Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

lunedì 30 dicembre 2024

Top five italiana 2024

Anche quest'anno, in rigoroso ordine alfabetico, segnalo i miei cinque dischi italiani che ho gradito maggiormente tra tutti quelli che ho potuto ascoltare.

Celeste: Echi di un futuro passato

Quando si pronuncia la parola Celeste nel mondo progressivo è automatico pensare all'eclettico musicista sanremese Ciro Perrino che, con la solita maestria tecnica e compositiva, è giunto al settimo full length in studio per questo progetto sorto , discograficamente, nel 1976. 
Il nuovo lavoro dal titolo "Echi di un futuro passato" è stato pubblicato il 4 maggio dalla Mellow Records in versione cd con sette tracce e in Lp verde in edizione limitata in 150 copie con cinque brani in ordine diverso dal compact che ha la durata di 63 minuti. 
Il sound è un magnificente prog sinfonico con melodie sopraffine che saziano la voglia di ottima musica del melomane progressivo diversamente giovane.
Un fantasmagorico viaggio sonoro in cui il flauto e il mellotron  sono in grande evidenza, dando sufficiente risalto a numerosi interventi di sassofono, a svolazzi ornamentali di pianoforte e a una solida pulsazione ritmica. Due strumenti a tastiera meno noti ma leggendari sono disseminati in tutto l'album, vale a dire l'Eminent (un primo sintetizzatore di archi olandese, frutto della ricerca dei tecnici Philips) e il Solina (un ensemble di archi ARP), tutto questo per creare un suono sublime per il piacere di qualsiasi fanatico delle tastiere vintage. 
Da apprezzare la copertina a cura di Mauro Degrassi stile Roger Dean il celeberrimo illustratore britannico.
Line up: Ciro Perrino : Mellotron, Solina, Eminent, Hammond, Minimoog, ARP 2600, voce. Francesco Bertone: basso, basso fretless. Enzo Cioffi: batteria. Marco Moro: flauti e sassofoni. Mauro Vero: chitarre acustiche ed elettriche. 
Ospiti: Marco Canepa al pianoforte, Sergio Caputo al violino, Paolo Maffi ai sassofoni contralto e tenore e Ines Aliprandi alla voce
In ascolto la strumentale Sottili armonie, per il vinile seconda traccia del lato b e per il cd secondo brano della sequenza.



Faveravola: Castrum Zumellarum

Finalmente, dopo ben 18 anni di assenza discografica, la band trevigiana ha rilasciato il 15 gennaio il secondo full length dal titolo "Castrum Zumellarum".
L'opera è stata pubblicata, come già la precedente, dalla " Locanda del vento "
http://www.lizardrecords.it/locanda-del-vento/, side label della Lizard Records di Loris Furlan che ha sapientemente curato direzione artistica, arrangiamenti e pubbliche relazioni.
Il disco, nove tracce per sessantasei minuti di gradevole sound epico fiabesco, è un prog concept album che narra le leggendarie e travagliate vicende amorose tra il cavaliere Murcimiro e Atleta https://www.radiopiu.net/wordpress/la-leggenda-di-murcimiro-ed-atleta-nella-storia-del-castello-di-zumelle/ " Tutto farò ...passerò anche attraverso l'inferno ma io...non lascerò, che il gelo d'inverno bruci l'amore che cogliere saprò...e sarai tu il mio sole del resto dei giorni..che avrò.....io non so che darei con onore, vedere crescere in noi quest'amore...". (testo da Atleta, quarto brano dell'album).
La location della leggenda è il castello di Zumelle , ancora totalmente visitabile e non solo (vedi: https://www.castellodizumelle.it ).
Il tappeto sonoro è gradevole e godibilissimo con l' Hammond di Nicorelli in bella evidenza a dare un tocco sopraffino alle gustose ballads di contenuto medievale.
Menzione speciale per l'artwork e le straordinarie immagini dell'artista Marta De Martin.
Link utili: https://maracashrecords.bandcamp.com/album/castrum-zumellarum
https://www.facebook.com/p/Faveravola-100068431625727/?paipv=0&eav=AfbSn_BTncE8afiB4cJ-9pX4fZqJPpN0Ob5lCOapaI43vWox87iCgqGUkX3cZ-d9dF4&_rdr
Line up: Alessandro Secchi: voce. Giancarlo Nicorelli: tastiere, pianoforte, Hammond, voce narrante. Adriano Durighetto: basso. Paolo Coltro: batteria.Gianluca Tassi: chitarra elettrica. Flavio Miotto: chitarra acustica. Consuelo Marcon: violino. Renato Bettello: flauto, sax soprano. Con la partecipazione straordinaria di Bianca Luna: voce e del coro Sant'Anselmo.
In ascolto la terza traccia Murcimiro, "...si compiace la mia gente del suo signore Murcimiro, tra i cavalieri di Zumelle il più possente
"

