mercoledì 30 gennaio 2019

Reserve de March

I Reserve de March sono una band che si è formata nel 2010 a Mosca grazie all'esperto chitarrista Alexander "Lex" Alekseev che ha dapprima chiamato accanto a sè  la sezione ritmica composta da Dmitry Pomogaev (batteria) e con Audrey Bagdasarov al basso
Il trio russo, con questa formazione, ha pubblicato il primo album "The Last Twenty Years" nel 2012 tramite l'etichetta russa Mals Records, bissato da "Inside the drama" tre anni dopo con Nikita Kharitonov al basso.
Il loro sound è un mistura di post-rock e post-metal con afflati space- progressivi.
Sito ufficiale: http://reservedemarcheband.com
Link utile: https://reserve-de-marche.bandcamp.com/album/the-last-twenty-years
Qua in versione live 2015

Album consigliato: Inside the drama (2015)

Leech

Leech è un progetto Estone composto dai musicisti Erik Neuman (batteria), Magnus Andre (basso), Ivo Koopuud (chitarra) e dal cantante Rainer Peterson. 
Il nome, che in italiano è traducibile come sanguisuga, prende spunto dall'omonimo personaggio della linea di giocattoli Masters of Univers ( https://it.wikipedia.org/wiki/Leech).
La band si è formata nel 2000 e, dopo un demo nel 2001 e due singoli: "Disconnected" (2003) e "Powerfields" (2006),  nel 2007 ha rilasciato l'unico album "Tram-O-Gram" per poi sciogliersi poco dopo.
Il sound proposto è una mistura di prog metal con riferimenti doom, grunge e stoner.
Sito ufficiale: http://www.leechband.net

Album consigliato: Tram-O-Gram (2007)

Lamagaia

I Lamagaia sono un ensemble di Goteborg che si è formato all'inizio del decennio. Il nome della band deriverebbe da una storpiatura della parola tedesca Lämmergeier che in italiano si traduce in Gipeto o Avvoltoio barbuto, un uccello rapace presente anche in Europa, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Gypaetus_barbatus.
Il quartetto svedese ha finora rilasciato- coadiuvato dal sassofonista Alexander Wennergrenun- solo un album omonimo di 35 minuti e due soli suite/brani tendenti allo space progressive psichedelico con chiari riferimenti krautrock.
Line up: Carl: basso. Micael: batteria.Tobias: chitarra, synth. Tore: chitarra, organo, synth
Sito ufficiale: http://www.lamagaia.se

Album consigliato: Lamagia (2017)

martedì 29 gennaio 2019

Utu

La band finlandese degli Utu ( nome d'arte anche di Ken Ishii, un noto musicista/disc jockey giapponese e anche due band metal: una brasiliana, l'altra delle Isole Cook) si è formata nel 2005. Hanno debuttato ufficialmente con il singolo digitale "Sailor / Calm Way to Go" nel 2012, all'attivo hanno tre full lenght: "Songs in Flesh Minor" all'inizio del 2013, "Pieces of unknown" il 1 Aprile del 2016 e "Russian Poets" il 15 Novembre 2017 con uscita in doppio vinile nella Primavera del 2018.
Il tappeto sonoro è un crossover progressivo a volte space, orientato verso suoni intimisti , ricchi di sfumature malinconiche etnicamente aromatizzati con strumenti insoliti come il kantele strumento a corde , il guzheng strumento cinese simil cetra e il kalimba sansula.
Il tutto procura  piacere nella fruizione con il cantato in inglese della Poutanen (componente degli Aalto  http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2014/04/aalto.html).
Ultima Line up: Margit Urantowka: piano, tastiere, kalimba sansula. Iida Savolainen: viola. Katri Antikainen: violoncello. Petra Poutanen  voce, guzheng.  Tony Sikström: contrabbasso, basso, ewi, elettronica. Teemu Kiiskilä : chitarre Aku-Pekka Kurjenniemi: batteria, glockenspiel, elettronica.
Link utile: https://utuofficial.bandcamp.com


Album consigliato: Russian Poets (2017)

Ebu Gogo

Gli Ebu Gogo sono un progetto musicale di Providence, capitale dello stato di Rhode Islands, che si è materializzato, per soli due dischi, a metà del primo decennio del 2000.
Il trio fondatore ossia Justin Abene  (basso), Gavin Castleton (sintetizzatore, tastiere) e Brendan Bell Leonard (batteria) erano componenti dell'eclettico gruppo dei  Gruvis Malt 
 ( vedi: https://en.wikipedia.org/wiki/Gruvis_Malt ).
Il sound di questo combo strumentale, che si definisce  band d'azione e d'avventura, è una mistura di hard progressive con imponenti incursioni di math-rock e afflati pankettari. 
Il nome del terzetto statunitense prende spunto  dalla mitologia indonesiana, vedi: 
https://www.criptozoo.com/approfondimenti/2014/02/27/ebu-gogo-unindagine-antropologica.
Nella lingua dei Nage, un popolo indigeno che vive nell'isola indonesiana orientale di Flores,  ebu significa "nonna" e gogo  "colui che mangia qualsiasi cosa", quindi il nome si potrebbe tradurre come "vecchio ghiottone".


