Prog
d’autore quello di Stefano Testa, romano classe 1949 ma ormai da decenni
emiliano di Porretta Terme.
Il progger diversamente giovane ricorda ancora
l’uscita nel 1977 (in sole 1000 copie e fuori tempo massimo con il punk
imperante) de “Una vita,una balena bianca e altre cose”, quello meno antico ha potuto assaporarne la
ristampa del 1994 grazie all’acutezza progpassionale della Mellow Records.
Dopo
un lavoro nel 2012, l’interlocutorio “il Silenzio del mondo” , il
cantaprogautore fuoriesce quest’anno con “Andrea il traditore”, concept album
riferito ad un progetto del 1979 ampiamente rivisto e riarrangiato che vede luce
discografica grazie alla consueta lungimiranza dell’executive production Mauro
“Faraone” Moroni della Mellow Records.
Il disco che ha come copertina l’opera “Acquaforte”
di Mauro Milani (già autore di quella del '77) si suddivide -a mò di suite- in
sedici tracce nelle quali trovano spazio espressivo il virtuoso flautista (anche
lui già presente nel ‘77) Marco Coppi, il fisarmonicista/poeta Walter Chiappelli, il
chitarrista Gianni Landroni e Damiano Puliti al cello.
La storia, sempre in
bilico tra dimensione onirica e cruda realtà con il protagonista Andrea che
tenta di rientrare nel grembo materno- “alcova” sicura per le sue incertezze di
fronte alle pressioni della vita-, ci evidenzia un Stefano Testa elegante e
profondo compositore nonchè cantante dalla voce calda ed emozionale.
I 51,10 minuti
del disco scorrono fluentemente, lasciando, fin dal primo ascolto, un senso di
prelibatezza sonora/testuale attraverso anche la citazione diretta della
Contessa di Paolo Pietrangeli nel brano Valzer del ritorno e quella indiretta
di Piero Ciampi de Andare, camminare, lavorare che Stefano Testa arricchisce
con “mangiare,lavorare,dormire, eiaculare, consumare, parlare, vomitare,
respirare” nella seconda traccia Il senso del reale.
Assolutamente consigliato!
Nessun commento:
Posta un commento