Melting Clock: Altrove

Il 4 settembre è uscito per la coriacea e appassionata label genovese Black Widow Records
https://blackwidow.it "Altrove" la seconda opera dei concittadini Melting Clock, un progetto musicale nato nella facoltà di Fisica dell’Università di Genova all'inizio del terzo millennio.
Il disco che viene pubblicato dopo cinque anni da "Destinazioni" è composto da sette brani per poco più di tre quarti d'ora di musica in cui i fratelli Amadei e gli altri strumentisti propongono un album davvero suadente nel suo divenire.
Dal sito dell'etichetta ecco un commento analitico di ogni singolo brano dell'album da parte degli stessi musicisti: ALESSANDRO BOSCA: “Il Mondo Al Suo Risveglio” è una riflessione sulla percezione della realtà e del modo in cui essa cambia di giorno in giorno con l'evoluzione della propria consapevolezza. Ispirata alla nascita del primo figlio, per il quale ogni nuovo risveglio rappresenta un nuovo inizio, vale anche per l'adulto quando riesce finalmente ad emanciparsi superando le convinzioni radicate per consuetudine negli anni ed accettando le verità più scomode; così facendo l'essere umano si risveglia e rinasce di fatto con una nuova consapevolezza di se stesso e del mondo che lo circonda, finalmente libero ma solo dopo avere pagato a caro prezzo questa sua epifania.
ALESSANDRO BOSCA: “Città Spenta” racconta la perdita improvvisa di una persona cara ed il desiderio di assoluzione e ricongiungimento elaborato dal subconscio nel sogno. Concepita inizialmente in seguito alla perdita prematura della figura materna, il brano è successivamente maturato e si è sviluppato diventando attuale nel periodo di confinamento dovuto alla pandemia. In quel triste periodo un dramma solitamente individuale si è trasformato in un fenomeno di massa con un impatto sulla società e sull'equilibrio sottile fra moralità e necessità. Ma solamente nella più intima dimensione onirica l'individuo potrà riconciliarsi e concedersi un ultimo saluto, liberando la propria anima così come quella del suo caro dal rimorso e dalla sofferenza.
SANDRO AMADEI: “Altrove parte 1 e 2” racconta il sogno, condiviso da tutti, di fuggire dallo stress, dalle preoccupazioni e dalla fatica della vita quotidiana, anelando a rifugiarsi in un'isoletta sperduta dove il tempo sembra essersi fermato, nell'illusione di vivere un'eterna vacanza. Ma questo desiderio ne cela in realtà uno più profondo e purtroppo irrealizzabile: tornare indietro nel tempo per ritrovare l'idilliaca meraviglia di una spensierata fanciullezza.
SANDRO AMADEI: “Vernice” è un viaggio attraverso la complessità di luoghi di cui i labirintici vicoli del quartiere di Genova sono un perfetto esempio, raccontati dallo sguardo carico di pregiudizi di chi non li abita e pertanto, non vivendone la quotidianità, non sa coglierne l'essenza. Situazioni che evocano spesso sofferenza, degrado e incuria coesistono con arte, cultura ed esempi di meravigliosa umanità che rendono questi luoghi un caleidoscopio di straordinaria diversità.
SIMONE CAFFE’: “Endurance” nasce a seguito della lettura dell'omonimo testo di Alfred Lansing, che ripercorre l'epopea del vascello Endurance che dopo essersi incagliato nel pack durante una spedizione anglosassone volta al raggiungimento del Polo Sud, si è schiantato a causa dell'enorme pressione esercitata dai ghiacci. A seguito di ciò il capitano Shackleton e la sua ciurma dovettero intraprendere un viaggio senza precedenti, in condizioni estreme che li riportó in salvo nella Georgia del Sud, dopo mesi di stenti e pericoli difficilmente immaginabili.
EMANUELA VEDANA: “Tramonti di Cenere” vuole lanciare un monito: a causa del comportamento sconsiderato e scellerato dell'uomo, la Terra è ormai teatro di cambiamenti climatici irreversibili in cui l'unico destino dell'essere umano, ignaro, sembra essere l'estinzione. Invertendo però la prospettiva e considerando quindi la vita e la morte come un unico ciclo in eterno divenire, potremo sperare che dopo la catastrofe la vita potrà nuovamente rifiorire sul nostro pianeta, finalmente liberato dalla deleteria presenza umana.
Line up: Sandro Amadei: tastiere, orchestrazione vocale. Stefano Amadei: chitarre, bouzouki irlandese. Alessandro Bosca: basso. Simone Caffè: chitarre. Francesco Fiorito: batteria. Emanuela Vedana: voce
In ascolto Il mondo al suo risveglio, quarta traccia del disco


