martedì 30 aprile 2024

Let Airplanes Circle Overhead

Il trio britannico dei Let Airplanes Circle Overhead è stato formato nel 2003 da tre giovanissimi musicisti: Luke Roberts (chitarra), David Langfield (batteria) e James Johnson (basso, chitarra).
Il trio ha pubblicato il loro omonimo album di debutto all'inizio del 2006 con l'etichetta indipendente Motivesounds per poi sciogliersi poco dopo.
Il disco interamente strumentale, sette tracce per 42 minuti, declina il verbo post rock in modo soddisfacente per un prodotto di qualità progressiva. 
In ascolto la seconda traccia That was no accident

U-Ni

U-Ni è il nome del progetto one man band di Tatsuhiro Honmura alias Hontatu, un polistrumentista giapponese.
Nel 2007 U-Ni ha pubblicato il primo album "Samadhi" (Vital Records), con quattro tracce, una delle quali Nirvana supera i 20 minuti di durata, che hanno radici profonde nella psichedelia e nello space progressivo con transizioni verso il krautrock grazie a ritmi ipnotici e minimalisti e a uno stile chitarristico stratificato e ripetitivo.  
L'anno successivo esce "No one listening to the sound", opera questa volta composta da tre brani.
Link utile: https://www.discogs.com/it/release/12278033-U-Ni-Samadhi
Qua in versione live nel 2008

Album consigliato: Samadhi (2007)

U Sco

Gli U Sco, il cui nome deriva dall'astronomia essendo una ricorrente nova (ossia un'enorme esplosione nucleare causata dall'accumulo di idrogeno sulla superficie di una nana bianca che fa sì che la stella diventi molto più luminosa del solito) che nella volta celeste appare posizionata nella costellazione dello Scorpione, si sono formati a Portland (la città più grande dell'Oregon) nel 2011 grazie a Ryan Miller (chitarra), Jon Scheid (basso) e Phil Cleary (batteria). 
Il trio ha esordito discograficamente nel 2012 con  "Nest"  a cui hanno fatto seguito "Treffpunkt" nel 2014, " Tuskflower " nel 2016 e " Catchin' Heat " nel 2023, in quest'ultima occasione il terzetto è stato coadiuvato in un brano ciascuno da Jonathan Sielaff al clarinetto e Erica Miller alla voce.
Il loro sound è debitore rispetto al jazz d'avanguardia con vigorose sprizzate di psyco prog e contorni di Krautrock e post/math rock, per un prodotto di buon livello compositivo/esecutivo.
Qua in versione live nel 2015

Album consigliato: Catchin' Heat (2023)

U I Blue

Gli U I Blue, che hanno pubblicato un unico album nel 2004 dal titolo "Songbird's Cry, provengono da  Chattanooga,  città di 180.000 abitanti dello stato statunitense del Tennessee, capoluogo della contea di Hamilton. Il progetto ha preso vita grazie a Laura Lindstrom (voce principale) e Jon Paul Davis (chitarra acustica, voce secondaria, pianoforte, chitarra ritmica ed elettrica).
La coppia, nel disco, quindici tracce per oltre settanta minuti di durata, ha chiamato a suonare nomi storici come i membri fondatori dei Glass Hammer, Steve Babb (tastiere) e Fred Schendel (tastiere, mellotron, chitarre elettriche, ebow, batteria e percussioni, basso, voce) e anche altri musicisti: Jay Craven (clarinetto),Terry Clouse (basso), Tracy Boyette (voce), Ben Davis (chitarra acustica) e Adonia String Trio (violino, viola e violoncello).
Il tappeto sonoro è delicato e sognante, con molti passaggi sinfonici e il Mellotron in bella evidenza per un progressive che spazia tra trame di bellezza pastorale con un cantato sia in inglese, sia in francese (al canto Davis).


