giovedì 2 marzo 2023

minDance

Namastè ai minDance: Tonino "Toni" Marchitelli: voce, tastiere. Gianluca Vergalito: chitarre. Peppe Aloisi: basso, voce, synth, rumori. Massimo "Max" Cosimi: batteria.

 

Dopo l’eccellente lavoro d’esordio “Cosmically nothing” di cui parlammo già in questo blog (vedi: http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/search?q=minDance ), il 6 gennaio 2023 per Lizard Records di Loris Furlan è uscito il vostro fulgido secondo full length “Colors” , ci potete raccontare la genesi del progetto? 

In realtà la nostra genesi ha origine con l’ingresso nella band di Peppe, il bassista. E’ da allora (fine 2015) che prende vita il progetto minDance definitivo, producendo tanta musica, compresi Bluesing eTimes, che sono stati inseriti successivamente in “Colors”. Quindi più che di genesi parlerei di un progetto che ha avuto una genesi, ma che è in continua evoluzione, “Colors” ad esempio, secondo me, è un disco di passaggio, contiene infatti segnali evidenti di nuove sperimentazioni che guardano oltre lo stesso “Colors”. (Max)

In effetti, Colors, non è nato come recente progetto ma come opera che recentemente si è arricchita. Già infatti, durante le registrazioni di Cosmically Nothing, stava attecchendo e germogliando il seme di Colors. Brani come Bluesing (pt 1&2) e Times facevano già parte del nostro repertorio ma hanno ricevuto qui il loro inquadramento definitivo. Proprio il concetto di “definitivo”, di “statico” è quanto di più lontano ed antitetico al nostro modo di essere musica. Colors, non è altro che il “fermo immagine” del nostro sentir musica adesso. (Peppe)

Il progetto "Colors" non ha data d'inizio nè un brogliaccio a cui riferirsi. E', piuttosto, il proseguimento di un percorso iniziato con "Cosmically nothing" e che, nelle intenzioni, vuole andare oltre "Colors". (Toni)

Vi chiedo, facendo una guida all’ascolto, di descrivere sinteticamente ogni singola traccia delle sette che compongono l’album?

- BLUESING part 1 : è il tuo mondo, quello in cui vivi..crudo, meccanico, grigio...dove provi, cionononstante , a cercare diversi punti di vista, nuove prospettive, nuovi...colori

- COLORS :... è il cromatismo possibile, la virtuale riscoperta di un'interiorità perduta nel grigiore, il colore nei volti persi e ritrovati, i luoghi al di sopra del tempo e al di sopra di noi stessi...non dimenticarlo mentre...

- TIMES : ...le voci del mondo in cui sei nato ti rincorrono caoticamente lottando e rattoppando, contraendosi e perdendosi mentre i tuoi dèi alienano l' umanità perversa di bande...

- GANG'S LAW :... di cui non avresti voluto saperne, bande vuote di colore e piene di ossessioni che provano a corromperti, a trascinare la tua anima per mutarne le condizioni...provi a liberarti della legge della gang e sai che puoi...

- HYPNOSIS : ...anche farcela, a fronte della sua limitata strategia, mentre i detriti di luci confuse si posano sulla tua pelle e fragili illusioni vanno scomparendo. La luce ipnotica che adesso ti circonda è libera e profonda e trascina in mistici voli in cui ri-trovarti e ri-conoscerti ...

- BLUESING PART 2 : ...nelle note millenarie che si rincorrono gioiose e profonde, semplici e complesse, ad avvolgerti e proteggerti in un viaggio non più sorprendente perchè pienamente compreso...

- NAMASTE' :...è il nostro inchinarsi a te, viaggiatore...il nostro saluto a te che hai con il tuo viaggio dato un senso a tutto ciò. (Toni)


Psichedelia del terzo millennio, post prog moderno, heavy prog, space rock etc… sono tutte etichette per orientare l’ascolto ma voi come minDance come vi definireste?