Prowlers: Orchidea

E' uscito il 25 giugno per l'etichetta Ma.Ra.Cash Records https://store.maracash.com il settimo disco in studio dei Prowlers, band attiva già negli anni ottanta.
Il nuovo lavoro dal titolo "Orchidea" sette tracce per oltre 50 minuti di musica davvero di grande spessore compositivo con tutti gli artisti in grande spolvero si dipana tra melodie accattivanti tra acustiche ed elettriche con  le voci femminili che impreziosiscono l'opera che non è solo nostalgia dei seventies con rimembranze floydiane e banchiane ma anche desiderio di proporre nuovo materiale che ha la giusta ambizione di "rimanere" nel tempo. 
Da segnalare l'eclettica suite di quasi venti minuti de "l'Ultimo Viaggio" e il parlato conflittuale tra Tito Stagno e Ruggero Orlando in occasione del primo allunaggio umano (21 luglio 1969) nel brano "Il ballo della luna" e il toccante ricordo a Marco Premoli, bassista della band negli anni '90, scomparso prematuramente, a cui è dedicata "Non sei mai andato via".
Line up:  Cristina Lucchini e Laura Mombrini: voce e cori. Roberto 'Bobo' Aiolfi: basso. Alfio Costa: tastiere. Marco Freddi: batteria e percussioni. Fulvio Rizzoli: chitarre. Ospiti: Vincenzo Zitello: flauto, violoncello. Alda Bano: chitarra classica. Agnis e Anna Cavalli: voce.
In ascolto Clorofilla, terza traccia del disco 

