I Dasia sono un ensemble di Monfalcone, comune di quasi trentamila abitanti della provincia di Gorizia. I protagonisti di questo progetto, che ha preso vita nel 2015, sono Elettra Pizzale (basso,voce), Luca Stocco (batteria, samples) ed Edgardo Mauroner (chitarra, synt).
Dopo l'omonimo E.P. di debutto nel 2017 con otto tracce meramente strumentali, il trio friulano è giunto al primo full length "Del regime invisibile" rilasciato da Lizard Records il 19 giugno 2021, una poderosa cavalcata sonora per quasi un ora di musica ove tra recitativi, sfumuture darkeggianti e psichedeliche, noise e math rock, la band offre spunti di notevole livello per un ascolto sempre godibile. Un lavoro "concettuale" diviso in tredici brani che ha un intro iniziale per concludersi con un Amen! quasi a significare l'ineluttabilità degli eventi narrati dalla voce di Elettra Pizzale, eccone alcuni estratti " cerchiamo risposte ai mali della vita.....schierati contro gli impostori glorifichiamo statue a ciò che ci ha resi schiavi.....un orgasmo di libertà inviolato....l'essenza dell'uomo nessun pensiero...le nostre menti malate perse nelle loro fedi, affogate nei loro dogmi...predichiamo speranze di rinascita invece di accogliere la nostra resa....allora sì potremo riconoscerci nel nostro riflesso...pregare questa nostra fede! Liberaci dal bene, proteggici dal bene...."Il disco, registrato presso il Mushroom studio di Enrico Berto https://www.enricoberto.come il Birdland studio di Francesco Marzona http://www.birdlandstudio.it, presenta all'interno del cd un poster in cui da un lato sono trascritti i testi dall'altro un disegno che merita di essere visionato onde per cui lo posto qua sotto
L'Universo è un ensemble/collettivo musicale capitanato dal bassista Adriano Barbiero ( Macigno Mobile e Nema Niko). Il 17 giugno 2021 per Lizard Records è uscito "Atema Ndanaxeo" un viaggio psycoprogressivo non di semplice ascolto ma che offre sensazioni multiple all'attento fruitore che viene proiettato in un vortice benefico di strati emozionali dalle innumerevoli sfumature.
Il disco, che si irradia in un unica traccia di 59,19 che prende il nome dell'album, è un viaggio nella libertà assoluta di composizione ed esecuzione, una musica senza staccionate, totalmente free, che attinge a vari pianeti sonori dallo space progressivo al kraut rock cosmico, dal sound tribale/etnico all'industrial rock con sprizzate Art of Noise e Sigur Ros. Tutto questo attraverso quattro batterie, basso, chitarre acustiche ed elettriche, tastiere, synths, theremin, flauto, sax, percussioni, vocalizzi e reading.
Dalle note di copertina: "L'universo, la totalità di tutto ciò che esiste, tutto volto in un'unica direzione dove il destino di tutto è comune e l'essere incastonati in un unico cielo significa essere incastonati in una stessa sorte, di cui per parte siamo responsabili".
Antonio "Tony" Pagliuca (classe 1946), pescarese di nascita ma mestrense di residenza, è stato un grande protagonista della storia della musica italiana -e non solo- con le Orme, band lasciata nel 1992 dopo 24 anni di militanza.Nel suo personale percorso artistico oltre a numerose collaborazioni ha avuto una significativa produzione solistica iniziata nel 1990 con "Io chiedo" fino a "Rosa Mystica" ultimo suo album datato 19 novembre 2021 per M.P. Records https://www.mprecords.it, distribuzione GT Music di Antonino Destra
Quest'ultimo "sacro" lavoro, il cui titolo prende spunto dal tipo di rosa rara dalle particolari qualità di rusticità e riflorenza, dedicata dal Vaticano alla Madonna (per approfondimenti vedi: https://www.ninosanremo.com/rosa-mystica-la-rosa-dedicata-alla-madonna/ ), consta di un unica suite elettroacustica "Misteri della gioia" che si dipana-senza soluzione di continuità- nei cinque misteri gaudiosi del Rosario: 1) l'annunciazione dell'angelo a Maria, 2) la visita di Maria a Elisabetta, 3) la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, 4) la presentazione di Gesù al tempio 5) il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio ( per approfondimenti https://www.vatican.va/special/rosary/documents/misteri_gaudiosi_it.html ).
L'opera rigorosamente con testi della liturgia latina ha la durata complessiva di 33 minuti e 33 secondi, un numero palindromo che rievoca svariate interpretazioni molte delle quali profane (dall'età di Cristo al dica trentatre dei medici per valutare il fremito vocale tattile, dal numero atomico dell'arsenico al numero di volte che Dio è citato nella Genesi, dal punto di ebollizione dell'acqua nella scala Newton al numero di vertebre della colonna vertebrale umana etc...)
