giovedì 14 aprile 2022

Tryo

Tryo è una band fondata nel 1984 a Viña del Ma, città del Cile centrale di quasi trecentomila abitanti situata sulla costa del'oceano pacifico, grazie a Ismael Cortez (chitarre e voce). Francisco Cortez (basso, violoncello e voce) e Félix Carbone (batteria, percussioni e vibrafono).
A livello discografico il trio è stato attivo dal 1996 al 2005 con cinque full length di cui due nel nuovo millennio ( "Dos mundos" nel 2002, "Viajes" nel 2005) per poi rilasciare il 2 settembre 2016 per Mylodon records , dopo molti anni di silenzio, un gioellino di album come  "Orbitas".
Per completezza informativa segnalo anche un doppio live (anche dvd) "Live... Viajes por el crudo patrimonio de un trio entre dos mundos"   uscito nel 2009 che riguardava la registrazione di un concerto tenutosi il 9 settembre 2005 al Teatro Municipale di Niterói,comune brasiliano di mezzo milione di abitanti dello stato federato di Rio de Janeiro.
Il loro stile musicale è stato sempre caratterizzato da un vigoroso hard rock progressivo, con sfumature space/fusion, inframezzato da momenti acustici di particolare bellezza.
Ecco a voi Orbitas, la title track del loro ultimo album,  in versione live 2015


Disco consigliato: Orbitas (2016)


mercoledì 13 aprile 2022

Mr. Hyde

La band cilena dei  è stata fondata a Valparaiso all'inizio del 2007 dal chitarrista Felipe Alarcón Munoz e dal batterista/percussionista Raúl Vallejos Baier, successivamente al progetto si unirono il tastierista Cristian Pérez Lecaros e il bassista Felipe Leyton Cabrera.
Il quartetto nel 2008 si  autoproduce l'E.P. "Nuevos Aires",  presentato nell'agosto di quell'anno al bar La Tertulia di Valparaiso. Solamente nel 2011 l'ensemble sudamericano è riuscito a registrare e pubblicare, per Mylodon Records https://mylodonrecords.comil proprio album di debutto (che purtroppo è rimasto l'unico) intitolato "Reflejos De Un Encierro" con ospiti in un brano ciascuno il flautista Tomas Carrasco e al vibrafono e alle percussioni Felix Carbone, batterista e percussionista dei Tryo, band attiva fin dal millennio scorso ( vedi 
Il disco, interamente strumentale, si snoda in nove tracce per quarantasette minuti complessivi di corposo sound progressivo eclettico a tratti sperimentale con sprizzate vigorose heavy, space rock psichedelico e fusion. 
In ascolto l'ottava traccia Caida Libre


Green Asphalt

Green Asphalt è un progetto agognato per molto tempo (pare per 17 anni)  dal poliedrico  musicista/compositore/produttore Dan Helge Valter Bornemark, nato nel 1965 a Malmö, la terza città della Svezia per dimensioni e numero di abitanti (quasi 350.000).
L'omonimo album d'esordio, rilasciato digitalmente e come copia fisica solo in vinile (sia in versione nera classica, sia in versione numerata verde) l'11 marzo 2022, è diviso in sette tracce per poco più di tre quarti d'ora di intrigante, eclettico e sorprendente sound progressivo brillantemente composto, eseguito e arrangiato da Bornemark.
Line up: Dan Bornemark: voce principale, basso, tastiere, chitarra acustica. Björn Claeson: flauto, sassofono. Bengt Baadtoft Johnson: batteria. Niklas Ekelund: chitarra.  Helena Josefsson, Hjördis e Signe Bornemark: voci
In ascolto e in visione un mini assaggio dell'album sia per la parte musicale, sia per quella grafica di notevole fascino.



venerdì 8 aprile 2022

Ostinati

Esordio al fulmicotone per gli Ostinati, ensemble siciliano che il 7 maggio 2021 ha rilasciato per la label libera e indipendente Isula factory https://www.facebook.com/isulafactory/  con distribuzione Lizard Records il loro full length di debutto "Stone Wall" .
Un disco live in studio di dieci tracce con nove inediti a firma del sassofonista Sergio Battaglia e la rilettura di uno standard ossia Speak no evil di Wayne Shorter (classe 1933) title track dell'album del 1965 del mitico compositore/sassofonista statunitense.
Un lavoro interamente strumentale ove, con passione e dedizione, gli strumentisti si cimentano in un percorso fusion progressivo elettro/acustico per quasi un oretta di musica che gratifica l'ascoltatore, ammaliato anche dagli arrangiamenti di grande spessore artistico.  
Line up: Sergio Battaglia: sax. Riccardo Drago: chitarra. Carmelo Rendo: tastiere. Adriano Denaro: basso. Giovanni Cataldi: batteria e percussioni. Ospiti speciali Jah Sazzah: batteria. Marco Pluchino: djembe. Saro Tribastone: chitarra flamenco sulla quarta traccia "Smooth lava" https://music.apple.com/it/album/smooth-lava-single/1537603621 , Claudio Giunta: trombone. Davide Iacono: piano e Sebastiano Scirè alla chitarra nella quinta traccia "End of horizon".
La band, tra le note di copertina, scrive che "quest'album è stato pensato come un viaggio nella Sicilia sud- orientale e racconta colori, sapori, odori e immagini singolari che appartengono a questa parte del mondo. Mettetevi una cuffia, chiudete gli occhi, togliete i freni e ...Buon viaggio". In ascolto e visione la traccia iniziale "Syncro"