Submarine Silence: Atonement of a Former Sailor Turned Painter

Dopo un silenzio di quattro anni dal precedente “Did swans ever see God ?”, ecco il nuovo lavoro, il quinto della serie, dei Submarine Silence, uno dei numerosi progetti del polistrumentista, compositore Cristiano Roversi (Moongarden, Il Porto di Venere etc...).
Il full length dal titolo "Atonement of a Former Sailor Turned Painter"  (espiazione di un ex marinaio divenuto pittore) è stato rilasciato dalla dinamica label Ma.Ra.Cash Records il 29 novembre. Quattro tracce più un bonus nella versione cd per tre quarti d'ora di un concept in cui le tracce come ben spiega Valentino Butti nella sua recensione 
http://www.arlequins.it/pagine/articoli/alfa/corpo.asp?iniz=S&fine=T&ch=7722  "....sono come capitoli di una storia che si svolge in luoghi marittimi immaginari e senza tempo, ed ogni brano è pure un bozzetto, un quadro, con riferimenti sia letterari che cinematografici. In aggiunta, le liriche sono precedute da ulteriori osservazioni che specificano ed ampliano le vicende narrate ed il viaggio che sottintendono.  
L'opera è impreziosita dallo straordinario e meraviglioso, artwork dell'artista bielorusso Ed Unitsky https://www.facebook.com/ed.unitsky.official/.
Line up: Manuela Milanese: voce. Guillermo Gonzales: voce, testi. David Cremoni: chitarre elettriche e acustiche a 6 e 12 corde. Cristiano Roversi: organo, pianoforte, mellotron. Marco Croci: basso. Maurizio Di Tollo: batteria e percussioni. 
In ascolto il primo brano "Majestic Whales"  con ospite alla chitarra lo svedese classe 1956 Roine Stolt (The Flower Kings, Kaipa, Tangent, Transatlantic...). Questa traccia, che è la prima dell'album, è di fatto una versione del brano di Anthony Phillips (il celeberrimo primo chitarrista dei Genesis) presente su “Sail the world” del 1994

Tra le proposte non progressive, segnalo il full length d'esordio del quartetto milanese swan•seas https://swanseas.bandcamp.com/album/songs-in-the-key-of-blue dal titolo "Songs in the key of blue" pubblicato sia in cd, sia in LP in edizione limitata in 200 copie. L'album è stato rilasciato il 24 maggio per Shore Dive Records (UK)
https://shorediverecords.bandcamp.com e Waddafuzz! Records (Italia)
Il disco, nove tracce per tre quarti d'ora di musica, si proietta verso un sound indie sognante che deve molto al britrock d'inizio anni novanta.
Line up: Corrado Angelini: voce/chitarra. Andrea Di Dedda: basso/voce. Daniele De Liberato: chitarra/voce/synth/programmazione. Enrico Buttafuoco: batteria
In ascolto/visione Drop the floor, ottava traccia dell'album




giovedì 26 dicembre 2024

Top five internazionale 2024

Il mondo progressivo produce sempre una ricca quantità di pubblicazioni, a seguire le mie scelte internazionali, in ordine alfabetico, tra tutti i dischi che ho potuto ascoltare quest'anno.

Inner Ear Brigade: Perkunas
Terzo album in studio per i californiani Inner Ear Brigade che non smettono di deliziarci con suoni canterburiani e fusion progressivi arricchiti da combinazioni vocali di prim'ordine.
Sette tracce per poco meno di 50 minuti di musica per un prodotto di qualità dal retrogusto strumentale ma con accostamento totalmente moderno.
Line up: Bill Wolter : chitarra, tastiere. Ivor Holloway: sassofoni, strumenti elettronici a fiato (EWI), clarinetto. Chris Lauf: batteria, percussioni. Ospiti: Stephen Wright , Jason Hoopes, Curtis McKinney: basso. Andrew Vernon, Andrew Jamieson, Eli Wallace: tastiere. Max Stoffregen: pianoforte, sintetizzatori. Madeline Tasquin: voce. Melody Ferris: voci aggiuntive. Alison Niedbalski: voce di sottofondo. Aharon Wheels Bolsta: tabla, arpa ebraica. Jordan Glenn: batteria. Shayna Dunkleman: percussioni. Charith Premawardhana: viola.
In ascolto un estratto della prima traccia Ecobio Curves



