Il 1 settembre 2022 è stato pubblicato il primo album solista di Massimo Pieretti dal titolo "A new beginning" https://massimopieretti.bandcamp.com/album/a-new-beginning, con grande gentilezza e premura il musicista romano ha accettato di rispondere ad alcune domande.
La mia passione per la musica parte dall’ascolto e dal collezionismo ed è nata grazie a mio fratello più grande che da piccolo mi ha fatto scoprire i capolavori del rock progressivo. In un secondo momento e in età abbastanza avanzata ho iniziato a prendere le prime lezioni di pianoforte e a scoprire così la direzione che la mia vita doveva prendere, quella del musicista professionista. Ho così messo in atto tutta una serie di iniziative che mi permettessero di realizzare il mio sogno partendo dallo specializzarmi nei corsi di alta formazione del conservatorio a una importante attività dal vivo con diverse collaborazioni nel corso degli anni.
Il tuo primo ricordo legato alla musica, il tuo primo disco comprato, i tuoi idoli giovanili….
Sono sempre stato interessato alla musica, da piccolo ascoltavo Madonna e un po' tutto il pop internazionale poi un giorno mio fratello mi diede un nastro con un disco dei Genesis su un lato (Nursery cryme) e uno degli Yes sull’altro (Drama). Da lì è cambiato tutto, mi si è spalancato davanti un mondo nuovo.
Hai un background musicale di primissimo ordine essendo diplomato al conservatorio di Pescara in pianoforte e tastiere elettroniche e in quello romano di Santa Cecilia dove ti sei diplomato in didattica musicale con la lode, quanto sei fiero di ciò e cosa rappresenta per te la musica?
Rappresenta molto perché ha richiesto molto impegno e sacrificio. Sono studi che mi hanno cambiato come musicista e come persona, un punto di partenza anche nell’avere un approccio sempre basato sul merito e la competenza.
Tu hai esperienze a livello di band, ma com’è realizzare un disco solista con innumerevoli ospiti anche di fama internazionale e ci puoi narrare sinteticamente la genesi del progetto?
Le esperienze avute nel corso degli anni con le band mi sono servite molto per concepire questo mio progetto, cosa fare e soprattutto cosa non fare ed è inoltre dal bacino delle mie conoscenze che ho attinto inizialmente per partire e mettere in piedi il tutto. Sono due mondi diversi perché mettersi in gioco come solista è molto difficile, ma che in un certo senso fungono da anello di collegamento tra loro.
Hai dichiarato che A new beginning è un concept album per gran parte autobiografico, puoi specificare meglio questo concetto facendoci un po’ da guida tra le tracce?
Inizialmente avevo pensato ad un album interamente strumentale ma su consiglio del mio collaboratore Gianluca Del Torto ho iniziato a scrivere dei testi e per agevolarmi il lavoro ho pensato di partire dal mio vissuto personale e svilupparlo, in parte dalla mia passione per il mondo del cinema. A questo si è aggiunta una certa predilezione per i temi ambientali e del rispetto tra noi esseri umani.
Oltre a comporre le musiche hai scritto anche le liriche, che differenza c’è tra “raccontare una storia” attraverso un brano meramente strumentale e uno che ha anche il testo?
Bella domanda! A new beginning oltre ad essere il mio primo album rappresenta per me una “prima volta” sia come compositore che come autore di testi quindi non ho molta esperienza in questo senso. E’ stato un po' come prendere e percorrere contemporaneamente due binari paralleli che a un certo punto si vanno a ricongiungere. Devo dire che avendo appunto le musiche già pronte la stesura dei testi è stata piuttosto fluida anche grazie all’importante aiuto di Gianluca che mi ha seguito molto da vicino.
Arrangiamenti di grande spessore artistico, melodie che ti entrano immediatamente in testa, imponenti afflati progressivi, quanto sei soddisfatto del prodotto finale?
Tantissimo. E’ un album di debutto sicuramente con qualche peccato di inesperienza dovuto alla fretta di voler gridare al mondo le mie idee musicali e non solo, ma se mi avessero detto a priori che sarebbe venuto così non ci avrei creduto neanche lontanamente. E’ un album che parte dal basso, da molte idee e pochi quattrini e questo mi rende molto orgoglioso.
Meglio acustico o elettrico?
Una cosa non esclude l’altra. Quasi tutti i miei brani nascono volutamente al pianoforte per poi svilupparsi con l’aggiunta di molti strumenti. Sono quindi funzionali in entrambe le versioni a mio parere. La mia musica si basa sui contrasti ragion per cui non è da escludere un giorno una doppia veste per tutti i miei brani.
Oltre al contenuto musicale anche le copertine hanno un valore aggiunto, quella relativa a A new beginning realizzata da Maria Serra è estremamente evocativa, ci puoi raccontare qualcosa su di essa?
Grazie della domanda perché ci tengo molto a questo aspetto. Siamo arrivati a questa copertina dopo un lungo lavoro (più di 30 provini). Inizialmente l’idea era quella di realizzare l’immagine del sogno di Oh father che è l’incipit di tutto il disco, avevo anche una bozza iniziale per un dipinto. Maria è un artista straordinaria che lavora sulla fotografia e dopo molti tentativi è riuscita a conquistarmi con la sua fantastica opera. Maria sarà con me anche per il prossimo album al quale sto lavorando The next dream e spero di creare con lei una collaborazione duratura, adoro il suo lavoro.
A livello di live cosa ci possiamo aspettare?
Tra mille difficoltà sto mettendo in piedi una band abbastanza ampia (6 elementi) per eseguire dal vivo i brani di A new beginning e i nuovi brani che faranno parte di The next dream. La band oltre a me è composta da: Germana Noage alla voce, Francesca Pelliccia tastiere e voce, Anna Bagorda al basso e voce, Roberto Falcinelli alle chitarre e Leonardo D’Angelo alla batteria. Spero di riuscire anche in questa impresa il prima possibile.
Se avessi potuto chi avresti chiamato a suonare con te nel disco?
Peter Gabriel.
Le musiche da film sono tra le tue passioni artistiche, quali colonne sonore ti sarebbe piaciuto comporre?
Si sono un punto fermo per me. C’era una volta in America, amo Morricone e le musiche dei film di spionaggio degli anni ’70.
Se questo è un “nuovo inizio” si può ipotizzare che ci saranno nuovi lavori solistici in futuro, quali sono i tuoi progetti nell’avvenire?
Si, A new beginning è il primo atto di una trilogia e già sto lavorando a The next dream un concept album sul mondo dei sogni, delle creature che ci accompagnano nel corso della notte con dei collegamenti più e meno realistici con la società attuale. A breve uscirà anche From darkness to life il primo album della mia band Gothic metal, i Noage.
Ringraziamo Massimo Pieretti https://www.facebook.com/max.pierets/ e ascoltiamo la dodicesima traccia I hope you will always be here with me, alla voce Kate Nord https://www.katenordmusic.com
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