martedì 27 dicembre 2022

Top five internazionale 2022

Decidere quali siano i top five nel mare magno delle uscite discografiche internazionali progressive non è agevole. Sono dunque a proporre - in ordine alfabetico-  alcuni lavori , tra i dischi che ho potuto ascoltare, che ritengo meritevoli di menzione per questo 2022 che sta volgendo ormai al termine. 

Birth: Born

I Birth  sono una entità musicale che prende spunto da due preparatissimi musicisti come Brian Ellis (chitarra, tastiere) e Conor Riley (chitarra, tastiere, voce)  ex membri di una eccelente band come quella  dei californiani Astra. La coppia affiancata , per la sezione ritmica, dal  bassista Trevor Mast e dal batterista Paul Marrone ha pubblicato il 15 luglio per Bad Omen Records l'album  "Born", una gemma di prog rock space/psichedelico dal suono retrò con vigorosi afflati hard rock.
Un viaggio musicale per tutti i sensi, un debutto che non può essere ignorato nella sua durata di poco più di quaranta minuti divisi in sei tracce.
In ascolto l'intero disco


Crippled Black Phoenix: Banefyre
Questo dodicesimo doppio album della band di Bristol, i Crippled Black Phoenix, prende spunto per il titolo dai falò ove venivano bruciate vive le streghe nei tempi antichi.
Nonostante la corposa durata, “Banefyre” uscito per la label francese Season of mist il 9 settembre, scorre via risultando piacevolmente vario e coinvolgente. 
Il tappeto sonoro si snoda tra psichedelia ipnotica e pulsante, chitarre vorticose con riff possenti, post dark progressivo con vene melodiche avvolgenti.
Line up: Justin Greaves: chitarre, batteria, basso. Belinda Kordic: voce, percussioni. Helen Stanley: pianoforte a coda, sintetizzatori, tromba. Andy Taylor: chitarre . Joel Segerstedt: voce, chitarra.
In ascolto l'intero album di 97 minuti!


Green Asphalt : Green Asphalt

Green Asphalt è un progetto agognato per molto tempo, pare per 17 anni, dal poliedrico  musicista/compositore/produttore Dan Helge Valter Bornemark, nato nel 1965 a Malmö, la terza città della Svezia per dimensioni e numero di abitanti (quasi 350.000).
L'omonimo album d'esordio, rilasciato digitalmente e come copia fisica solo in vinile (sia in versione nera classica, sia in versione numerata verde) l'11 marzo, è diviso in sette tracce per poco più di tre quarti d'ora di intrigante, eclettico e sorprendente sound progressivo brillantemente composto, eseguito e arrangiato da Bornemark. 
Da sottolineare la parte grafica di notevole fascino per un opera di assoluta gradevolezza.
Line up: Dan Bornemark: voce principale, basso, tastiere, chitarra acustica. Björn Claeson: flauto, sassofono. Bengt Baadtoft Johnson: batteria. Niklas Ekelund: chitarra.  Helena Josefsson, Hjördis e Signe Bornemark: voci.
In ascolto e in visione una versione live di Xcuse me la seconda traccia del disco.


Gleb Kolyadin : The Outland
Il compositore e pianista russo classe 1989, originario di San Pietroburgo, dopo i successi targati Iamthemorning, ha rilasciato tre album da solista , il terzo dei quali è " The Outland" che, in attesa dei supporti tangibili previsti per il 23 maggio 2023, ha visto la luce il 4 novembre solo per via digitale  https://glebkolyadin.bandcamp.com/album/the-outland.
L'opera è di grande impatto emotivo, Kolyadin ha un modo di suonare il pianoforte sorprendente e coinvolgente e le sei tracce per poco più di quaranta minuti di musica del nuovo full length lo confermano tra le realtà più radiose del terzo millennio progressivo. 
Nell'album suonano assieme a lui, due amici di vecchia data:  il celeberrimo batterista Gavin Harrison e il chitarrista Vlad Avy tra gli ospiti troviamo, oltre a un nutrito ensemble d' archi 
( arrangiatore Grigory Losenkov) e il  coro "Collegium Cantus, Tony Levin, Tim Lefebvre  e Zoltan Renaldi (basso). Evan Carson (bodhrán, percussioni). Eliza Marshall (flauto) . Grigory Osipov (marimba, vibrafono). Svetlana Shumkova (handbpan). Ilya Gindin (clarinetto). Konin: 
( battimani).
Ecco il teaser dell'album


Siiilk: Eemynor
I Siiilk  sono  originari di Lione. Il 19 ottobre, per l'etichetta transalpina Musea Records ha visto la luce  il loro terzo disco "Eemynor", otto tracce per 47,34 minuti di musica pervasa da eleganza sonorafinezza delle atmosfere, una vena melodico-progressiva di alto livello con la sublime vocalità di Catherine Pick che si erge suprema. 
Il leader Richard Pick in merito al disco ha dichiarato:" Eemynor è più prog dei nostri album precedenti, con due lunghe tracce iniziali costruite come una sinfonia con movimenti e cambi di atmosfere, alternando parti strumentali e momenti più acustici in cui le nostre voci e i nostri testi raccontano il fantastico viaggio di persone in guerra che anelano alla pace e alla serenità, un tema universale che  si attiene bene all'attualità".
Line up: Richard Pick: voce, handpan. Catherine Pick: voce indiana, harmonium: Gilbert Gandil: chitarre acustiche ed elettriche: Jacques Roman: tastiere. Guillaume Antonicelli: basso. Clément Vullion: batteria. Ospiti: Alain Chaléard: daf iraniano. Roland Richard: clarinetto. Attilio Terlizzi: batteria. La copertina è di Charles Mege
In ascolto Song for Syd , un chiaro tributo a Syd Barrett, il fondatore dei Pink Floyd, settimo brano del disco.



Un disco che desidero segnalare non proprio progressive seppur qualche afflato lo abbia è Clear Dawn il secondo disco degli Aurora Clara, un gruppo di Madrid di jazz rock fusion composto da Raul Mannola: chitarre. Juan Carlos Aracil: flauto. Denis Bilanin: tastiere. Jorge Barrero: basso elettrico. Marco Anderson e Boris Momtchilov: batteria: Zeke Olmo: congas.
L'album uscito il 3 gennaio è impreziosito dalla presenza nella title track del mitico violinista statunitense Jerry Goodman (The Flock, Mahavishnu Orchestra, Dixie Dregs), il disco è impregnato di ritmi rock energici e passaggi blues che si fondono con deliziosi assoli di chitarra fusion dalla cadenza incalzante. 
In ascolto la quinta traccia The old ones




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