mercoledì 6 aprile 2022

Nathan

Riprendendo sia la famosa frase dantesca (canto di Ulisse il XXVI dell'inferno), sia il titolo della prima traccia del nuovo album dei Nathan, possiamo affermare con convinzione che "Fatti non foste" per essere solo una cover band come in origine (Genesis, Supertramp, Pink Floyd et...) ma per creare inediti di spessore attraverso tre album in sei anni (per i precedenti vedi
Il nuovo full length dell'ensemble savonese dal titolo evocativo "Uomini di sabbia" è stato rilasciato, ancora una volta,  da  AMS Records https://ams-music.it/wp/ il 25 febbraio 2022 in cd papersleeve.
L'album consta di otto tracce per un'ora di grande spessore sinfonico progressivo con sprizzatine vigorose heavy, il tutto -ben miscelato- lascia completamente soddisfatto il curatore di questo blog.
La coppia storica, anche autorale, Abba/Lugaro è in perfetta sintonia creativa. L'ingresso di forze nuove ha portato rinnovata linfa sonora, da segnalare il giovane chitarrista Giulio
Smeragliuolo, presente in tutti i brani, che ha avuto l'onere di sostituire un talentuoso della chitarra come Daniele Ferro (presente nei precedenti lavori) e l'ha fatto alla grandissima con dei "solo" imponenti, di ottima pregnanza virtuosistica. 
Fiori all'occhiello- more solito- della produzione Nathan sono l'innata capacita del Professor Abba di tessere melodie e i profondi testi di Bruno "penna" Lugaro, in questo caso alle prese con una sorta di concept album in cui l'uomo, seppur debole e fragile, trova l'ardimento - con lo spirito di avventura- di affrontare ogni avversità e sopruso come ben recita l'incipit del primo brano " Fatti non foste a vivere come bruti, ma per sfidare l'ignoto. Ci muoveremo in branco come lupi. questa è la nostra missione". 
Per l'esaustiva disamina dell'album rimando al blog del caro amico Athos Enrile 
Line up: Bruno Lugaro: voce solista, seconde voci. Piergiorgio Abba: tastiere, chitarra acustica. Giulio Smeragliuolo: chitarre. Luca Grosso: batteria. Fabio Zunino e Dino Cerruti: basso. Altri due storici componenti della band ossia Fabio Sanfilippo (batteria) e Mauro Brunzu (basso) sono presenti in un solo brano, la terza traccia "Delirio Onirico" .
In ascolto la suite Egos di quasi quindici minuti divisa in sette movimenti di cui due strumentali.


Storiella minima con i titoli dei brani del disco evidenziati in grassetto e parti del testo in corsivo.

Eravamo rilassati presso il giardino di Maria allorquando un delirio onirico ci percosse la sfera cognitiva. Una tonante e assillante voce: " Fatti non foste a viver come bruti " creò una visione collettiva attraverso il pianto del cielo. In quel momento ci sembrò di scorgere l'acrobata della fascinazione che , seppur  in equilibrio instabile, attraversava beffardo i nostri Egos. Trasfigurati in monoliti opalescenti fummo proiettati davanti alla madre dei sortilegi per sprofondare ancora nel pozzo dei ricordi.

martedì 5 aprile 2022

Il Buco del Baco

Il Buco del Baco ha una (fanta)storia del tutto particolare. Il  progetto inizia nel 1970 con il moniker "Gli Altri" non arrivando mai però ad incidere nessun LP.  La band l'anno seguente,  essendo scampata a un improbabile incidente aereo, si è ibernata in un iceberg risvegliandosi nel 2016 dopo un lungo sonno criogenico. Nel 2018 cambiano il loro nome in quello attuale e - finalmente- il 4 giugno 2021 debuttano discograficamente con l' album " Sotto il segno della lampreda"(Lizard Records http://www.lizardrecords.it). 
Nel breve full length, dura poco più di mezzora,  troviamo vigorose citazioni relative al sound degli anni 70, una "immersione"  nel mare magno di una musica che ha lasciato tracce incredibili che si conclude con il brano finale "Il plagio di Rosalisca" autentico remake,  con testo differente, di alcune -strafamose- canzoni di Lucio Battisti.
Il disco è degno di essere ascoltato sia per la perizia degli strumentisti, sia per i testi surreali di questo ipotetico viaggio nel mondo marino dove il protagonista è alla ricerca nel regno delle lamprede della sua dolce metà, una specie di sirena chiamata Rosalisca " ..ma il mio cuore ho perso per una fanciulla del paese, lei non vuol saperne del mio amore, i suoi genitori l'han chiamata Rosalisca, ella fu trovata in riva al mare con le cozze tra i capelli...". purtroppo il protagonista verrà respinto e "...arrivato in riva già mi ritrovo al Milly bar affogando i dispiaceri in un mare di bicchieri...".  
Ecco la Line up che fa riflettere i melomani progressivi diversamente giovani : Carlo Mastrangeli (batteria, voce), Gianni De Scalzi (basso, voce), Fabrizio Nocenzi (Moog, piano, voce), Daniele Graziani (Hammond, tastiere, voce), Gaetano Trionfanti (chitarre, voce) e Saverio Silvani (flauto, voce).
In ascolto la sesta traccia del disco , la tulliana "Forse è lei"