Album consigliato: Worlds (2007)

Echolot

Gli Echolot, in italiano si può tradurre come ecoscandaglio o sonar, sono un trio di Basilea che si è formato nel 2014 grazie al chitarrista  Lukas Fürer,  al bassista/cantante Renato Matteucci e al batterista Jonathan Schmidli.
Due dischi all'attivo: "I" registrato nel marzo 2015 ma pubblicato un anno dopo e "Volva" nel 2017.
Il loro stile fluttua da universi space rock progressivi a suoni più marcatamente stoner rock con sprizzate psichedeliche
Sito ufficiale: https://echolot.space
Link utile: https://darkseacreature.bandcamp.com

Album consigliato: Volva (2017)

martedì 8 gennaio 2019

La coscienza di Zeno

Il 2018 è stato un anno prolifico -artisticamente parlando-  per l'ensemble genovese de La Coscienza di Zeno con la realizzazione di due dischi, entrambi per la label AMS Records.
Della band ligure, di cui già parlammo diffusamente in questo blog, vedi :
 http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2013/07/la-coscienza-di-zeno.html e http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2015/02/la-coscienza-di-zeno.html , il 21 Maggio è stato rilasciato "Il giro del cappio", il primo live della loro storia, registrato nei Paesi Bassi (febbraio 2016) https://amsrecords.bandcamp.com/album/il-giro-del-cappio, sette tracce- tratte dai primi tre dischi- per settanta minuti di musica interpretata con vigore dalla classica formazione: Alessio Calandriello: voce, Gabriele Guidi Colombi: basso, Andrea Orlando: batteria, Davide Serpico: chitarra elettrica e Luca Scherani: pianoforte, tastiere, il tutto supervisionato dal sommo paroliere/compositore Stefano Agnini. Da segnalare la gotica copertina ispirata a Closer dei Joy Division.
A fine anno, il 10 Novembre è uscito il quarto disco in studio dal titolo uguale ad un film noir del 2006 del regista abruzzese Fabio Del Greco  ossia " Una vita migliore" . 
Il disco - https://amsrecords.bandcamp.com/album/una-vita-migliore - disponibile in tre differenti versioni: CD papersleeve, vinile nero 180 gr. con copertina apribile e una speciale edizione limitata in vinile rosso fragola con inserto,  si snoda per cinquanta minuti divisi in sette tracce di cui due strumentali, in apertura lo scioglilingua  simil magico "Lobe istu calabu" e in chiusura "Vico del giglio".
Una vita migliore è un lavoro eterogeneo che si avvale della perizia tecnica di numerosi strumentisti ospiti e di una più corposa e tangibile collaborazione "gruppale" per la parte compositiva, un opera corale permeata anche da afflati vigorosi di prog da camera con oboe e flauto in grande evidenza. Il fascinoso artwork di copertina è stato realizzato dall' artista genovese, Jessica Rassi https://www.facebook.com/jessica.rassi di The Giant's Lab.
La line up prevede Alessio Calandriello (voce), Gabriele Guidi Colombi (basso), Andrea Orlando (batteria, percussioni), Stefano Agnini ( synth, mini moog),  Luca Scherani (piano, synth, mellotron, fisarmonica, bouzouki), coadiuvati dalla new entry Gianluca Origone (chitarra) e dagli artisti ospiti Marco Callegari (tromba), Sylvia Trabucco (primo violino), Alice Nappi (secondo violino), Martina Saladino (voce), Fausto Sidri ( voce, percussioni), Gaetano Galli (oboe), Davide Corso e Edmondo Romano (sax soprano), Melissa Del Lucchese (violoncello), Daniela Piras e Joanne Roan (flauto).
Citando il brano- seconda traccia de "Una vita migliore"- che potete ascoltare qua sotto ossia "Il posto delle fragole", titolo che trae spunto e concetti dall'omonimo magnifico film di Ingmar Bergman, Orso d'oro a Berlino 1957, "...eppure niente accade per caso, il susseguirsi degli incontri.." con siffatte opere rock progressive, dimostrano quanto sia vitale questo tipo di sound anche nel declinare della seconda decade del ventunesimo secolo.