I Badwater Fire Company, nome che è ispirato ad una antica espressione eschimese che significa “Non uccidere i cuccioli di foca”, si sono formati a Seattle nel 2010 grazie a Shane Rossmiller (chitarre, voce), Michael Pearson (basso) e Matthew Singler (batteria).
Il trio statunitense ha all'attivo un solo album omonimo il 19 aprile 2013, nove brani per quarantasette minuti di musica poliedrica con una gamma incredibile di influenze sonore di matrice progressiva. Copertina e design dell'album a cura di Matt Jackson
Il nome della band deriva da una grande canoa in corteccia di betulla inizialmente costruita e utilizzata dalle popolazioni indigene.
Il gruppo, prima amici e poi musicisti, è stato fondato dal bassista /cantante Laurent Galipeau-Thérouxe ha incorporato una panoplia di stili: un mix di rock, prog e folk della loro terra natale con le parti vocali cantate in francese sia da cantanti maschi, sia femmine.
Oltre a numerosi singoli e demo, hanno finora pubblicato il 21 aprile 2023, solo a livello digitale, un unico omonimo full length, poco meno di un ora di musica per undici brani che parlano di viaggio, territorio, disconnessione e riconnnessione della nostra società con il mondo che la circonda, amore e separazione, con l'intento di sensibilizzare l'ascoltatore a vivere pienamente e comunicare le proprie emozioni, a seguire il proprio istinto e riscoprire il territorio in cui vive.
Line up: Laurent Galipeau-Théroux: voce, basso. Éléonore Le Grand: voce, chitarra acustica. Maxime Charest-Duchesne: voce, tastiere, chitarra elettrica. Antoine Boudreau: chitarra elettrica. Otoniel Araica: voce, batteria e percussioni. Marc-André Gibeault-Girard: batteria.
I Redemption si sono formati a Los Angeles nel 2001 grazie al chitarrista/polistrumentista Nick van Dyk affiancato inizialmente da Rick Mythiasin (ex-Steel Prophet) alla voce, Bernie Versailles (Fates Warning) alla chitarra e Jason Rullo (Symphony X) alla batteria e l'ospite Michael Romeo che si occupava degli arrangiamenti sinfonici e delle tastiere.
Questa formazione debuttò discograficamente con l'album omonimo nel 2003.
Poco dopo Mythiasin lasciò la band e Corey Brown ( Magnitude 9) gli subentrò esibendosi dal vivo. Successivamente fu Ray Alder ( Fates Warning)che aveva cantato in un brano dell'omonimo album di debutto ad accettare di unirsi al gruppo californiano come cantante a tempo pieno e con l'ingresso di membri di un'altra band progressive metal americana (i Prymary), il bassista James Sherwood e il tastierista Smiley Sean e il batterista Chris Quirarte https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2025/10/chris-quirarte.html, furono reclutati da van Dyk per dare nuova vita al gruppo e compensare gli impegni di Rullo con i Symphony X, che gli impedivano di partecipare regolarmente ai tour, fu così rilasciato nel 2005 “The Fullness of Time”. Successivamente con alcuni avvicendamenti di formazione, l'approdo a major discografiche come Inside Out e AFM Records, I Redemption hanno negli anni pubblicato dei live e altri sei album in studio : "The origins of ruin" (2007), " Snowfall on Judgment Day "(2009), "This mortal coil" (2011), ""The art of loss" (2016), " Long Night's Journey into Day "(2018), "I am the storm" (2023).
Il loro tappeto sonoro è un corposo metal progressivo con sfumature sinfoniche.
Line up 2023: Tom Englund: voce. Nick Van Dyk: chitarra, tastiere. Sean Andrews: basso. Chris Quirarte: batteria. Vikram Shankar: tastiere e Bernie Versailles: chitarre
Ospiti tre chitarristi quali Chris Poland, Simone Mularoni e Henrik Danhage.
Dal dvd "Frozen in the moment- Live in Atlanta del 2009 il brano Fall on you
Line up: Chris Quirarte: batteria, tastiere, voce. Ospiti: Nick Van Dyk (Redemption): chitarre. Bernie Versailles (Redemption): chitarre. Sean Entrikin (Prymary): chitarre. Sean Andrews (Redemption): basso. Ed Platt (Enchant): basso. Randy George (Neal Morse Band): basso. Don Schiff (Rocket Scientist): NS/Stick
Gli olandesi Xystus, il cui termine deriva dal greco, nel significato di passaggio coperto, usato in epoca romana per indicare un percorso coperto a pergolato o con rami di alberi, per formare una galleria ombrosa, sono stati fondati nel 1999 dai compagni di scuola Ivo van Dijk (batteria, sintetizzatori) e Bas Dolman (voce, chitarra) a Den Bosch, città di oltre 150.000 abitanti, capoluogo della provincia del Brabante Settentrionale.
