Inner Ear Brigade: Rainbro
Gran bel disco d’esordio quello dei californiani Inner Ear Brigade, uscito per l’etichetta italiana AltrOck Productions, disco assai variegato e di grande valore con mero gusto per la melodia, sprizzate canterburiane, sfumature di elettronica e auree jazzistiche.
Il lavoro si pone molto lontano dalle
asettiche sonorità tecnocratiche e manieristiche che caratterizzano certi
dischi statunitensi, il gruppo di San Francisco, gruppone in quanto sono ben
dieci elementi, con una invidiabile sezione fiati accanto alle classiche
strumentazioni progressive “vintage” hanno prodotto un album sorprendente
arricchito dal canto, ottimo davvero, della Ferris che di nome fa Melody
(nomen..... omen.....)
Kotebel: Concerto for Piano and Electric
Ensemble
Stepitoso prog sinfonico strumentale per
questi spagnoli che, al sesto disco, sfornano il loro capolavoro assoluto
(finora....).
Asse portante del lavoro uscito per la Musea, è il “concerto
grosso” in quattro movimenti con un afflato classicheggiante, il disco si mantiene
di grande livello in ogni singola traccia e cresce di ascolto in ascolto,
protagonista principale il pianoforte di Adriana Plaza Engelke che ben si
integra con la batteria e le percussioni di Carlos Franco Vivas,con le chitarre
di César García Forero,con il basso di Jaime Pascual Summers e con le tastiere
di Carlos Plaza Vega.
Eccoli live a Madrid
Tompox: Hungarian Eclectic
Gli ungheresi Tompox, il nuovo progetto
2012 di Tamás Pócs eccellente bassista dei mitici Solaris, progband magiara del
millennio scorso, sono caratterizzati da un sound molto cameliano con influenze
etniche per un gradevole mix.
Il buon Tamás per questo lavoro, quasi del
tutto strumentale, si è attorniato di un
combo di altri 4 elementi (Endre Balla: tastiere, Gábor Berdár chitarra, Péter
Szula: batteria e percussioni e Ádám Tasi: flauto) e da alcuni ospiti tra cui Zoltán
Kiss che canta egregiamente la cover crimsoniana Epitaph.
Astra: The Black Chord
Dopo lo splendido esordio del 2009,
quest’anno gli Astra, quintetto californiano di San Diego, ci propongono un
altro eccellente lavoro assai floydiano nel divenire, sei tracce ricche di
psichedelia con il mellotron in bella evidenza che si fondono con un prog
sinfonico di alto livello.
La line up prevede: Richard Vaughan:
chitarra elettrica, mellotron, moog e voce, Conor Riley: Mellotron, Moog,
organo, piano e voce, Brian Ellis:
chitarra acustica ed elettrica , David Hurley batteria, percussioni e flauto
e Stuart Sclater al basso
Ecco il video di Cocoon
Gli inglesi Big Big Train hanno dato alle
stampe un album di prog sinfonico visceralmente “Genesisiano”, un concept album
sulla costruzione delle città inglesi di grande impatto emotivo anche per la
voce del flautista-cantante David
Longdon estremamente similare a quella di Peter Gabriel,(tra l’altro era in
lizza per sostituire Collins e divenire il frontman dei Genesis ma Banks e
Rutheford gli preferirono Ray Wilson..... ), la line up oltre a Longdon prevede
il talentuoso batterista Nick D'Virgilio, il chitarrista Dave Gregory, i polistrumentisti
nonchè co-fondatori del gruppo nello scorso millennio ossia Andy Poole e Greg
Spawton e super ospiti quali Andy Tillison (Tangent) e Danny Manners.
Armonia e melodia, simbiotiche, in un
disco che gli amanti del prog seventies non possono non avere e siamo in
febbrile attesa di ascoltare la seconda parte prevista per Marzo 2013.
BONUS CD......
Tra i dischi non propriamente progressive
, segnalo Blues Funeral di Mark Lanegan, vocalist statunitense degli Screaming
Trees, una band che inizialmente suonava rock psichedelico e successivamente venne più volte accostata
alla scena grunge di Seattle a cavallo tra gli 80 e i 90.
Tra rock-blues e folk country con accenni
spiritual, un prodotto elettrico di valore, impreziosito dall’ugola roca e
pregnante emotivamente di mastro Lanegan, chapeau!!
Anno importante il 2012 ma non eccezionale,non ha ripetuto lo splendore e i fasti del prog nel 2011.Alcuni degli album da te citati,non li conosco,condivido la scelta di "The black chord" degli Astra,e di "English electric" dei Bib big train,gli altri non li ho ascoltati.Personalmente ho apprezzato moltissimo il ritorno dei mitici svedesi Anglagard il cui cd "Viljans oga" mi ha colpito non poco e un altro ritorno di un gruppo brasiliano,i Quaterna Requiem con l'album "O arquiteto",opera di grande spessore e bellezza.Attendiamo fiduciosi le realizzazioni del nuovo anno.Ciao.Salvatore
RispondiEliminaCaro Salvatore anch'io credo che il 2012 syia stato mediamente inferiore al 2011,i dischi che citi sono davvero apprezzabili anche il ritorno degli Echolyn mi è piaciuto come la seconda metà del disco dei Beardfish ma dovevo sceglierne 5 e così ho fatto, un abbraccione e grazie per l'attenzione
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