Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

lunedì 8 agosto 2022

Intervista a Vittorio Nocenzi e live di un brano del Banco del Mutuo Soccorso a Bordighera (5 agosto 2022)

Vittorio Nocenzi, il grande condottiero del Banco del Mutuo Soccorso


Durante la settima rassegna “d’autore e d’amore” di Bordighera


Importante evento realizzato grazie al consistente contributo economico dell’associazione culturale musicale “Aspettando Godot” del visionario -artisticamente e organizzativamente parlando-nonché portatore sano di utopie Pino Calautti, abbiamo avuto la sorte di incontrare e conversare con  Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso, headliner della prima serata

La cordialità è padrona in casa Banco, anche grazie a Lorella Brambilla che proprio il 5 agosto ha festeggiato i suoi 40 anni come road manager dell’ensemble laziale, offrendo una deliziosa torta e del buon Valdobbiane poco dopo il sound check. Commozione per lei allorquando è stata chiamata sul palco a sorpresa durante il live, ecco la foto dell’abbraccio con Vittorio Nocenzi 

Il concerto è stato fantasmagorico, tutti in grande spolvero, poco più di 90 minuti in cui sono stati eseguiti l’intero primo disco, tracce darwiniane, una transiberiana e una finale Moby Dick davvero deliziosa, a detta di molti la miglior versione live mai realizzata e poi  il bis -richiamato dal numeroso pubblico (sold out)- ha visto dopo un lungo preambolo strumentale di gran classe, una commovente “Non mi rompete” che ha dimostrato come l’ensemble sia totalmente affiatato attorno al carisma indiscusso di Vittorio Nocenzi.

A seguire, dopo una erudita trattazione su Genova di Vittorio Nocenzi, il brano Passaggio/Metamorfosi tratto da “ Banco del Mutuo Soccorso”, il disco “salvadanaio” che quest’anno, esattamente il 3 maggio, ha compiuto 50 anni.


Ed ora proiettiamoci sul nuovo disco del Banco che uscirà il 23 settembre dal titolo “Orlando: le forme dell’amore” un concept album doppio di 80 minuti con l’Ariosto (vedi  sotto ) ancora protagonista dopo mezzo secolo dall’Astolfo alle prese con il suo ippogrifo de “Il volo”.


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