A livello sonoro si tratta di una "rosa" sbocciata dopo sei anni di gestazione, una fascinosa suite elettro/acustica assai eterogenea composta dallo stesso Pagliuca realizzata in collaborazione con il maestro Vittore Ussardi, autore della melodia.
Copertina ed elaborazione grafica di Ondemedie, dipinti dell'artista romana Beatrice Cignitti
Line up: Tony Pagliuca: tastiere. Giuseppe Vio: chitarre. Alberto (figlio di Tony) Pagliuca: ukelele. Paolo Vianello: batteria e come voci soliste Elisabetta Montino (Quanah Parker) e Andrea Saccomani.
Ancora protagonista la Lizard Records http://www.lizardrecords.it , etichetta sempre prodiga di stimolanti uscite discografiche come "Gli alberi di Stavropol" secondo album dell'ensemble Sintesi del viaggio di Es (anche questo fa parte del catalogo della side-label La locanda del vento, del primo full length già parlammo su questo blog, vedi
La band emiliana, capitanata dalla triade (ex Sithonia) Giovannini, Musi, Roda , il 17 gennaio 2022 ha rilasciato il nuovo disco di dieci tracce per oltre 50 minuti intrisi endemicamente di gradevolezza e finezza sia strumentale sia nei testi sempre molto accurati e poetici.
Un godibilissimo prog-cantautorale che lascia un impronta profonda e significativa dato il suo perfetto equilibrio acustico/elettrico.
L'album, le cui foto di copertina sono a cura di Andrej Loginov, ha come protagonista la natura come essenza di vita in particolare gli alberi di Stavropol, città russa del Caucaso settentrionale di quasi mezzo milione di abitanti, sede di uno dei parchi più ricchi dell'intera nazione. Note di rilievo, di un lavoro tutto ragguardevole, sono la title track in cui gli alberi di notte comunicano mentre "al mattino stanno in silenzio ...ma il vento porta tutto con sè..", la suite di oltre quattordici minuti "Il viaggio di Es" sintesi sopraffina-con una San Pietroburgo sullo sfondo "...questa città mi entra nel cuore..." (chissà -dati i tempi cupi odierni- se potremmo ancora assaporarne la bellezza) del percorso della vita, la ritmica della più movimentata "L'età dell'oro" "...io spesso mi chiedo dove sono quei giorni, io spesso mi chiedo dove sono quei sogni...", gli afflati hard prog di "Strade di fango" "vita passata a sognare, vita passata a sbagliare...." infine i due strumentali assai suadenti: "Adria" con il suo paesaggio sonoro onirico dai perfetti intrecci di pianoforte, chitarra acustica e violino, commovente nel suo incidere sapendo che è dedicata a Adria Ackerman, persona scomparsa prematuramente e "Grazie per gli anni e per i giorni" con solide parti solistiche di chitarra, flauto e tastiere.
Da applausi a scena aperta il livello compositivo di Roda, autentica risorsa per un ensemble di grande spessore artistico con la voce di Giovannini sempre espressiva e gradevole,la finezza flautistica della Montenegro e il chitarrismo sublime di Musi con riff e solo che ti penetrano in testa.
Line up: Marco Giovannini: voce e cori. Sauro Musi: chitarre. Valerio Roda: bassi, fretless, pianoforte. Maurizio Pezzoli: tastiere. Eleonora Montenegro: flauto e cori. Nicola Alberghini: batteria. Ospiti la cantautrice/polistrumentista Barbara Rubin al violino nel brano "Adria" e Maria Grazia Ponziani all'organetto diatonico in "Grazie per gli anni e per i giorni".
In
questi tempi complessi se una persona pronuncia la parola Odessa, subito la
mente si proietta nella parte orientale dell’Europa ove Odessa sta per il porto
ucraino sul Mar Nero, ormai - nel tempo in cui scrivo- in piena guerra e devastazione.
Al melomane progressivo diversamente giovane
qual sono, la parola rievoca la seconda traccia di Crac ( https://youtu.be/wqhsqYJozG4 ), album degli Area
del 1975, ma Odessa è qui e ora la band marchigiana che, dopo il capolavoro
dello scorso millennio l'acclamato "Stazione Getsemani" (1999) e
l’ottimo “The final day”(2009), è giunta
al terzo full length "L'alba della civiltà" rilasciato il 4
marzo 2022 dalla Lizard Records http://www.lizardrecords.it, la
label indipendente trevigiana di Loris Furlan che, nel commentarne l’uscita, ha dichiarato: “Un album di grande pathos, cresciuto con slancio e passione, un
gran bel viaggio”.
Il
disco, otto tracce per tre quarti d’ora di musica, è una vera delizia per il
fruitore in quanto è un continuo mutare nell’espressività ritmica e melodica
con una dinamica di base hard-progressive ma con sprizzate jazzistiche e
momenti più intimistici e rilassati.