Kenso: An old warrior shook the sun
Un nuovo attesissimo album pubblicato dopo 10 anni dal precedente Uchinaru Koe Ni Kaiki Seyo per il combo giapponese che ha mezzo secolo di vita!
Energia e brio nelle dieci tracce del disco con il chitarrista/compositore Yoshihisa Shimizu sempre alla guida di una mitica band che non perde di freschezza e vitalità creativa.
Il sound con un gusto melodico sopraffino si tinge di fusion progressiva che lascia soddisfatti negli oltre tre quarti d'ora del suo divenire
Line up: Yoshihisa Shimizu: chitarra: Kenichi Oguchi: tastiere: Shunji Saegusa: basso: Keisuke Komori: batteria. Taku Yabuki: pianoforte, tastiere. Kenichi Mitsuda: pianoforte. Gen Ittetsu: violino. miwako: voce.
Per ascoltare l'intero album che per ragioni di copyright non è possibile inserire in questo blog



Magick Brother and Mystic Sister: Tarot part 1
I Magick Brother and Mystic Sister sono originari di Barcellona e il loro nome è ispirato al primo album dei Gong datato 1969. Dopo un album di debutto nel 2020, il 29 marzo di quest'anno con una formazione a tre:  Eva Muntada ( tastiere, mellotron, voce) Xavi Sandoval (basso, chitarra, mandolino, sitar e voce) e la new entry Alejandro Carmona alla batteria, hanno pubblicato "Tarot part 1". 
Questo ottimo album, undici brani per poco oltre 40 minuti di musica, che veleggia tra sonorità psyco progressive e space rock il trio è stato affiancato da  Dominic O'Dair e Maddy Gray: voci narranti. Tony Jagwar: sitar. Didac Ruiz: percussioni. Maya Fernandez: flauto. Glenn Brigman: voce. 
Il 22 novembre è stato poi pubblicato Tarot part 2, undici brani per poco oltre cinquanta minuti.
In ascolto l'intero Tarot part 1


Alejandro Matos: Carnaval de las Victimas

L'argentino Alejandro Matos è un compositore/polistrumentista/cantante già attivo da un quarto di secolo. Il 26 febbraio di quest'anno, dopo quasi dieci anni di assenza discografica e tre anni di lavorazione, ha pubblicato “Carnaval De Las Victimas”, sesto album in studio che, nelle sue nove tracce per quasi 54 minuti, evince il fruitore con trame heavy prog prossimeal gothic rock dalle tonalità malinconiche e passaggi acustici davvero di rilievo.
I testi in spagnolo sono oscuri e metaforici e riguardano un mondo distopico in cui le persone festeggiano un particolare carnevale sventolando spade, ignare dei pugnali che vengono conficcati nella schiena.
Line up: Alejandro Matos: chitarre, voce, tastiere, basso, tracce ed effetti. Javier García Atencio: batteria. Wim Forstman: sassofono. Damián Perrotta: contrabbasso. Ulises Matos: voce.
In ascolto l'intero album




Oddleaf: Where Ideal and Denial Collide

Gli Oddleaf sono un gruppo francese  fondato dalla tastierista Carina Taurer e dal flautista Mathieu Rossi i quali, dopo un progetto decennale di musica antica medievale, decisero di formare un combo più dedito al rock progressive di stampo sinfonico.
Dopo aver realizzato dei demo nel 2022 ed essere stati in tour, hanno realizzato il loro primo full length l'11 ottobre di quest'anno dal titolo " Where Ideal and Denial Collide, sette tracce per quasi 56 minuti di musica " che il sito Progradar https://www.progradar.org trionfalmente recensisce: "un album avvincente, pieno di composizioni epiche, riccamente stratificate, sontuose e oniriche che mescolano il prog senza tempo di Yes, Camel, Genesis, Renaissance e King Crimson, con influenze più contemporanee come Wobbler, Agusa, White Willow, Mostly Autumn, Monarch Trail e Big Big Train. L'uso di tastiere vintage, come il Mellotron e l'organo Hammond, definisce i paesaggi sonori lussureggianti e luminosi, ma l'inclusione di flauti elettronici e acustici, armonie vocali a quattro parti e voci femminili espressive in inglese, aggiungono una bellezza pastorale e una profondità che attira nella musica senza sforzo".
Line up: Olivier Orlando: basso, chitarra, voce secondaria. Carina Taurer: tastiere, voce secondaria. Adeline Gurtner: voce principale. Mathieu Rossi: flauto,voce secondaria. Clément Curaudeau: batteria.
Sito ufficiale: https://oddleaf.net
In ascolto la seconda traccia Life