Non ho mai amato le etichette, ma mi rendo conto che sono utili nei giusti contesti. La musica di minDance ha diverse anime che vengono dalle diverse quattro formazioni musicali dei musicisti, vissute anche in quattro differenti epoche storiche. Da questa unione è venuto vuori del rock, della psichedelia, del dark, del prog metal, sfumature di jazz, elettronica, ambients, space rock. In sintesi non ho idea di come si possa etichettare il nostro genere. (Max)

Noi non ci definiamo. Semplicemente a noi piace navigare in noi stessi ed essere la scogliera su cui si infrangono le onde delle nostre vite. Il risultato fragoroso e spumeggiante di questo contatto è la nostra musica. (Peppe)

Il massimo del narcisismo sarebbe il non poter essere riferiti e riferibili ad alcun genere;vorrebbe dire essere riusciti a "inventare" altro rispetto all'esistente ; ma ciò significherebbe, anche, il non poter essere fruibili da chicchessia giacchè tanto nuovo dovrebe essere da non poter essere comprensibile. Ed allora, essendo la nostra proposta musicale un probabile mix di generi diversi,lasciamo che ognuno vi riconosca ciò che più gli è vicino. (Toni)

E’ differente “raccontare una storia” attraverso un brano totalmente strumentale rispetto a composizioni che hanno testo e musica?

Certo c’è differenza, muovere le corde emotive con un brano strumentale potrebbe apparire più difficile non avendo un contesto preciso dato da una lirica, da un contenuto concettuale, e in questi casi, a mio parere, è la chimica della band che la fa da padrona e che armonizza e predispone all’ascolto. Quando il brano prevede il testo è un’altra cosa, perché la voce diventa lo strumento principale e indirizza i musicisti diventando anch’essa a volte semplice strumento con vocalizzi. (Max)

Beh indubbiamente l’associazione di un testo alla musica aiuta a focalizzare il pensiero verso una determinata tematica. Ma ciò che ci interessa è indubbiamente cosa questo contatto susciti nell’ascoltatore. (Peppe)

L'eventuale testo ha normalmente l'intento di positivamente condizionare l'ascolto,indirizzandolo in certe direzioni piuttosto che in altre. L'assenza di testo, viceversa, non pone limiti alla fantasia dell'ascoltatore che può così tradurre in immagini "sue" la musica che fluisce. (Toni)

Nel disco si sente chiaramente una chimica d’affiatamento dell’ensemble, una possente coesione,come ci si sente a suonare assieme? Avete voglia di descrivere con uno o due aggettivi ogni singolo componente della band compresi voi stessi?

Suonare con i minDance per me è sempre stato, e continua ad esserlo, un piacere perché mi emoziona e muove corde positive dentro di me; sono certo che la potente coesione di cui parli tu sia la giusta somma creativa dei minDance. Bè, Tonino certamente genio e sregolatezza, Peppe potente rifinitore, Gianluca ottimo sperimentatore, e per me...vediamo...minimalista. (Max)

Il vero "ensemble" del gruppo sta nella volontà di ognuno di creare quel "quid" che va aldilà e aldisopra delle diversità che pure, e sostanziali, ci sono. Dalla qual cosa nasce un'idea musicale che è esattamente la risultante delle diversità. Nessuno di noi ha scelto "per affinità di genere" il compagno con cui suonare. Cosicchè (dal mio punto di vista e dal mio orientamento musicale), suonare con Peppe significa arricchirmi della sua, rispetto alla mia, modernità ritmica ed armonica...suonare con Massimo significa avere la certezza del riferimento di genere ritmico su cui poggiarsi...suonare con Gianluca è un arricchimento di per sè ed a prescindere, lui "fa crescere" nelle parti di ognuno. (Toni)

Qualche penna illustre del settore ha scritto che se i minDance invece di essere molisani fossero scandinavi o abitanti della terra d’Albione per uscite come “Colors” si griderebbe al capolavoro, come mai in Italia è così difficile emergere dalla nicchia progressiva?

