Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

mercoledì 14 agosto 2024

Slift

Gli Slift, originari di Tolosa https://www.franciaturismo.net/occitania/tolosa/ capoluogo dell'Occitania, regione del sud ovest della Francia, si sono formati  nel 2016  grazie ai fratelli Jean (chitarrista) e Rémi (bassista) Fossat.  Alla coppia si è aggiunto ben presto il compagno di scuola di musica classica Canek Flores alla batteria.
Il trio ha in discografia quattro album in studio: " Space in the key" (2017), "La Planète Inexplorée" ( 2018), " Ummon" (2020) e "Illion" (2024) e un folgorante live "Levitation Sessions" del 2022 che testimonia tutta la loro energia durante i concerti.
Sono una band che trascende i confini progressivi con la loro ipnotica miscela di space rock, psichedelia, krautrock e, più recentemente, influenze proto-metal.
In ascolto l'intero ultimo album Illion


Album consigliato: Illion (2024)

Estradasphere

Gli Estradasphere si sono formati nel 1998 a Santa Cruz in California. A livello discografico debuttano nel 2000 con"It's Understood" per l'etichetta la Mimicry Records 
Nel terzo millennio oltre ad alcuni E.P. la band statunitense ha pubblicato "Buck Fever" nella primavera del 2002, "Quadropus" nel 2003 ed infine nel 2006 " Palace of mirrors"prima di annunciare nel 2010  lo scioglimento.
Il gruppo, dal tappeto sonoro progressivo assai variegato,  si è autoproclamato inventore di generi bizzarri come "Bulgarian Surf", "Romanian Gypsy-Metal" e "Spaghetti Eastern" "Psychedelic-Sci-fi", "Gypsy-Metal-Jazz" ed "Epic-Cinema-Thon".
Ultima line up: Jason Schimmel: chitarre (acustiche, elettriche, lap steel), basso fuzz, organo, tastiere. Kevin Kmetz: tsugaru-shamisen, chitarra. Adam Stacey : pianoforte, tastiere,fisarmonica. Timb Harris: violino, tromba, chitarre elettriche e slide, mandolino, percussioni. Tim Smolens: basso elettrico e acustico, chitarra surf, tastiere, armonica. Lee Smith: batteria.
Dall'album Quadropus in ascolto la quarta traccia Speck
 
Album consigliato: Palace of mirrors (2006)

martedì 13 agosto 2024

Monarch Trail

I Monarch Trail si sono formati nel 2014 a Dundas,  distretto urbano sulla sponda occidentale del lago Ontario in Canada,  grazie al tastierista e compositore canadese Ken Baird, conosciuto soprattutto per i suoi cinque album  da solista dal 1996 al 2009.
Ken ha chiamato a sè due valenti musicisti che già avevano collaborato con lui, il bassista Dino Verginella e il batterista Chris Lamont e con questa formazione , facendosi aiutare sempre da tre chitarristi quali John Mamone, Kelly Kereliuk e Steve Cochrane, nell'aprile 2014 hanno pubblicato il primo album "Skye" a cui hanno fatto seguito: "Sand" ( maggio 2017) "Wither down" (ottobre 2021) e " Four sides" (dicembre 2023).
Il tappeto sonora è un prog sinfonico di buona fattura che lascia al palato del melomane progressivo diversamente giovane un buon sapore.
In ascolto la terza traccia, Twenty K, del'ultimo disco 



Album consigliato: Four sides (2023)

Neuschwanstein

Il gruppo tedesco degli Neuschwanstein, la cui traduzione in italiano è "nuova pietra del cigno", prende il nome da un castello costruito alla fine del XIX secolo in Baviera nel Sud della Germania. L'ensemble prende vita negli anni settanta sfornando, prima di sciogliersi, due album sinfonici molto interessanti da (ri)scoprire: "Alice in Wonderland" nel 1976 e "Battlement" nel 1979.
Nel 2005, il tastierista Thomas Neuroth ricevette una telefonata dal suo ex co-musicista  Klaus Mayer (flauto), che lo informava della tragica scomparsa del loro ex manager, Ulli Reichert.
Da qui il desiderio di riprendere il discorso interrotto nei seventies e dopo lunga gestazione finalmente nel 2016 "Fine Art" il terzo album dei Neuschwanstein vede la luce grazie alla label tedesca Longbow Records fondata proprio da Thomas Neuroth unico membro originale ad aver lavorato al progetto.
Il disco, meramente strumentale con nove tracce in vinile, dieci nel formato compact disc, dura una quarantina di minuti ed è intriso di ottime sonorità sinfoniche orchestrali neoromantiche.
Un dignitoso epigono artistico di un gruppo poco conosciuto alla nobile massa dei progsters.
Line Up: Robby Musenbichler e Valentin Neuroth: chitarra. Karel Szelnik e Thomas Neuroth: tastiere. Sabine Fröhlich: violino, viola. Gary Woolf e Gudula Rosa: flauto. Rainer Kind: batteria.
In ascolto una sintesi dell'album



martedì 6 agosto 2024

Rain

Il Rain che stiamo  testè approfondendo, da non confondersi nè con la band omonima di cui avevamo già parlato su questo blog
https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2023/07/rain.html, nè con l'italianissimo Mr. Rain protagonista sanremese nel 2023, è un polistrumentista britannico.
Autore di un solo full length, "Cerulean Blue" nel 2004 (Telos Music), in cui l'artista inglese che suona basso, tastiere, chitarre, Jerusalem pipes, voce, si fa accompagnare da Rob Brown: narrazione. Philip Morgan: violino. Rebecca Percy: viola. Hannah Payne: violoncello. Stephanie Moorey, Fleur Bray & Emma Newman-Young: coro parsifalico. Nicola Robbins, Blue Stevens & Clive Stainton: voci di sottofondo.
L'album è un concept che narra (con molti interventi parlati)  il viaggio di Rick attraverso gli Stati Uniti, da New York a Los Angeles, fino all'Alaska.
La parte strumentale è un buon prog sinfonico con echi new age.
In ascolto l'intero album