Ben presto il bassista Tim van Dijk si è unito al gruppo al basso e come power trio hanno iniziato a esibirsi a livello locale.
Dopo aver registrato tre demo, nel 2004 hanno pubblicato il loro album di debutto “Receiving Tomorrow”. Poco dopo Tim van Dijk lasciò la band, sostituito da Mark Brekelmans e con l'aggiunta del chitarrista Bob Wijtsma, nel 2007 è stato pubblicato il loro secondo album “Surreal”. Nel 2008, con l'aggiunta di Joris van de Kerkhof alle tastiere, l'ensemble olandese ha pubblicato il loro terzo e ultimo lavoro dal titolo "Equilibrio" un'opera rock in due atti a cui hanno partecipato come ospiti, oltre all'orchesrtra sinfonica olandese, Simone Simons (Epica) , George Oosthoek (Orphanage), Michelle Splietelhof (Schuhe das Manitu) e John Vooijs del musical Tarzan.
L'intera opera, in visione qua sotto,dal vigoroso metal progressivo, è stata eseguita dal vivo per la prima volta a Utrecht davanti ad oltre 4.000 persone ed è disponibile in dvd video.
The Hallucinant Telepherique è un progetto creato dai polistrumentisti fratelli Montoya ossia Sergio e Gino, nati e cresciuti in Perù, ma residenti ad Austin, in Texas.
Nel 2015 hanno pubblicato il loro album d'esordio "Absorbed by the Forest", a cui hanno fatto seguito " Comes To Mind " nel 2018, " Call Of The Resonant Star " nel 2022 e il 30 luglio 2025 " Drum diary". Tutti i dischi sono stati rilasciati attraverso la loro etichetta eRRatic Music https://www.erraticmusic.com.
Il tappeto sonoro è un gradevole progressive sound che vira al mainstream.
I britannici Yak, il cui nome riprende quello del bovino tibetano o bue tibetano, un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei bovidi https://www.treccani.it/vocabolario/yak, sono stati una band progressive strumentale composta da Robin Hodder (chitarra), Sy Snell (basso), John Wynn (batteria) e Martin Morgan (tastiere).attiva tra il 1982 e il 1984 senza però incidere nulla.
Nel 2003 Martin Morgan mise mano alle registrazioni dell'epoca e si lanciò, l'anno successivo, in un rilascio discografico "Dark side of the duck" ove suonava tutti gli strumenti. Il disco ebbe una buona accoglienza così Morgan decise di ripristinare l'originaria band con la sola inclusione del bassista Max Johnson al posto di Snell. Con la formazione a quattro sono stati pubblicati nel 2005 " Does Your Yak Bite? ” registrato a maggio di quell'anno a Nottingham in presa diretta presso una sala di registrazione e nel 2006 " The Rutland Chronicles" registrato anch'esso in live presso una sala del Rutland, una contea dell'Inghilterra nella regione delle Midlands Orientali.
A questo punto Morgan crea un rimpasto nella formazione e chiamando a sè il batterista Dave Speight e il bassista Gary Bennett fa uscire tre full length in studio: " Journey of the Yak " nel 2008 , " Quest for the Stones " nel 2015 e " The Pink Man & The Bishop " nel luglio 2025.
Il loro sound si indirizza verso un neo prog sinfonico assolutamente da apprezzare.
I Red Sand si sono formati nel 2003 in Quebec grazie al chitarrista Simon Caron, fan sfegatato di altri virtuosi del "suo" strumento quali David Gilmour, Andy Latimer, Steven Rothery, BB King e Albert Collins.
La discografia dell'ensemble canadese è assai ricca, a partire dal 2004, anno di debutto con l'album “Mirror of Insanity”, a cui hanno fatto seguito: "Gentry" (2005), " Human Trafficking " (2007), " Music for Sharks " (2009), " Behind the Mask " (2012), " Cinéma du vieux Cartier " (2013), " 1759" (2016), " FoRsAkEn " (2019), " Crush the Seed "(2020), " The Sound of the Seventh Bell " (2021), " Pain't Box " (2024) e " The Sound of Silence " (2025).
Il loro sound è un neo prog gradevole e accattivante seppur non sia di grande originalità rifacendosi a schemi del passato.
Line up 2025: Michel Renaud: voce. Simon Caron: chitarre, basso, tastiere e Perry Angelillo: batteria.