Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

giovedì 12 febbraio 2015

La Coscienza di Zeno

“Altalena vuota su cui dondoli, sospesa in aria come un aquilone senza filo…”
 Questo è l’inizio, senza intro strumentale, del terzo lavoro de La Coscienza di Zeno,di cui già parlammo vedi http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2013/07/la-coscienza-di-zeno.html,  ciò per dimostrare come nell’opera dei genovesi siano importanti i testi e le storie che vengono elaborate con una scrittura incisiva da Stefano “Sinfield” Agnini.  
Il disco, dal titolo evocativo “La notte anche di giorno” uscito da pochi giorni per AltrOck/Fading Records, è indubbiamente un lavoro ardito essendo composto da due lunghe suite (di sei e quattro movimenti ciascuna) per quasi tre quarti d’ora di prelibatezza sonora e semantica, da assimilarsi attraverso ripetuti ascolti anche per la ricchezza della proposta sinfonica progressiva.
Tutti i musicisti si elevano a figure pulsanti di godimento sensitivo, con la vocalità di Calandriello in sfolgorante fulgore e la celestiale performance di Simona “Aries” Angioloni, guest star al canto in francese de “La lenta discesa all’averno”.
Due figure femminili sono le protagoniste del disco, un intenso omaggio a queste anime che hanno “abbandonato lo stato del pieno per approdare a quello del vuoto”. La suite “Giovane Figlia” è liberamente ispirata alla figura della "sfortunata" Serena Zaiacometti, mentre “Madre Antica”  è dedicata alla scultrice partigiana Bianca Orsi.
Intrigante anche il design e il progetto grafico del disco a cura di Priscilla “D’arcy pj”Jamone.
Line up : Gabriele Guidi Colombi al basso, Andrea Orlando alla batteria, Alessio calandriello alla voce, Davide Serpico alle chitarre,i tastierista Luca Scherani e Stefano Agnini e la new entry Domenico Ingenito al violino.
Ospiti. Melissa Del Lucchese al violoncello e le due “Hostsonaten” Simona Angioloni alla voìce e Joanne Roan al flauto.
“Cosa c’è dietro le spalle dell’arcobaleno? La storia, nuda, in ginocchio, ci implora perdono” ….Perdono per tutti coloro che non avranno questo disco nella propria collezione.

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