venerdì 10 luglio 2020

Monjoie

Mi sono avvicinato, con trepidazione e curiosità, all’ascolto del nuovo lavoro dei Monjoie (pronuncia Monjwà , grido di battaglia dei cavalieri franchi) dopo che il precedente 
( vedi https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2018/09/monjoie.html) era risultato- per il vostro blogger- tra i dischi migliori del 2018.
L'attesa era dovuta al fatto che le due opere evidenziavano una linea di affinità letteraria in quanto i testi- integralmente riproposti- sono delle magnifiche liriche di illustri poeti inglesi del romanticismo. L’ensemble ligure, dopo aver citato due anni fa  William Blake, William Wordsworth e John Keats, in questa occasione oltre a "confermare" quest'ultimo (1795-1821) si è accostato con rispetto e fragranza artistica a Percy Bysshe Shelley (1792-1822) e a George Gordon Noel Byron (1788-1824), 
Ritengo che il valore di una opera artistica sia direttamente proporzionale alla capacità di suscitare nei fruitori esperienze di soddisfazione e di gratificazione. A differenza di certi piaceri prodotti ad esempio da un bel bagno rilassante o da una passeggiata collinare, i godimenti indotti dall’arte coinvolgono aspetti cognitivi profondi e si prova meraviglia non solo nello scoprire che ha valore ma perché si sperimenta un piacere intrinseco nel giudicare positivamente le opere. Quando si apprezzano gli aspetti e gli elementi dei lavori artistici, come ben sottolinea il filosofo americano contemporaneo Alan Harris Goldman  https://en.wikipedia.org/wiki/Alan_H._Goldman vengono sollecitate simultaneamente le facoltà percettive, affettive, immaginative, volitive.
Il nuovo disco, il quinto della serie, dei Monjoie dal titolo,  ” Love sells poor bliss for proud despair” , rilasciato lo scorso 30 Giugno sempre per la dinamica label veneta Lizard Records http://www.lizardrecords.it, nei suoi 55 minuti divisi in undici tracce  mi ha provocato questo tipo di fraseggio mentale lasciandomi il dolce sapore di replicare  nuovamente l'ascolto  per "penetrare" sempre più in profondità  quella suadente cascata sonora in cui le note (non una fuori posto, non una di più...) si susseguono perfettamente, con grande perizia tecnica e senso estetico, dando vita e lustro a poetiche immortali. 
L'album del combo rivierasco, il cui titolo in italiano è: "L’amore vende misero piacere per orgogliosa disperazione", un verso estratto dal componimento “The flower that smiles to-day” (Il fiore che sorride oggi) di Percy Bysshe Shelley, nona traccia del disco- brano che è possibile gustare nel video al termine del post-, si sviluppa su un tappeto sonoro eterogeneo tra folk, musica etnica, sprizzatine jazzy, espansioni progressive e tocchi wave darkeggianti. Lodi smisurate a tutti i musicisti e un rinnovato plauso alla solennità del canto di Alessandro Brocchi, il Brendan Perry italiano essendo anche un valoroso polistrumentista, che ci conduce sulle vie della beltà classica del mondo greco antico attraverso la lunga suite iniziale divisa in cinque movimenti distinti "Ode on a grecian urn " :"Thou still unravished bride of quietness/Thou foster-child of silence and slow time,Sylvan historian/ who canst thus express.A flow'ry tale more sweetly than our rhyme.....Tu, ancora inviolata sposa della quiete.ù/Tu, figlia adottiva del silenzio e del lento tempo,narratrice silvana/ tu che sai esprimere una favola fiorita più dolcemente delle nostre rime".
Il viaggio prosegue per altri porti di leggiadria ove le sensazioni hanno un valore gnoseologico e conoscitivo con una innegabile identificazione tra il "bello" e il "vero" e la caducità delle cose, vedi ad esempio la sesta traccia Mutability: " We are as clouds that veil the midnight moon/ How restlessly they speed, and gleam, and quiver, Streaking the darkness radiantly!  /yet soon Night closes round, and they are lost for ever....Noi siamo come nuvole che velano la luna a mezzanotte/così irrequiete sfrecciano, e sfavillano, e fremono, striando l'oscurità radiosamente! ― /eppure subito la notte si richiude attorno, e le cancella".
Da sottolineare che il cd è stato registrato e mixato al Mazzi Factory Studio di Toirano dal genietto del sound Alessandro Mazzitelli, l'interessante dipinto in copertina è stato realizzato da Giovanni Pazzano https://giovannipazzano.it il progetto grafico è stato curato da John Francis Dooley https://www.facebook.com/johnfrancis.dooley.9.
Opera assolutamente da possedere nella propria collezione giacchè come ben recita la traccia conclusiva del disco  She walks in beauty, like the night Of cloudless climes and starry skies....Ella incede nella bellezza, come la notte di climi tersi e di cieli stellati"
Line up: Alessandro Brocchi: voce, chitarra classica ed elettrica, tastiere, tampura. Valter Rosa: chitarre acustiche ed elettriche, bouzuki. Davide Baglietto: flauti, tastiere, musette del Berry. Alessandro Mazzitelli: basso, tastiere,programmazione, percussioni. Leonardo saracino: batteria e percussioni.Edmondo Romano: sassofoni e clarinetti.Fabio Biale: violino.Matteo Dorigo: ghironda. Alessandro Luci: basso fretless. Lorenzo Baglietto: musette del Berry. Simona Fasano: voce recitante.  
Link utile:https://www.facebook.com/monjoieband/
In ascolto e in visione, con testo inglese/italiano “The flower that smiles to-day”, in cui è degna di menzione la performance violinistica del savonese Fabio Biale (Liguriani, Birkin Tree).
"The flower that smiles today
Tomorrow dies;
All that we wish to stay
Tempts and then flies;
What is this world’s delight?
Lightning, that mocks the night,
Brief even as bright. –
Virtue, how frail it is! –
Friendship, how rare! –
Love, how it sells poor bliss
For proud despair!
But these though soon they fall,
Survive their joy, and all
Which ours we call. –
Whilst skies are blue and bright,
Whilst flowers are gay,
Whilst eyes that change ere night
Make glad the day;
Whilst yet the calm hours creep,
Dream thou—and from thy sleep
Then wake to weep".

"Il fiore che sorride oggi
domani muore;
tutto ciò che vorremmo restasse
ci tenta e vola via;
cos’è il diletto a questo mondo?
Un lampo, che irride la notte,
breve quanto è bello.
La virtù, com’è fragile!
L’amicizia, com’è rara!
L’amore, che misero piacere vende
per orgogliosa disperazione!
Ma, per quanto subito decadano, questi
sopravvivono alla loro gioia, e a tutto ciò
che noi chiamiamo nostro.
Finché i cieli sono azzurri e splendono,
e i fiori sono gai,
e finché gli occhi che prima di sera mutano
rallegrano il giorno;
finché le calme ore ancora strisciano,
tu sogna – e dal tuo sonno
svegliati poi per piangere".


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