lunedì 30 novembre 2020

Qirsh

I savonesi Qirsh, di cui avevamo già parlato nell'occasione del precedente disco http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2014/10/qirsh.html , hanno rilasciato nell'ottobre 2020 per la Lizard Records "Aspera Tempora parte 1" il loro terzo lavoro, sicuramente il migliore http://www.lizardrecords.it/qirsh-aspera-tempora-parte-1/ .
Il titolo, che in latino significa tempi duri/ situazioni difficili, riconduce la mente al periodo complicato che stiamo vivendo, ma come ben evidenziato nell' elegante digipack: "Fear is the darkroom where negatives develop. Fear generates our hardest moments, and the hardest moments generate fear. Don't fear hard times, the best times comes from here....la paura è la camera oscura in cui si sviluppano i pensieri negativi. La paura genera i nostri momenti più difficili e i momenti più difficili generano paura. Non temere i momenti difficili, da loro scaturisce il meglio".Di questi tempi, la cosa migliore per il melomane progressivo è dunque quello di ascoltare un disco come Aspera Tempora parte 1  in cui, senza astruse composizioni tecnocratiche magari fini a se stesse, si evidenziano griglie conoscitive, intrecci vocali e  melodie che immediatamente fanno breccia nel fruitore lasciando un buon gusto e un desiderio immediato di fare il bis , lasciando il cd nel lettore e premendo nuovamente play. 
Il concept album dell'ensemble ligure si dipana per sei tracce per quasi un ora di musica in cui il tema centrale sono le paure dell'uomo da quella adolescenziali a quelle divine passando tra i sentimenti più intimi di rabbia,solitudine e dolore.
Essendo un capitolo primo la speranza è che Aricò and co. non ci facciano aspettare molto tempo per rilasciare la seconda parte condendola ancora di quegli aromi progressivi di cui con l'incedere dell'età abbiamo sempre più bisogno e non è solo per motivi nostalgici. 
Line up: Andrea Torello: basso. Daniele Olia: chitarre, tastiere, voce. Leonardo Digilio: tastiere. Marco Fazio: batteria. Michele Torello: chitarre. Pasquale Aricò: voce, tastiere e Giulio Mondo: batteria.
In ascolto la prima traccia dell'album, la suite Rumors: "Ancora si andava a scuola, ricordo che io già temevo le voci......".

mercoledì 25 novembre 2020

La Maschera di Cera

La Maschera di Cera, mitico ensemble genovese della scena progressiva del nuovo millennio, finalmente a sette anni di distanza dall'ultimo lavoro in studio " Le porte del domani" https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2013/04/la-maschera-di-cera.html , si ripropone con un magnifico disco dal titolo "S.E.I." (acronimo di Separazione, Egolatria, Inganno) rilasciato il 18 Settembre per AMS Records https://ams-music.it/wp/  in formato vinile, cd e digitale: https://lamascheradicera.bandcamp.com/album/s-e-i .
L'album di sole tre tracce per quarantacinque minuti di musica è permeato di grandi emozioni derivate sia dalla perizia compositiva ed espressiva degli strumentisti, sia dalla grande duttilità vocale di Alessandro Corvaglia che si conferma come uno dei singer più importanti del nostro tempo, interpretando con intensità testi assolutamente incisivi
Il tappeto sonoro prevalentemente sinfonico s'eleva verso lande folkeggianti, canterburiane e financo simil jazzistiche per un lavoro vario stilisticamente e di grande qualità in cui Zuffanti and co. hanno davvero messo cuore e psiche oltre la siepe delle sensazioni gradevoli, vero diletto per i melomani progressivi.
L'artwork davvero di grande impatto emozionale e grafico è stato realizzato dall'artista Eric Adrian Lee di Portland in Oregon https://www.instagram.com/ericadrianleedesign/?hl=it .
Per un approfondimento dell'opera rimando all'articolo dell'amico e collega di redazione del magazine Mat 2020 http://www.mat2020.com  Riccardo "scrittore (non solo) progressivo" Storti https://scrittoreprogressivo.wordpress.com/2020/10/11/la-maschera-di-cera-s-e-i-ams-btf-2020/ .
Line up: Alessandro Corvaglia: voce e chitarra acustica. Fabio Zuffanti: basso. Agostino Macor: tastiere. Martin Grice: flauto e sax. Paolo "Paolo" Tixi: batteria.
In ascolto Il tempo millenario, la suite d'apertura di oltre 21 minuti:  "Strade ormai  deserte, buia e fredda la città.Il suono dei miei passi il solo segno di vita. Torno dopo secoli è strano questo cielo, non riconosco niente, non mi oriento più..."
 


