Dei Roz Vitalis, progetto del compositore /tastierista Ivan Rozmainski, parlammo già tempo or sono, vedi https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2015/05/roz-vitalis_14.html.
In questi anni la band di San Pietroburgo, oltre a numerosi concerti e la pubblicazione di svariati singoli digitali, ha rilasciato, sempre per l'etichetta veneta Lizard Records, due album di assoluta qualità e di grande spessore tecnico/compositivo "The Hidden Man of the Heart" nel 2018 e " Quia Nesciunt Quid Faciunt" nell'ottobre 2023.
Soffermandosi sull'opera più recente, il cui titolo latino significa "non sanno quello che fanno" citazione sacra delle ultime parole del Cristo nonchè specchio di un tempo oscuro con venti di guerra, è evidente che nel polistrumentista Rozmainski, attorniato da ottimi musicisti (vedi line up), vi sia un diletto melodico sopraffino che si erge naturale nelle dieci tracce per oltre cinquanta minuti di musica strumentale con l'imprinting di composizioni complesse ma altresì assai gustose nella fruizione.
I brani sono stati composti nel decennio scorso ma sono stati sviluppati e affinati in questi ultimi anni durante i live che l'ensemble russo è comunque riuscito a fare.
Line up: Ruslan Kirillov: basso. Vladislav Korotkikh: flauti. Ivan Rozmainsky: clavicembalo, pianoforte a coda , sintetizzatori, metallofono. Vladimir Semenov e Tyan-Shansky: chitarre acustiche ed elettriche. Evgeny Trefilov: batteria, piano synth, tastiere.
Ospiti: Alexey Gorshkov: trombe. Serghei Liubcenco: chitarre, rubab, doira. Igor Luniov: ukulele, chitarra slide. Max Lokosov: basso. Leonid Perevalov: clarinetto.
In ascolto l'intero ultimo full length
Nessun commento:
Posta un commento