Hostsonaten: The Rime Of The Ancient
Mariner: chapter one
Splendido disco per gli Hostsonaten del
poliedrico ed eclettico genovese Fabio Zuffanti.
Le composizioni riguardano la prima parte
dell’omonimo poema epico-marinaro di Samuel Taylor Coleridge, datato fine ‘700.
Una super produzione con 4 vocalist
eccelsi tra cui “Il Maschera di Cera” Alessandro Corvaglia e una band di prim’ordine tra cui “l’altra
maschera” Mau Di Tollo alla batteria e il “genietto” Luca Scherani alle
tastiere.
Prog sinfonico di ampio respiro con un motivetto
che ricorre praticamente in ogni traccia che ti rimane in testa con godimento
cognitivo.
Per approfondimenti rimando al blog del
caro amico Athos Enrile
Eccovi un estratto live dell’opera ,
trattasi di evento realizzato il 16 Dicembre preso il Teatro Verdi di Genova
Sestri, un eccellente spettacolo a cui ho avuto il piacere di assistere
Il Giardino Onirico: Perigeo
Dopo aver ascoltato su You Tube l’intero
album, ho acquistato il cd autoprodotto mesi fa direttamente dal tastierista
Emanuele Telli, gentilissimo per davvero, tra l’altro la Lizards Records gli ha
messi”sotto contratto” e il cd sarà ufficialmente rilasciato dall'etichetta
dell'oculato Loris Furlan .
Fin da subito la band laziale mi ha favorevolmente
colpito per l'estrema versatilità nei passagi tra suoni più prettamente
sinfonici e quelli più metal, tra space rock e passaggi da”camera” con
l’intervento della soprano Elisabetta Marchetti.
Eccovi l'intero album:
Super band al debutto discografico con tre
componenti del Bacio Della Medusa come assi portanti del combo-prog, ovvero
Diego Petrini, Federico Caprai e la talentuosa ed affascinante Eva Morelli al flauto
e sax..
Un disco con varie contaminazioni di
generi, dal progressive all’hard-rock, al blues, al jazz, al folk acustico,
davvero ottimo esordio per AMS.
Barock Project : Coffee in Neukölln
Ensamble straordinario che porta a vertici elevati il prog-sinfonico, il disco del 2012 è un ulteriore tappa di crescita (la terza) per una band che sta “donando” gemme di assoluto valore al progressive italiano (ma non solo) del terzo millennio.
Il disco uscito per Musea mostra tre artisti di tecnica sopraffina, capaci
comunque di coinvolgere emotivamente l’ascoltatore, seppur abbiano virato verso
un cantato totalmente in Inglese.
Line up:Luca Zabbini: tastiere, chitarra e
voce, Giambattista Giorgi: basso e la “voce” Luca Pancaldi.
I romani Magnolia, come Eclissidra avevano
pubblicato un disco nello scorso millennio, ritornano attivi nel 2012 con un
nuovo lavoro discografico dal titolo La zona d’Ombra (etichetta Lizard), si
tratta di un concept album interamente ispirato alla vicenda di David Hicks,
primo detenuto nel braccio della morte ad essere giustiziato nel 21°secolo.
Un
disco di 14 brani di cui tre strumentali, con testi rigorosamente in italiano
cantati benissimo da Chiara Gironi coadiuvata da sonorità tra onirismo
progressivo e momenti più acustici , tappeti melodici che lasciano gradevoli
segni nell’ascoltatore nonostante la durezza dell’argomento.
Line up: Donatella Valeri : Pianoforte,
Bruno Tifi : Chitarra, Alessandro Di Cori: Chitarra, Simone Papale; Basso,
Claudio Carpenelli: Batteria e Chiara Gironi : Voce.
Tra i dischi del 2012 propriamente non
progressive mi preme evidenziare il lavoro d’esordio dei Sycamore Age, il
progetto di Stefano Santoni e Francesco Chimenti, quest’ultimo figlio d’arte in
quanto il papà Andrea è stato tra le altre cose anche il leader dei Moda
(rigorosamente senza accento..band culto degli anni 80), è davvero
interessante, coadiuvati da altri cinque elementi, hanno sfornato un album
“Sycamore Age” (Santeria / Audioglobe) in cui convivono un caleidoscopio di suoni: musica da camera, heavy-metal,
folk, musica balcanica, elettro-noise e kraut rock, il tutto con il cantato di
Chimenti che, in alcune parti del disco, mi fa ricordare il compianto Jeff
Buckley.