Tra i dischi non progressivi usciti quest'anno menziono un album di jazz fusion della bassista polacca Kinga Glyk dal titolo "Real Life" (Warner Music).
Un full length, il quinto dell'artista classe 1997,  co-prodotto dal fondatore degli Snarky Puppy https://it.wikipedia.org/wiki/Snarky_Puppy Michael League e vede la partecipazione di un'impressionante schiera di musicisti, tra cui Robert “Sput” Searight (batteria), Casey Benjamin (sassofonista) scomparso poco dopo la registrazione del disco all'età di 45 anni per tromboembolia polmonare, Julian Pollack e Nicholas Semrad (tastieristi).
Sito ufficiale: https://kingaglyk.com
In ascolto Fast Life, primo brano del disco



giovedì 19 dicembre 2024

Saagara

Saagara è uno dei molteplici progetti del polistrumentista polacco di jazz d'avanguardia Wacław Zimpel  https://waclawzimpel.pl . L'artista di di Varsavia ha iniziato suonando free jazz con artisti come Ken Vandermark, Hamid Drake e Joe McPhee. In seguito, è passato da album ispirati al minimalismo (Lines) e a pubblicazioni soliste di synth-buzzing, sviluppando nel frattempo un vivido linguaggio musicale elettronico attraverso collaborazioni con gli artisti elettronici britannici James Holden e Sam Shackleton (tra gli altri). Il New York Times lo ha giustamente definito un “camaleonte musicale”.
I Saagara, si sono formati nel 2013 a Bangalore, citta di oltre dodici milioni di abitanti, capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka. Allo stato attuale , il combo ha finora dato alle stampe tre album (Saagara nel 2015, Saagara 2 nel 2017 e Saagara 3 nel 2024), tutte le pubblicazioni presentano un mix unico di musica indiana della tradizione carnatica mescolata con jazz da camera e fusion progressiva elettronica.
Line up 2024:Wacław Zimpel: polistrumenti e produzione affiancato dai percussionisti Giridhar Udupa (ghatam), Aggu Baba (khanjira) e K Raja (thavil) e dal violinista Mysore N. Karthik, quattro virtuosi musicisti della tradizione musicale carnatica dell'India meridionale 
In ascolto l'intero secondo album

Album consigliato: Saagara 3 (2024)

lunedì 16 dicembre 2024

Vazytouille

I Vazytouille sono stati un “grande” collettivo francese di avantgarde-jazz a tinte progressive composto da quattordici musicisti. Il loro album di debutto omonimo, undici tracce per quasi 66 minuti in cui troviamo un fascinoso mix di ritmi accessibili e contrappunti spigolosi, è stato pubblicato nell'ottobre 2011 dall'etichetta Circum-Disc https://www.circum-disc.com.
Line up: Nahisa Abdou: violino. Sakina Abdou: sassofono contralto. Sureya Abdou: violoncello. Vincent Debaets: sassofono baritono. Charles Duytschaever: batteria. Audrey George: flauto. Lune Grazilly: corno contralto. Bruno Kamalski: percussioni. Mathieu Millet: contrabbasso. Jean-Louis Morais: chitarra. Christian Pruvost: tromba. Michaël Potier: sassofono. Marilyne Pruvost: flauto e Jérémie Ternoy: pianoforte ( presente come pianista negli album dei Magma “Riah Sahiltaahk” e “Slag Tanz”).
In ascolto la prima traccia del disco " Du Jour"

