Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

giovedì 26 dicembre 2024

Top five internazionale 2024

Il mondo progressivo produce sempre una ricca quantità di pubblicazioni, a seguire le mie scelte internazionali, in ordine alfabetico, tra tutti i dischi che ho potuto ascoltare quest'anno.

Inner Ear Brigade: Perkunas
Terzo album in studio per californiani Inner Ear Brigade che non smettono di deliziarci con suoni canterburiani e fusion progressivi arricchiti da combinazioni vocali di prim'ordine.
Sette tracce per poco meno di 50 minuti di musica per un prodotto di qualità dal retrogusto strumentale ma con accostamento totalmente moderno.
Line up: Bill Wolter : chitarra, tastiere. Ivor Holloway: sassofoni, strumenti elettronici a fiato (EWI), clarinetto. Chris Lauf: batteria, percussioni. Ospiti: Stephen Wright , Jason Hoopes, Curtis McKinney: basso. Andrew Vernon, Andrew Jamieson, Eli Wallace: tastiere. Max Stoffregen: pianoforte, sintetizzatori. Madeline Tasquin: voce. Melody Ferris: voci aggiuntive. Alison Niedbalski: voce di sottofondo. Aharon Wheels Bolsta: tabla, arpa ebraica. Jordan Glenn: batteria. Shayna Dunkleman: percussioni. Charith Premawardhana: viola.
In ascolto un estratto della prima traccia Ecobio Curves



Kenso: An old warrior shook the sun
Un nuovo attesissimo album pubblicato dopo 10 anni dal precedente Uchinaru Koe Ni Kaiki Seyo per il combo giapponese che ha mezzo secolo di vita!
Energia e brio nelle dieci tracce del disco con il chitarrista/compositore Yoshihisa Shimizu sempre alla guida di una mitica band che non perde di freschezza e vitalità creativa.
Il sound con un gusto melodico sopraffino si tinge di fusion progressiva che lascia soddisfatti negli oltre tre quarti d'ora del suo divenire
Line up: Yoshihisa Shimizu: chitarra: Kenichi Oguchi: tastiere: Shunji Saegusa: basso: Keisuke Komori: batteria. Taku Yabuki: pianoforte, tastiere. Kenichi Mitsuda: pianoforte. Gen Ittetsu: violino. miwako: voce.
Per ascoltare l'intero album che per ragioni di copyright non è possibile inserire in questo blog



Magick Brother and Mystic Sister: Tarot part 1
I Magick Brother and Mystic Sister sono originari di Barcellona e il loro nome è ispirato al primo album dei Gong datato 1969. Dopo un album di debutto nel 2020, il 29 marzo di quest'anno con una formazione a tre:  Eva Muntada ( tastiere, mellotron, voce) Xavi Sandoval (basso, chitarra, mandolino, sitar e voce) e la new entry Alejandro Carmona alla batteria, hanno pubblicato "Tarot part 1". 
Questo ottimo album, undici brani per poco oltre 40 minuti di musica, che veleggia tra sonorità psyco progressive e space rock il trio è stato affiancato da  Dominic O'Dair e Maddy Gray: voci narranti. Tony Jagwar: sitar. Didac Ruiz: percussioni. Maya Fernandez: flauto. Glenn Brigman: voce. 
Il 22 novembre è stato poi pubblicato Tarot part 2, undici brani per poco oltre cinquanta minuti.
In ascolto l'intero Tarot part 1


Alejandro Matos: Carnaval de las Victimas

L'argentino Alejandro Matos è un compositore/polistrumentista/cantante già attivo da un quarto di secolo. Il 26 febbraio di quest'anno, dopo quasi dieci anni di assenza discografica e tre anni di lavorazione, ha pubblicato “Carnaval De Las Victimas”, sesto album in studio che, nelle sue nove tracce per quasi 54 minuti, evince il fruitore con trame heavy prog prossimeal gothic rock dalle tonalità malinconiche e passaggi acustici davvero di rilievo.
I testi in spagnolo sono oscuri e metaforici e riguardano un mondo distopico in cui le persone festeggiano un particolare carnevale sventolando spade, ignare dei pugnali che vengono conficcati nella schiena.
Line up: Alejandro Matos: chitarre, voce, tastiere, basso, tracce ed effetti. Javier García Atencio: batteria. Wim Forstman: sassofono. Damián Perrotta: contrabbasso. Ulises Matos: voce.
In ascolto l'intero album




Oddleaf: Where Ideal and Denial Collide

Gli Oddleaf sono un gruppo francese  fondato dalla tastierista Carina Taurer e dal flautista Mathieu Rossi i quali, dopo un progetto decennale di musica antica medievale, decisero di formare un combo più dedito al rock progressive di stampo sinfonico.
Dopo aver realizzato dei demo nel 2022 ed essere stati in tour, hanno realizzato il loro primo full length l'11 ottobre di quest'anno dal titolo " Where Ideal and Denial Collide, sette tracce per quasi 56 minuti di musica " che il sito Progradar https://www.progradar.org trionfalmente recensisce: "un album avvincente, pieno di composizioni epiche, riccamente stratificate, sontuose e oniriche che mescolano il prog senza tempo di Yes, Camel, Genesis, Renaissance e King Crimson, con influenze più contemporanee come Wobbler, Agusa, White Willow, Mostly Autumn, Monarch Trail e Big Big Train. L'uso di tastiere vintage, come il Mellotron e l'organo Hammond, definisce i paesaggi sonori lussureggianti e luminosi, ma l'inclusione di flauti elettronici e acustici, armonie vocali a quattro parti e voci femminili espressive in inglese, aggiungono una bellezza pastorale e una profondità che attira nella musica senza sforzo".
Line up: Olivier Orlando: basso, chitarra, voce secondaria. Carina Taurer: tastiere, voce secondaria. Adeline Gurtner: voce principale. Mathieu Rossi: flauto,voce secondaria. Clément Curaudeau: batteria.
Sito ufficiale: https://oddleaf.net
In ascolto la seconda traccia Life


Tra i dischi non progressivi usciti quest'anno menziono un album di jazz fusion della bassista polacca Kinga Glyk dal titolo "Real Life" (Warner Music).
Un full length, il quinto dell'artista classe 1997,  co-prodotto dal fondatore degli Snarky Puppy https://it.wikipedia.org/wiki/Snarky_Puppy Michael League e vede la partecipazione di un'impressionante schiera di musicisti, tra cui Robert “Sput” Searight (batteria), Casey Benjamin (sassofonista) scomparso poco dopo la registrazione del disco all'età di 45 anni per tromboembolia polmonare, Julian Pollack e Nicholas Semrad (tastieristi).
Sito ufficiale: https://kingaglyk.com
In ascolto Fast Life, primo brano del disco



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