lunedì 23 novembre 2020

Salvatore

I Salvatore, ensemble norvegese attivo discograficamente dal 2000 al 2007, si sono formati nel 1998 ad Oslo grazie al polistrumentista John Birger Wormdahl coadiuvato da Ola Fløttum, Bjarne Larsen e Kjell-Olav Jørgensen. La storia racconta che i giovani nordici siano stati stimolati a formare una band dopo una sessione di ascolto del mitico gruppo kraut-rock tedesco Neu! di Michael Rother e Klaus Dinger.
Dopo aver rilasciato due dischi nel 2000, nel terzo millennio il combo per la Racing Junior Label ( http://www.racingjunior.com/rccatalogue.htm ) ha pubblicato quattro album: "Fresh" nel 2001, "Tempo" nel 2002, "Luxus"nel 2004 e "Days of rage" nel 2007 per poi sciogliersi nel giugno del 2008 per carenza di idee innovative.
Il tappeto sonoro è una elegante cavalcata elettro progressiva prettamente strumentale.
Tre dei quattro membri originali: Wormdahl, Larsen e Jørgensen, nel 2009 hanno formato la band indie rock dei Masselys.
Ultima line up: Bjarne Larsen: chitarra, basso, voce. John Birger Wormdahl: tastiere, chitarra, campionamento. Kjell-Olav Jørgensen: batteria Karim Sayed: batteria, percussioni. Jørgen Skjulstad alias  DJ Sissyfus: svariati strumenti. Anthony Barratt: chitarra. Leon Muraglia:elettronica

Album consigliato: Luxus (2004)

domenica 22 novembre 2020

United Progressive Fraternity

Gli United Progressive Fraternity (UPF) si sono formati il 31 marzo 2014 dalle ceneri degli Unitopia http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2019/12/unitopia.html grazie al talentuoso cantante Mark Trueack, al chitarrista Matt Williams, al batterista Dave Hopgood e al percussionista Tim Irrgang coadiuvati da altri valenti musicisti su cui tra tutti spicca il nome del mitico polistrumentista Guy Manning (Manning, The Tangent, Po90).
Il primo disco di questo nuovo ensemble australiano “Falling in Love with the World" uscito nel 2014 vede la presenza di numerosi strumentisti tra cui gli illustrissimi ospiti Jon Anderson al canto e Steve Hackett alla chitarra. Anche il secondo e per ora ultimo lavoro “Planetery Overload part 1, Loss” rilasciato nel 2019 si contraddistingue per la presenza di molteplici ospiti oltre a Steve Hackett, vi partecipano i cantanti Jon Davison e Lisa Wetton e il chitarrista milanese Ettore Salati.
A livello sonoro l’impronta degli Unitopia è stata mantenuta musicalmente, con una combinazione di qualità sinfoniche progressive con melodie più semplici seppur con tinteggiature più hard.
Da sottolineare che, come per gli Unitopia, gli splendidi artwork degli album sono ad appannaggio dell’artista  Ed Unitsky (Flower Kings, Moongarden, Tangent, Starcastle e altri…) http://unitedprogressivefraternity.com/site/artwork_ed_unitsky/.
Line up del secondo disco: Mark Trueack: voce. Steve Unruh / violino, chitarre (elettriche, acustiche a 12 corde, slide), sitar, mandolino, flauto, tastiere, congas, kalimba, tabla, percussioni. Christophe Lebled: tastiere, pianoforte, sintetizzatori,Matthew Atherton: synth, voce. Marek Arnold: sax. Daniel Mash e Mark Franco: basso. Joe Toscano: batteria, voce.

Album consigliato: Planetery Overload part 1, Loss (2019)

martedì 17 novembre 2020

This Is Your Captain Speaking

I This Is Your Captain Speaking (frase tipica dei voli di linea: “questo è il vostro capitano che vi parla”) è un progetto di un trio di Melbourne composto da Nick Lane (chitarra, mandolino), Steve Ward (chitarra) e David Evans (batteria).
La band australiana, dopo un omonimo E.P. autoprodotto in CDr nel 2003, ha ottenuto gratificazioni dalla critica internazionale per l'uscita del loro album di debutto, l’autoprodotto "Storyboard" nel maggio 2005. Il disco, registrato nella biblioteca di una scuola elementare, sette tracce per 66 minuti di musica è stato poi ristampato l’anno successivo dall'ormai defunta etichetta britannica Resonant Records  (https://www.facebook.com/Resonantrecordlabel ) per il mercato europeo.
Nel novembre 2008, sempre per la label britannica e sempre in trio ma con Set Rees al posto di Ward, hanno pubblicato "Eternal Return".
L’ultima fatica discografica, per ora, risale al 1° gennaio 2013 con “Arc” con il ritorno di Steve Ward al posto di Rees. Da notare che nel 2006 è uscito un CDr con cinque tracce live e un demo dal titolo “European Tour EP”.
La proposta della band è un coinvolgente, energico e suadente post rock meramente strumentale.

