Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

sabato 18 novembre 2017

Mobius Strip

Jazz-rock progressivo dalle tinte canterburiane per i Mobius Strip, nuovo ensemble di Sora (cittadina in provincia di Frosinone), che si è formato nel 2014 e che nella Primavera del 2017 ha esordito discograficamente  con l'omonimo album rilasciato per la label transalpina Musea Records.
Il nome della band è il medesimo di un sestetto più incline al Funk-Rock-Jazz proveniente da Winfield città del New Jersey e autore di un solo disco interamente strumentale nel 2014 dal titolo "It's not deep".
Il nome deriva dal matematico/astronomo tedesco August Ferdinand Mobius (1790-1868) che ha scoperto il "Nastro" (Strip) che porta il suo nome, una delle figure più sorprendenti del mondo matematico, per approfondimenti: https://www.focus.it/scienza/scienze/quali-caratteristiche-ha-il-nastro-di-moebius.
Il disco, la cui copertina- estremamente variopinta- è opera di Francesco Tersigni, consta di sei tracce, composte da Lorenzo Cellupica, per oltre tre quarti d'ora di sound strumentale ove il giovane quartetto laziale offre pagine creative di notevole spessore musicale.
Line up: Lorenzo Cellupica: piano, organo, tastiere. Nico Fabrizi: sax tenore, sax contralalto, flauto. Eros Capoccitti: basso elettrico e Davide Rufo: batteria.
Link utile: https://mbiusstrip1.bandcamp.com/releases


venerdì 17 novembre 2017

Acqua Fragile

I parmigiani Acqua Fragile, formatisi nel 1971, hanno scritto due pagine importanti della storia del prog con 33 giri di grande qualità come l'omonimo nel 1973 e Mass Media Stars nel 1974. La band, dopo tanti anni di silenzio, ha voluto riproporsi nel 2017 con "New Chant", un disco di inediti in cui l'eccezionale e dinamico vocalist Bernardo Lanzetti ha ricompattato la "vecchia guardia" sia affidando il particolare disegno di copertina realizzato a china e tempera all'artista Alberto Baroni (già autore della copertina del primo disco), sia condividendo la creazione discografica con il batterista/percussionista Piero Canavera e il bassista Franz Dondi. Al trio "storico"  si sono affiancati -di brano in brano- ospiti di grande spessore artistico. Per approfondimenti rimando al blog del caro amico Athos Enrile: 
http://athosenrile.blogspot.it/2017/10/acqua-fragile-new-chant.html.
Il nuovo lavoro, rilasciato Venerdi 13 ottobre dalla label britannica "Esoteric Antenna" affiliata alla Cherry Red statunitense, è composto da otto tracce per quaranta minuti di godibilissima fruizione sonora in cui spicca-more solito- la vocalità romantica e drammatica di Bernardo Lanzetti (classe 1948) che non è solo "intatta" ma si fa notare per una maggiore estensione rispetto al passato. 
Parti strumentali e testi (per la prima volta uno in italiano) di eccelsa levatura, per un prog sinfonico che ha senso anche nel terzo millennio. Estrapolando alcuni frammenti di un disco che non accusa cali di tensione, possiamo focalizzare l'attenzione sulla breve poesia "Rain Drops" del celeberrimo Pete Sinfield, messa in musica da Lanzetti and co., che narra 
- liricamente- di un intenso amore tra due persone, questa la sinossi del brano: " Ci siamo incontrati come gocce di pioggia sul vetro di una finestra/ Avevamo occhi solo per noi stessi/ Siamo scesi lungo il vetro e ci siamo avvinghiati /E abbiamo dimenticato le nostre sofferenze/ Una di noi, innamorata,ha trascinato l'altra innocentemente verso il letto..." .
Altra novità gustosa è la presenza di un brano in italiano "Tu per lei" ove il concetto base si staglia sul fatto che il musicista non deve usare la musica per scopi personali ma deve contribuire allo sviluppo della musica stessa. Questo assioma riprende una massima dello scozzese- monaco tibetano- Jamie Muir (percussionista/rumorista dei King Crimson della prima metà degli anni settanta) il quale parafrasando John Fitzgerald Kennedy enunciava: "Quando ti avvicini alla musica non devi pensare a quello che essa può fare per te, pensa invece a ciò che tu puoi fare per lei". Nel testo si fa riferimento anche al famoso aforisma di Frank Zappa: "Parlare di musica è come danzare d’architettura", praticamente l'accostamento tra la danza e l'architettura provoca a livello cognitivo una specie di non sense.E' lapalissiano non comprendere come si possa ballare d'architettura!!!! Il desiderio del compositore/chitarrista di Baltimora era quello di esternare che parlare di musica non ha senso,la musica la si suona o la si ascolta!. Noi facciamo l'uno e l'altro proponendovi la prima traccia del disco dal titolo "My Forte". "....Alcune persone sono nate per farcela,i loro sogni diventano realtà"