Analecta

Gli Analecta, il cui nome deriva dal latino ed individuava il nome del servo che raccoglieva i resti della mensa dopo il pranzo mentre nell'uso erudito e più frequente identificava  raccolta di testi provenienti da più fonti di natura giuridica/storica/teologica, sono un combo proveniente da South Bend una cittadina di poco più di 100.000 abitanti dello stato dell'Indiana.
La line up era composta inizialmente da Kevin Kingery alla chitarra, Calvin Maloney al basso e responsabile dell'elettronica e Patrick Quigley alla batteria.
A livello discografico oltre a numerosi singoli e a un live, nel 2016 è uscito il full length in studio "Aes Sidhe" cinque tracce per 41 minuti di post-rock  a tinte progressive, il cui titolo indica il termine della mitologia irlandese e scozzese che identifica una razza soprannaturale. 
Sito ufficiale: https://analectaband.com
In versione live 2012


martedì 10 dicembre 2024

Hokr

Gli Hokr sono originari della Repubblica Ceca e si sono formati nel 1979. Nel secolo scorso hanno pubblicato solamente nel 1991 il loro album d'esordio intitolato " Skvrny". Nel nuovo millennio pur con cambi di line up hanno rilasciato altri quattro full length: "  Hokrova Vila " (2004),  “Sulcu Porce” ( 2007)  con il moniker Pocolco, " Zahráté brzdy optimismu" (2012) e "Starej Hokr Vol. 2 "  (2024). Il tappeto sonoro è intriso di reminiscenze vandergraafiane per un prodotto di spessore con una nota di merio espressiva per il vocalist che canta nella sua lingua madre con una voce forte e profonda.
Line up 2024: Pavel Cermak: tastiere, voce. Petr Cermak: batteria. Vladimir Liska: voce. Richard Slach: sassofono. Honza Skopek: basso.
In ascolto Trivializér nefungoval přesně, prima traccia del disco Zahráté brzdy optimismu

Album consigliato: Zahráté brzdy optimismu (2012)

Neom

I Neom sono stati un ensemble francese che vedeva come componenti Carole Duchene Sauvage al piano elettrico, Yannick Duchene Sauvage alla voce e alla chitarra, Christophe Gratien alla batteria e William Pawelzik al basso. Fortemente ispirati dai connazionali Magma, il quartetto, grazie alla label Soleil Zeuhl http://www.soleilzeuhl.com/en/ ha pubblicato nel 2009 il loro unico album "Arkana temporis", disco interessante di cinquantacinque minuti diviso in due atti, il primo composto da quattro parti e il secondo da una sola tra Zeuhl e Canterbury sound 
In ascolto l'atto secondo parte prima

martedì 3 dicembre 2024

Fantasmagoria

I giapponesi Fantasmagoria, stesso moniker di un gruppo rock argentino attualmente in attività, prendendo il nome da uno dei più importanti album dei Curved Air, sono stati un quintetto creato dalla talentuosa violinista Miki Fujimoto https://miki-fujimoto.com, durato il volo effimero di un solo full length.
La  Fujimoto, dopo aver studiato al conservatorio di San Francisco e continuato a studiare musica in Spagna e in Giappone ha incontrato alla Pan School of Music di Tokyo Junpei Ozaki: chitarra, Ryuichi Odani: tastiere. Naoki Kitao: basso e Masataka Suwa: batteria, formando i Fantasmagoria.
Dopo un demo nel 2004 " At Star Pine's Cafe: An Energetic Live", nel marzo 2009 viene rilasciato per Musea Records http://www.musearecords.com in Europa e Poseidon Records  https://rateyourmusic.com/label/poseidon_records/ per il Giappone "Day and night",  undici brani per quasi un ora di musica meramente strumentale di grande impatto fruitivo veleggiando tra heavy progressivo ed afflati sinfonici e Zeuhl.  
In ascolto Crusader, traccia d'apertura del disco