martedì 16 aprile 2024

Nova sui prati notturni

I Nova sui prati notturni sono un progetto nato grazie alla collaborazione tra due chitarristi vicentini Massimo Fontana e Giulio Pastorello che, nel 2010, autoproducono un primo album strumentale a tiratura limitata. 
Nel 2011 con l'ingresso di di Gianfranco Trappolin (batteria), Federica Gonzato (basso, tastiere e voce) il combo veneto pubblica "Il primo giorno era ieri", primo di sei album rilasciati, tra il 2011 e il 2020, per Dischi Obliqui ( https://myspace.com/dischiobliqui ) etichetta indie italiana fondata nel 2006 dal bluesman Massimo Ferrauto e dai fondatori del gruppo avant rock dei Casa https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_(gruppo_musicale) ossia Filippo Bordignon (compositore, cantante e paroliere) e Francesco Spinelli (chitarra).
Nel 2023 la Lizard Record, con copertina a cura dell'artista Pietro Scarso https://pietr0scarso.wordpress.com/biografia/,  pubblica "Quante stelle", full length di poco più di trentasette minuti per cinque tracce, tutte meramente strumentali, registrate in presa diretta e mixate all'Haunted Studio Recording di Castelgomberto (VI)
Il tappeto sonoro dell'opera s'invola, con creatività, tra indie, kraut, post-rock, ambient e afflati space psyco progressivi per un album di ottimo livello compositivo/esecutivo.
Interessante la proposta, attraverso un QR code sul retro di copertina, di far visualizzare l'omonimo cortometraggio realizzato da Pietro Scarso e dedicato a Giovanna Carlotto, sua compagna di viaggio, https://www.facebook.com/giovanna.carlotto , in questo caso la musica dei Nova sui prati notturni impreziosisce moltissimo le immagini.
In ascolto/visione Zeit, quinta e ultima traccia tratta da Quante stelle


Album consigliato: Quante stelle (2023)

venerdì 12 aprile 2024

Rubber Tea

I Rubber Tea, provenienti da Brema, città della Germania di oltre mezzo milione di abitanti, si sono formati nel  2017 grazie a cinque giovani musicisti: Vanessa Gross (voce, sassofoni, flauto), Lennart Hinz (tastiere, voce), David Erzmann (basso), Jonas Roustai (chitarre) e Henri Pink (batteria). 
Dopo una attività live iniziale sono giunti all'esordio discografico nel 2020 con "Infusion" 
(Sireena Records http://www.sireena.dea cui ha fatto seguito nel dicembre 2023 " From a fading world" ( Tonzonen Records https://www.tonzonen.de ) un concept album che narra l'avvincente storia di Emily, la quale si ritrova inseguita da uno spietato mostro. Con il suo piccolo aeroplano, la protagonista si avventura in una missione eroica per avvertire gli altri dell'imminente pericolo. L'edizione in vinile include un codice per il download e un libretto di 24 pagine firmato a mano, illustrato per trasmettere in modo vivido la narrazione dell'album.
Nell'ultimo lavoro il quintetto tedesco è stato coadiuvato da Lorenz Bolle: violoncello. 
Claudia Jiménez Ramírez: violino. Rostyslav Voitko: sassofono contralto. Adam Spoerhase: sassofono tenore. Jakob Müller: tromba: Niko Förster: tuba. Charlotte Fiedler: flauto.
Il tappeto sonoro è adornato da una ampia gamma di stili musicali: esplosivi ritmi jazz-rock, intricati paesaggi sonori psichedelici, afflati progressivi di ottimo spessore tecnico/compositivo che fanno l'occhiolino anche al Canterbury sound. Da sottolineare la suadente vocalità di Vanessa Gross che impreziosisce l'offerta strumentale.
Sito ufficiale: https://rubbertea.de/en/
In ascolto l'intero secondo disco