Link utile: http://bernardolanzetti.blogspot.it

domenica 12 novembre 2017

London Underground

I London Underground (omonimi di un ensemble di reggae-new wave attivo negli anni ottanta) sono un gruppo  formatosi nel  Dicembre 1998  a Firenze grazie a Gianluca Gerlini: organo Hammond, piano mellotron, Daniele Caputo: voce e batteria e Marco Piaggesi al basso. Tre dischi all'attivo di cui due, entrambi per Musea Records, nel terzo millennio "Through a glass darkly" nel 2003 con cantiche in perfetto inglese e lo strumentale "Honey Drops" nel 2010. Nei primi due dischi era presente il cantante/batterista pisano Daniele Caputo  già con i mitici  Birdmen of Alkatraz (psichedelia anni 80) e i neo progressive Standarte (tre dischi negli anni novanta).
Gli album sono caratterizzati da vigorosi afflati psyco prog di fine 60-inizio 70 con il sound magico dell'hammond e del mellotron suonati da Gerlini (anche lui ex Standarte) in evidenza per un tappeto sonoro di ottimo livello. 
Ultima line up: Gianluca Gerlini Tastiere . Alessandro Gimignani: batteria. Fabio Baini: basso.
Sito ufficiale: http://www.londonundergroundband.com/php/en/band-members.html
In ascolto l'intero album



Album consigliato:  Through a glass darkly (2003)


giovedì 2 novembre 2017

Unreal City

Ulteriore prova convincente (anzi di più…) per gli Unreal City. L'ensemble guidato dalla “coppia” Zanetta-Tarasconi si consolida come una delle più entusiasmanti realtà del rinvigorito Progressive italiano del terzo millennio. Di loro avevamo già ampiamente trattato (vedi  http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2013/04/unreal-city.html e
La straordinaria band, dai numerosi e gratificanti trascorsi live anche extraeuropei, è così giunta alla terza produzione discografica con "Frammenti Notturni", rilasciato il 10 settembre per AMS Records e le cui registrazioni sono avvenute presso il rinomato Studio 2 di Padova. 
 Il lavoro, cinque tracce per oltre tre quarti d'ora di godimento psicofisico sonoro, è eterogeneo e mai fine a se stesso, conducendo il fruitore nei meandri dell'oscurità che è il tema dominante –pur non essendo un concept album- del disco. 
Estrapolo dai profondi testi in ordine di apparizione: "la notte fuori è fredda e non ammette negazioni", "ora vaghi come un'ombra ignota alla città", "la luce già separava la nebbia dall'oscurità", "la notte ci inghiottiva già", "intrappolata nel ricordo delle notti", "a noi non serviva affatto quella luce" "nelle religioni della luce si nascondono sempre i demoni del buio".
Il disco, che non riscontra cadute di livello artistico, è caratterizzato da aspetti sinfonici e romantici con consuete tendenze prog-darkeggianti ma dal crepuscolarismo più tenebroso e alcuni fraseggi simil jazzistici funkeggianti, il tutto guarnito con grande sensibilità dalla perizia degli strumentisti e dal particolarissimo " vate" delle tastiere il giovane Dottor Emanuele "Ema" Tarasconi, compositore di musica e liriche, le quali sono autentici e scintillanti gioielli in montature sonore splendidamente rifinite.
Line up Emanuele Tarasconi: tastiere,theremin, chitarra acustica e voce. Francesca Zanetta: chitarre e mellotron, Dario Pessina: basso e la new entry Marco Garbin: batteria e percussioni.
Guest stars: Camilla Pozzi: voce e Matteo Bertani: violino.
Sito ufficiale: http://www.unrealcity.it
Ecco "La grande festa in maschera", traccia di apertura, nonchè più lunga, del disco.
Il brano consta di 5 movimenti di cui quattro strumentali: Desir, Exitacion, Orgasme e Resolution che sono inframmezzati dal cantato Plateau.