giovedì 17 dicembre 2020

Indra Art Project

Indra, nella religione induista, è una divinità guerriera che detiene il potere temporale essendo il signore della folgore, Dio del temporale, delle piogge, della magia. Nell'ambito artistico è un progetto (Indra Art Project)  che racchiude non solo musica ma anche danza e teatro. 
Per la parte più prettamente discografica l'ensemble molisano ha rilasciato due dischi: 
" Fossili"  nel 2017 e " Ceneri-Requiem per il sogno americano" nel settembre 2020.
Quest'ultimo full lenght, dieci tracce per oltre 40 minuti, è un concept album che racconta, con una voce narrante in ogni brano, i sogni di un ragazzo, appassionato di automobiline e motori,  che desidera una vita migliore lontano dal suo paese, è una dura storia di immigrazione, di sogni infranti, di lavori nei campi del Salento, di emarginazione  e di morte: " Vi regalo le mie vecchie scarpe affinchè possiate camminare tra sentieri verdi. Vi lascio un valigia da riempire di ricordi e di sogni che vi portino verso mete lontane. Vi regalo un libro da colorare con tutti i colori della vostra anima. Vi lascio le parole che non vi ho mai detto affinchè le impariate mentre mi alzo in volo per vedere dove siete..." ( da Manifesto, ultima traccia del disco). 
A livello musicale esuliamo dal progressive canonico ma la bellezza e l'eterogeneità della proposta sonora con possenti afflati folk affini alla world music e corpose incursioni jazzistiche di spessore mi hanno portato alla decisione di inserire- con gran piacere fruitorio- il tutto sul blog. 
Estremamente interessante anche il package del cd con un doppio adesivo che raffigura il nome della band in dotazione  l'artwork curato da Gabriele Tullo e mentre la parte grafica è stata curata da Antonio Armanetti.
Da questo lavoro è stato tratto uno spettacolo teatrale che di fatto racconta la vera storia del lavoratore immigrato Ion Cazacu, già denunciata da Dario Fo nel 2004 attraverso il libro "Un uomo bruciato"  scritto a quattro mani con la figlia dell'operaio ucciso selvaggiamente dalla furia cieca del proprio datore di lavoro. 
Line up: Mattia Strazzullo: piano, tastiere,synth/basso. GianLuca Vergalito: chitarre, sitar, basso. Antonio Armanetti: batteria, percussioni. Hanno collaborato: Jesus Blanco III : testi, voce recitante. Antonello Iannotta: tamburello.Alberto Romano: batteria swing. Antonio Scioli: zampogne,ciaramella e la Bakurosh Balkan Orchestra, vedi:  https://it-it.facebook.com/bukuroshbalkanorkestra/ 
In visione e in ascolto "Taranta Stomp", quarto brano dell'ultimo disco " Finite le scuole, tra stenti e cadute rovinose, mi alzai in volo per uscire dal nido materno. La mediana del salento era un muro che mi divideva dal mio prossimo futuro..." 



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