Album consigliato: From a fading world (2023)

mercoledì 10 aprile 2024

Aurora Lunare

Gli Aurora Lunare sono un progetto "antico" in quanto ha preso forma a Livorno nel declinare degli anni settanta, quando ormai il rock progressive (chiamato pop all'epoca ) era ormai  sul viale del tramonto per un letargo che si è poi rivelato-fortunatamente almeno per le qualità delle proposte- momentaneo anche perchè come recita Mauro Pini , deus ex machina del progetto, "la luce sul prog non si è mai spenta è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze" . 
Date queste premesse, dopo scioglimento nel secolo scorso e reunion all'inizio del terzo millennio, ci sono voluti più di trent'anni affinchè si realizzasse a livello discografico un opera totalmente inedita della band toscana  con l'album omonimo nel dicembre 2013 rilasciato dall'etichetta Lizard-Records - collana Locanda del Vento- del "nocchiero lunare" Loris Furlan, con brani composti sia alla fine dei '70 sia nel periodo più recente, ma rieseguiti tutti con nuovi arrangiamenti.
Successivamente, dopo l'interlocutorio ma assai godibile cd di cover "Translunaggio" del 2018 in cui sono presenti nove omaggi ad alcuni autori e musicisti dell'universo progressive del passato, si arriva al 15 novembre 2023 con la pubblicazione, sempre per Lizard-Records - Locanda del Vento, di "Terzo luogo" che , come recita il prologo sul libretto del cd è .."una via di mezzo tra la vita e la morte, il perdono e la dannazione, l'inferno e il paradiso, l'umano e il divino, come un terzo occhio capace di leggere nel subconscio. Non un compromesso, ma un percorso che s'inerpica tra gli interrogativi esistenziali e la sofferta speranza di redenzione con riferimenti letterari dal canto IX° del Purgatorio, all'esoterismo simbolico di stampo D'Annunziano) mitologici ed astronomici.In sociologia oggi si parla di terzo luogo (Third place) come alternativa in equilibrio tra il posto dove si lavora e quello dove si dimora abitualmente, riferendosi quindi ad un ambiente in cui ritrovarsi con gli altri e stare a proprio agio (allora pure un centro commerciale, un bar, una piazza, i social o ...il metaverso?).
Focalizzando l'attenzione su quest'ultimo lavoro, sette tracce per poco più di trentatre minuti di
lussureggiante musica progressiva di stampo sinfonico, dal sapore amorevolmente seventies ma con una produzione moderna e attuale. Alcuni brani sono stati scritti nel decennio scorso, altri più recentemente tra cui la traccia finale "vana profezia" che è l'ultima in ordine di creazione e che si può apprezzare nel video più sotto. 
Un disco di ottimo spessore compositivo/esecutivo che soddisfa ampiamente il palato ddel melomane progressivo diversamente giovane.
Line up: Mauro Pini / voce. Stefano Onorati: pianoforte, synth, chitarra elettrica. Luciano Tonetti: basso elettrico, ukulele. Marco Santinelli: batteria. Con Alessandro Corvaglia e Raffaella Izzo: voce. Gianluca Milanese: flauto traverso e Giuseppe Tonetti: bouzouki. 



martedì 9 aprile 2024

Faveravola: Castrum Zumellarum

Seppur in breve, avevamo già ospitato i Faveravola sulle pagine di questo blog molti anni fa https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/search?q=+Faveravola.
Finalmente, dopo ben 18 anni di assenza discografica, la band trevigiana ha rilasciato il 15 gennaio 2024 il secondo full length dal titolo "Castrum Zumellarum".
L'opera è stata pubblicata, come già la precedente, dalla " Locanda del vento "
http://www.lizardrecords.it/locanda-del-vento/, side label della Lizard Records di Loris Furlan che ha sapientemente curato direzione artistica, arrangiamenti e...pubbliche relazioni.
L'opera, nove tracce per sessantasei minuti di gradevole sound epico fiabesco, è un prog concept album che narra le leggendarie e travagliate vicende amorose tra il cavaliere Murcimiro e Atleta https://www.radiopiu.net/wordpress/la-leggenda-di-murcimiro-ed-atleta-nella-storia-del-castello-di-zumelle/ " Tutto farò ...passerò anche attraverso l'inferno ma io...non lascerò, che il gelo d'inverno bruci l'amore che cogliere saprò...e sarai tu il mio sole del resto dei giorni..che avrò.....io non so che darei con onore, vedere crescere in noi quest'amore...". (testo da Atleta, quarto brano dell'album).
La location della leggenda è il castello di Zumelle , ancora totalmente visitabile e non solo (vedi: https://www.castellodizumelle.it ).
Il tappeto sonoro è gradevole e godibilissimo con l' Hammond di Nicorelli in bella evidenza a dare un tocco sopraffino alle gustose ballads di contenuto medievale.
Menzione speciale per l'artwork e le straordinarie immagini dell'artista Marta De Martin.
Link utili: https://maracashrecords.bandcamp.com/album/castrum-zumellarum
https://www.facebook.com/p/Faveravola-100068431625727/?paipv=0&eav=AfbSn_BTncE8afiB4cJ-9pX4fZqJPpN0Ob5lCOapaI43vWox87iCgqGUkX3cZ-d9dF4&_rdr
Line up: Alessandro Secchi: voce. Giancarlo Nicorelli: tastiere, pianoforte, Hammond, voce narrante. Adriano Durighetto: basso. Paolo Coltro: batteria.Gianluca Tassi: chitarra elettrica. Flavio Miotto: chitarra acustica. Consuelo Marcon: violino. Renato Bettello: flauto, sax soprano. Con la partecipazione straordinaria di Bianca Luna: voce e del coro Sant'Anselmo.
In ascolto la terza traccia Murcimiro, "...si compiace la mia gente del suo signore Murcimiro, tra i cavalieri di Zumelle il più possente
"