Album consigliato: Eternal return (2008)

lunedì 16 novembre 2020

Ochre

Gli Ochre sono una band australiana che si è formata nel 1996 grazie a Kim Benzie (chitarra) e il suo amico Aaron (voce). Nel 1997 Andy Dauth (batteria) si è unito al duo e nel 1999 Stewart Hill (basso) è entrato a far parte del gruppo. Si sono trasferiti a Brisbane all'inizio del 2000. Quando Aaron ha lasciato l’ensemble per unirsi a una setta religiosa, i tre musicisti rimasti hanno proseguito, registrando la prima prova discografica all’inizio del 2001: un E.P. di mezz’ora dal titolo “Awakenings” con il chitarrista Benzie alla voce. Poco dopo si sono uniti alla band Anna Walkenhorst (tastiere) e Tony McCall alla batteria in sostituzione di Dauth. Con questa formazione a quattro hanno rilasciato il secondo E.P. “Horizon” nell’agosto 2002. 
Dal 2003 della band non si seppe più nulla e nel 2006 fu annunciato l’ufficiale scioglimento. Kim Benzie e Hill sono poi divenuti componenti dei Dead Letter Circus (vedi:

Album consigliato: Horizon (2002)

venerdì 6 novembre 2020

Voyager

I Voyager sono una band progressive metal di Perth, nell'Australia occidentale.
L’ensemble, fondato nel 1999 da tre studenti universitari: il cantante Danny Estrin, il tastierista Mark Baker e il batterista Adam Lovkis, è attivo discograficamente 2003.
In questo lasso di tempo ha pubblicato sette album, cinque singoli e quattordici videoclip ufficiali, se non ci fosse stato l’emergenza Covid in tutto il mondo avrebbe dovuto rappresentare l’Australia all’Eurovision Song Contest 2020.
Da notare che della formazione originaria il solo Daniel Estrin (voce, tastiere) è intervenuto in tutte le produzioni discografiche.
La proposta musicale vibrante ed energica, soprattutto nei live act, è descritta dalla band come "epico electro progressive power pop metal" il tutto condito da melodia accattivante e solidi interventi vocali.
Line up: Simone Dow: chitarre. Alex Canion: basso e cori. Scott Kay: chitarre. Ashley Doodkorte: batteria e l’unico membro fondatore ancora presente Danny Estrin: voce e tastiere.

Album consigliato: I am the revolution (2009)

giovedì 5 novembre 2020

Arnioe

L'australiano Arnioe, noto anche come Arn.Ioe e Arn10e, è il moniker creativo utilizzato dal poliedrico compositore, polistrumentista e cantante Aron Scharfegger, 
(vedi: https://www.facebook.com/ascharfegger ) originario di Nowra, una cittadina di quasi 40000 abitanti della regione del Nuovo Galles del sud a 160 km da Sydney.
Il prolifico musicista ha prodotto finora l’ E.P. To be or not ( febbraio 2013) e ben dieci album:  Forever free (dicembre 2007), For I've been there (maggio 2008), Sick son (febbraio 2009), il doppio So heaven is gone (gennaio 2010), Ate my words (gennaio 2011), One before X (marzo 2012), Tension and release (giugno 2013), The levenworth files (aprile 2014), Doesn’t it end here (maggio 2015) e The ten years (18 marzo 2016). Quest’ultimo è un interessante album di cover di oltre cinquanta minuti ove Scharfegger rilegge con il proprio gusto personale -omaggio riverente ai suoni e alle atmosfere- sette brani storici che sono stati il suo imprinting per divenire musicista ( Look at Yourself degli Uriah Heep, Who's Next degli Who, Paranoid dei Black Sabbath, Meddle dei Pink Floyd, Made in Japan dei Deep Purple, Aqualung degli Jethro Tull e Close to the Edge degli Yes).
In quasi tutti i dischi il versatile artista è stato coadiuvato da altri musicisti per un prodotto di buona fattura incline allo space rock melodico con spunti psichedelici.
Sitoufficiale:http://www.arnioe.com/?fbclid=IwAR1diTWK-LlvBRcG8sxb2Wch1jDkYakLmarzoQzEHiy58xhJwFFPTHY3kwo

Album consigliato: So heaven is gone (2010)

mercoledì 4 novembre 2020

Superdensecrushloadfactor

Il progetto Superdensecrushloadfactor (tutto rigorosamente attaccato) è stato creato a Melbourne nel 2011 dal polistrumentista Gabe Buller. 
Il musicista australiano ha iniziato a suonare la batteria dall’età di sei anni per poi passare alla chitarra a 13 e via via ad altri strumenti (tastiere, basso, percussioni, mandolino, tromba, cetra etc…) iniziando anche a comporre brani in un self made man attraverso strutture digitali. 
Dal 2011 al 2018 ha rilasciato solo a livello digitale ben nove full lenght e due E.P. 
La sua proposta sonora prevalentemente strumentale spazia dal dark avant-metal al rock lo fi con sfumature prog, ambient e fusion.
Link utile: https://superdensecrushloadfactor.bandcamp.com/music

Album consigliato: Words can’t say (2015)