Penso che in Italia, il paese che possiede il 70% del patrimonio artistico culturale del mondo, l’arte e la cultura non siano ne tutelate ne incentivate a dovere. L’epoca attuale la vedo, decadente e totalmente indirizzata all’uniformità degli individui, non lascia spazi alle nicchie di qualsiasi genere o forma artistica si tratti. Ritengo inoltre i talent show, tra i principali indiziati, ma anche tra gli addetti ai lavori nelle stesse nicchie a volte sembra di girare a vuoto. (Max)

La cultura e l'arte sono da sempre, nella storia dell'uomo, il segno dell'identità e della diversità, della curiosità e della creatività, della prospettiva e della profondità. Tutto questo è stato fino a qualche tempo fa...poi il buio dell'omologazione ha avvolto tutto. Ogni cosa è uguale ad un'altra e tutto diventa superficialità ed apparenza. Preludio ed epilogo scompaiono per lasciare il posto ad un'unica compatta ed insignicante parte centrale. Tutti vogliono tutto e subito. Così un brano che volesse invece "approfondire" non trova più spazio sommerso com'è dalla banalizzazione del tutto. (Toni)

Mindance, scritto però con questa grafia, è un applicazione di Google Play per il benessere delle persone, voi auspicate di portare “colori” nelle vite di chi ascolta la vostra musica, potete approfondire questo concetto?

La musica è qualcosa di magico e viene da molto lontano, non basterebbero mille definizioni per poterla spiegare, per poter capire perché si provano per essa emozioni così forti e fondamentali nella vita di ogni essere vivente. Essere attore protagonista della sua creazione è un piacere assoluto. La musica è gioia e dolore, è vita e ricordi e i suoi colori se ben stesi sono inconfondibili. (Max)

Indubbiamente, il concetto di benessere, dello stare in pace o del conferire colore per sostituire il grigiume che quotidianamente ci circonda, mi preme intensamente. Senza dovermi scagliare nei confronti di alcuno, mi piace dire e far sentire che qui c’è vita, non omologata e a tratti non omologabile, che ce ne è per tutti, ognuno a modo suo nel rispetto della libertà altrui. Sarebbe questa una “jihad” salvifica. (Peppe)

I colori sono il rimedio contro la monotonia del grigiore, la cui tossica persistenza invade ormai qualsiasi ambito dell'umana esistenza. Grigiore che estingue le diversità, le identità, le fantasie, le creatività, i sogni. I colori sono segno e simbolo di possibilità, di visione, di prospettiva, di curiosità, di VITA. I colori sono l'antidoto all'omologazione, al manicheismo e all'unilateralità. I colori sono gioia, crescita e miglioramento consapevoli. E nei consapevoli limiti che ci definiscono proviamo, noi minDance, a portare colori nelle vite di chi può e vuole… "Colors " è il colore che vuole rinascere ed è musica che vuole essere ascoltata più che sentita. (Toni)



Questo secondo disco è davvero di grande livello emozionale e tecnico, Massimo se fossi un agente pubblicitario che slogan useresti per promuovere la vendita dell’album?

Non so...”Colors” il respiro dei minDance viene da lontano... (Max)

Una doppia domanda personale sempre a Massimo, a chi ti ispiri come batterista e quant’è complicato (sempre se lo sia) farlo in un ensemble di musica “colta” qual’ è minDance?

Sicuramente il batterista che per primo mi ha ispirato è stato Stewart Copeland dei Police, nel 1979 muovevo i primi passi, o aprivo le prime orecchie, alla musica rock e quando nel 1985 mi sono seduto per la prima volta davanti a una batteria pensavo e provavo i suoi tempi; anche Bonzo John Bonham e Gavin Harrison, sono stati di grande ispirazione per me, ma ciò che mi piace realizzare sullo strumento è la cadenza ipnotica più che i soli di batteria, e i volumi giusti. Ti ringrazio per il musica “colta”, e si a volte è complicato, ma per aspera ad astra. (Max)

In ultimo: il futuro artistico cosa può riservare ai minDance?

Auguro ai minDance un futuro lungo e produttivo e stiamo già guardando tutti nella stessa direzione. (Max)

In ascolto un "respiro" del nuovo disco con artwork di Clara Praitano. 




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