lunedì 8 aprile 2024

Tigran Hamasyan

Tigran Hamasyan è nato il 17 luglio 1987 a Gyumri  https://siviaggia.it/viaggi/gyumri-piccola-perla-armenia/277427/, seconda città più popolosa dell'Armenia con quasi 150000 abitanti,  situata nella parte nord-occidentale dello stato a 120 km dalla capitale Erevan.
Apprezzato e virtuoso pianista con basi jazzistiche, nei suoi lavori unisce le sue radici artistiche con la musica popolare della sua nativa Armenia per una fusion jazz/rock progressiva di buon godimento fruitivo.
Dall'esordio discografico "World Passion" nel 2006 il talentuoso musicista/compositore armeno ha collezionato una dozzina di full length, l'ultimo dei quali nel 2022 con "StandArt".
Dall'album  del 2020 The Call Within, la traccia iniziale Levitation 21


Album consigliato: The Call Within  (2020)



martedì 2 aprile 2024

Roz Vitalis

Dei Roz Vitalis, progetto del compositore /tastierista  Ivan Rozmainski, parlammo già  tempo or sono, vedi  https://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2015/05/roz-vitalis_14.html.
In questi anni la band di San Pietroburgo, oltre a numerosi concerti e la pubblicazione di svariati singoli digitali,  ha rilasciato, sempre per l'etichetta veneta Lizard Records, due album di assoluta qualità e di grande spessore tecnico/compositivo "The Hidden Man of the Heart" nel 2018 e " Quia Nesciunt Quid Faciunt" nell'ottobre 2023. 
Soffermandosi sull'opera più recente, il cui titolo latino significa "non sanno quello che fanno" citazione sacra delle ultime parole del Cristo nonchè specchio di un tempo oscuro con venti di guerra, è evidente che nel polistrumentista Rozmainski, attorniato da ottimi musicisti (vedi line up), vi sia un diletto melodico sopraffino che si erge naturale nelle dieci tracce per oltre cinquanta minuti di musica strumentale con l'imprinting di composizioni complesse ma altresì assai gustose nella fruizione. 
I brani sono stati composti nel decennio scorso ma sono stati sviluppati e affinati in questi ultimi anni durante i live che l'ensemble russo è comunque riuscito a fare. 
Line up: Ruslan Kirillov: basso. Vladislav Korotkikh:  flauti.  Ivan Rozmainsky: clavicembalo, pianoforte a coda , sintetizzatori, metallofono. Vladimir Semenov e Tyan-Shansky: chitarre acustiche ed elettriche. Evgeny Trefilov: batteria, piano synth, tastiere. 
Ospiti: Alexey Gorshkov: trombe. Serghei Liubcenco: chitarre, rubab, doira. Igor Luniov: ukulele, chitarra slide. Max Lokosov: basso. Leonid Perevalov: clarinetto.
In ascolto l'intero ultimo full length