lunedì 17 dicembre 2018

Lifestream

Un lungo diario di versatile epica progressiva che si snoda per settanta minuti e otto tracce attraverso racconti di gaiezza, sconforto, disfatte e risalite con un tappeto sonoro che intreccia con vigore parti più heavy e altre ove la melodia si erge con dolcezza, il tutto caratterizzato da un canto -in lingua inglese- possente e pacato. 
E’ questa la sinossi del disco d’esordio dei toscani Lifestream, un quartetto attivo già dal 2006 – con un E.P. alle spalle- ma che giunge a Settembre 2018 per presentare il loro primo full lenght dal titolo “Diary”, uscito per la dinamica etichetta veneta della Lizard Records del Deus ex machina Loris Furlan. 
“E mi viene da pensare”, riprendendo la citazione del brano del Banco del Mutuo Soccorso con cui il quartetto pratese conclude il disco, che non sono d’accordo con chi prosegue ad esternare che il rock progressive del terzo millennio non è vitale, credo che siffatti prodotti abbiano la linfa necessaria per esistere e affermarsi.
Il piacere della fruizione sarà soggettivo ma il sottoscritto prova positive vibrazioni ogni qual volta sul lettore cd o sul piatto “girano” queste evoluzioni artistiche.
Line up: Paolo Tempesti: batteria, percussioni e voce solista. Andrea Cornuti: basso e cori. Alberto Vuolato: chitarre. Andrea Franceschini: tastiere e cori.
Da segnalare che l’accattivante artwork dell’album è opera di Alessandro D’Aiuto e che la voce femminile che canta nella seconda traccia “Built from the inside” è di Marta Guerrini.
Link utili: https://www.facebook.com/lifestreamproject/
In ascolto e in visione la quarta traccia "Sound of the earth". Il video è stato creato dal fotografo Mattia Bicchi -https://www.mattiabicchiphotography.com- con timelapse girati in Inghilterra, Scozia, Venezuela, Bolivia e Cile.


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