Eponymous Bosch: elettronica, tastiere, chitarre.

 Il progetto ha prodotto due album completi: “Deep space, distant future” (2003) e  Beyoond the green sun “ (2005), un doppio cd dal vivo dal titolo “ Live & improvised ” nel 2004 e alcuni EP tra il 2001 e il 2004, tutti pubblicati sull'etichetta Spaced Out Sounds https://archive.org/details/spaced_out_sounds.
Il loro tappeto sonoro è uno space rock progressivo per lo più strumentale ed elaborato elettronicamente.

Album consigliato: Beyoond the green sun (2005)

Montresor

I Montresor, il cui nome deriva dal protagonista di " The Cask of Amontillado " (Il barile di Amontillado) un breve racconto di Edgar Allan Poe pubblicato nel 1846, è un quartetto originario di Melbourne, inizialmente formato dal compositore principale Cameron Piko con Anthony Bergantino alle chitarre, Dan Nathanson al basso e Nick Trajanovski alla batteria. Con questa line up hanno rilasciato, alla fine di Dicembre 2011, il loro album di debutto autofinanziato “Daybreak”. Dopo un cambio di line up con le new entry di Bzen Byanjankar alla chitarra e Jack Osbourne alla batteria che hanno affiancato gli storici Pikó e Nathanson, la band ha pubblicato l’11 Giugno del 2015 “Entelechy” (in italiano Entelechia, un termine coniato da Aristotele vedi http://www.treccani.it/enciclopedia/entelechia/ ) un album – interamente strumentale- di vigoroso heavy progressive del terzo millennio.



Album consigliato: Entelechy (2015)