Un lavoro in cui si sente la grande
coesione degli strumentisti, la quale ci fa tornare indietro con atmosfere vintage
che pervadono in ogni traccia, il tutto con gusto rinnovato e la fragranza di sapori del nuovo millennio.
Otto
brani con il breve prologo iniziale no words di 1,47 de "La stanza
vuota", una delicata introduzione che ci invita a riempire la nostra
“stanza cognitiva” con le altre sette tracce tra cui spiccano la title track con la possente richiesta di contrastare
sempre le forze oscure che tramano, la cover " L'anno, il posto, l'ora
1972", brano dei Pooh del periodo sinfonico
"Parsifal", che in questa occasione (vedi filmato sotto) viene proposta a livello testuale
nella versione primigenia, mai incisa su album ( qua la versione live con Riccardo
Fogli che di lì a breve lascerà il gruppo https://youtu.be/CHRG0iQMQbg
), la raffinatissima“Di buio e luce
parte 2”(….segui la mia voce che non trema, segui la mia mano io non temo,
segui la tua voce che ti guida a me), l’energica “Rasoi” (….l’uomo gioca a fare
Dio con logica e follia…), infine lo strumentale "L'organista del
bosco" dedicato alla memoria del pittore Silvano Braido (autore anche
della copertina di "Stazione Getsemani”) e al suo dipinto omonimo.
Grande
plauso alle composizioni di Lorenzo Giovagnoli che si conferma grande penna nonchè pregevole illustratore, cantante di intensa vocalità espressiva e tastierista (Hammond in gran evidenza!)
eccellente. Al suo seguito creativo il magico flauto traverso di Gianluca
Milanese, la poderosa coppia ritmica di Valerio De Angelis (basso) e Marco
Fabbri (batteria) e last but not least il pregiato chitarrismo di Giulio Vampa.
Un disco da ascoltare e riascoltare più volte, consigliatissimo per tutte le età, come recita Invocazione la seconda traccia dell'album "...stai con me e io sorriderò, stai con me e crescerò con te. Quando il sole nuovo splenderà..." abbiamo proprio bisogno di fonti di calore psichico e la musica progressiva degli Odessa è uno stimolo appropriato, sempre proiettati verso il futuro, "Yestarday is gone!"
Storiella minima con i cognomi dei componenti della band e i titoli dei brani dell'album in maiuscolo e frasi dei testi in corsivo.
C'era una volta L'ORGANISTA DEL BOSCO che era diversamente GIOVAGNOLI ma ancora in gamba. Una notte gli apparve in sogno una schiera di DE ANGELIS che, profetizzando un miglioramento per l'umanità, lo indussero a raccogliere tutti i suoi oggetti lasciando LA STANZA VUOTA per andare verso L'ALBA DELLA CIVILTA'.
Il messaggio era chiaro, l'organista avrebbbe dovuto incontrare dei FABBRI per farsi affilare, con una VAMPA ben definita, i propri RASOI metafisici e così facendo avrebbe limato le asperità della vita per un domani più luminoso. Per fare tutto ciò avrebbe dovuto far fruire NELL'ETERE un messaggio sonoro DI BUIO E DI LUCE PARTE 2 sempre più forte. Il problema evidente era che esso risultava incompleto, l'organista doveva rintracciare- per il bene dell'umanità- a tutti i costi la 1 parte del messaggio detenuto da uno scapigliato artista MILANESE. Con una accurata INVOCAZIONE: "Un uomo in mezzo a tanti è niente se rimane solo....stai con me, l'inverno passerà, stai con me nell'alba che verrà..." era convinto di unire le due parti del messaggio sonoro, non sapeva L'ANNO, IL POSTO E L'ORA ma era sicuro di poter raccogliere tutte le briciole di armonia per un mondo migliore.
Damanek è progetto fondato nel 2016 dal polistrumentista, cantante e compositore britannico Guy Manning (Leeds 1957), già conosciuto ampiamente nel mondo progressivo grazie alla sua presenza in gruppi come Parallel or 90 Degrees, The Tangent, Cyril e United Progressive Fraternity oltre alla sua carriera solistica. L'anno successivo assieme al bassista Dan Marsh, al membro fondatore degli Unitopia, il tastierista-chitarrista Sean Timms e a Marek Arnold (sassofoni, clarinetto e tastiere) ha pubblicato l'album "On Track". Il full length, con un ampio cast di musicisti ospiti internazionali coinvolti, è stato pubblicato tramite Giant electric Pea,
il quartetto coadiuvato da innumerevoli ospiti ha rilasciato "In flight" otto tracce per più di un ora di musica dal suono moderno e prodotto con eleganza, mescolando prog, jazz e world music. Ci sarebbe un terzo disco pronto, già dal 2020, ad essere pubblicato dal titolo provvisorio "Making Shore" ma non si hanno a questa data notizie certe.
Gli Zwoyld sono una band fondata nel 2013 a Clermont-Ferrand, cittadina della Francia centrale di quasi 150000 abitanti. Sono fortemente influenzati dai Magma ma il loro Zeuhl è un po' più accessibile. L'album di debutto "200 000" è stato registrato nel 2013 e pubblicato nel 2014 solo in forma digitale, il secondo full length "Zgond" è stato rilasciato sempre in formato digitale nel 2018.
C'è una edizione speciale in digipack che contiene i due album da richiedere direttamente zwoyld@gmail.com.
Ultima line up: Théo Panchèvre: chitarra. Etienne Mazoyer: chitarra, tastiere , voce, mixaggio
Mathieu Lévigne / tastiere. Gaétan Riou: basso, cori. Théo Karcher: batteria e Loïc Mounier al sassofono.
Jonas Lindberg & The Other Side è un progetto fondato a Stoccolma nel 2012 dal compositore, polistrumentista e produttore Jonas Lindberg.
Le velleità musicali dell'artista svedese hanno avuto inizio nel 2008 allorquando l'EP "In Secret pace" è stato registrato come progetto d'esame di Jonas al college di musica di Piteå, una cittadina di oltre quarantamila abitanti della Svezia settentrionale. Tale progetto arricchito da numerosi strumentisti è stato pubblicato poi sulle piattaforme digitali nel 2012. Successivamente Lindberg ha rilasciato ancora digitalmente il 20 settembre 2013 il secondo EP "The other side" con una band di 5 elementi ( Jonas Lindberg: basso, tastiere, chitarre, mandolino, cori e programmazione. Jonas Sundqvist: voce principale. Calle Stålenbring: chitarre. Jonathan Lundberg: batteria e Michael Ottosson alle tastiere).
L'esordio discografico con un full length è datato 2016 con "Pathfinder" opera di quasi 55 minuti per otto tracce. A questo debutto sulla lunga durata e dopo alcuni anni di silenzio, il 18 febbraio 2022è stato pubblicato "Miles from nowhere" per la prestigiosa label tedesca Inside Out Music https://www.insideoutmusic.com, un disco disponibile anche come doppio vinile di sette tracce per oltre 76 minuti di musica indirizzata verso un corposo AOR progressivo di ottima fattura.
Line up 2022: Jonas Lindberg: basso, chitarre, tastiere, voce e cori. Jonas Sundqvist: voce. Jenny Storm / voce e cori. Calle Stålenbring e Nicklas Thelin: chitarre. Jonathan Lundberg: batteria. Maria Olsson: percussioni. Ospiti: Simon Wilhelmsson; batteria e in un brano ciascuno i chitarristi Roine Stolt (Flower Kings, Transatlantic, Kaipa, Tangent) e e il fratello di Jonas ossia Joel Lindberg.
A livello solistico, sempre accompagnato da validi musicisti con varie line up, ha pubblicato quattro album: "Alone" (2006), "Dark in light" (2010), " Lawless local heroes" (2015) e "Esoteric Euphony" (2019) tutti con un impronta melodica progressiva raffinata per prodotti di semplice fruibilità ma sempre con gusto.
Line up 2019: Han Uil alla chitarra/voce, Peter H. Boer (S.O.T.E., Illumion) al basso, Maurizio Antonini alla batteria, Esther Ladiges (Illumion), Caroline Joy e Kate Mitchell alla voce.
I Purson si sono formati nel 2011 a Southend-On-Sea, cittadina dell'Essex una contea del'Inghilterra orientale.
Il progetto vede la luce grazie alla cantante/polistrumentista/compositrice Rosalie Cunningham (ex Ipso Facto). Dopo i primi singoli nel 2012, nell'aprile 2013 l'ensemble inglese ha pubblicato l' album di debutto "The Circle & the Blue Door" sull' etichetta londinese Rise Above Records https://riseaboverecords.com. Dopo un buon E.P. nel 2014 dal titolo "In the meantime", nell'aprile 2016 per l'etichetta finlandese di Helsinki Spinefarm Records
https://www.spinefarmrecords.com esce il secondo full length "Desire's magic theatre", poco dopo la band, depositaria di un suono neo psichedelico progressivo con afflati metal, si scioglie con la Cunningham (classe 1990) che si è poi dedicata ad una carriera solistica, facendo uscire due dischi : "Rosalie Cunningham " (2019) e "Two piece puzzle" (2022).
Ultima Line up: Jon Seagroatt: sax, flauto. Anna Scott: violoncello. Raphael Mura: batteria e
Rosalie Cunningham: voce, chitarre elettriche e acustiche, basso, tastiere, percussioni.