martedì 29 agosto 2023

Juta Takahashi

Il polistrumentista/compositore Juta Takahashi è nato nel 1959 a Miyagi, una prefettura giapponese con circa 2,4 milioni di abitanti che si trova nella regione di Tohoku , sull'isola Honshu. La sua capitale è Sendai. Durante l'adolescenza è stato fortemente influenzato dal  rock progressivo e dalla musica con sintetizzatori che all'epoca era considerata d'avanguardia. Si è recato pertanto a Tokyo per proseguire gli studi e in seguito ha iniziato la sua carriera di musicista. Sebbene all'inizio fosse un chitarrista e suonasse musica  che valorizzasse l'improvvisazione, si è gradualmente dedicato alla musica elettronica pur mantenendo la tendenza ad improvvisare . Il primo disco "Across the flow" è stato pubblicato nell'agosto 2007,  ad oggi  sono stati pubblicati diciassette album, l'ultimo dal titolo "Hymn" il 3 gennaio 2022. 
Il suo universo musicale è costituito da composizioni elettroniche/ambient dalla sofisticata miscela di suoni elettronici e acustici con qualità eteree, vaganti e sognanti.
Sito ufficiale: https://jutatakahashi.com
In ascolto la prima traccia Stratosphere dell'album Hymn del 2010


Album consigliato: Across the flow (2007)

Tai Shan

I finlandesi Tai Shan, da non confondersi con l'omonima cantautrice folk-singer americana, provengono  da Kemijärvi, città di settemila abitanti della regione lappone. 
Il nome deriva dalla più importante delle cinque montagne sacre taoiste della Cina, situata nella provincia dello Shandong, a sud della città di Jinan. La sua altezza è di 1545 metri.
Il loro album di debutto "Lost Horizon" è stato pubblicato all'inizio de 2011, a seguire nel 2013 "Iceflower". Entrambi i dischi sono stati autoprodotti.
L'impronta sonora, meramente strumentale, è costituita da un heavy progressivo di buona fattura con spruzzate jazzy che impreziosiscono gli arrangiamenti sempre di ottimo livello. Da sottolineare le tastiere che hanno spesso una piacevole ariosità. 
Line up: Janne Särkelä: chitarra. Jorma Tabell: batteria, percussioni. Markus Jakola: tastiere, sintetizzatori e il figlio Janne Jakola al basso. 
In ascolto la title track del secondo disco

Album consigliato: Iceflower (2013)

lunedì 28 agosto 2023

Ian Narcisi

Ian Narcisi, compositore/cantante/batterista/tastierista proveniente da Chicago è attivo discograficamente dal 2005 con l'E.P.  Off Purpose, una raccolta di sette brani originali piano/voce. Nella sua carriera oltre ad alcuni E.P. e singoli ha rilasciato, facendosi aiutare da numerosi musicisti, quattro album : "Weight of words" (2008) e la trilogia vagamente ispirata alle verità Tattva https://it.wikipedia.org/wiki/Tattva https://it.wikipedia.org/wiki/VedismoThe story of blue : Introduction " (2015), " The story of blue : The journey" (2016), " The story of blue : Beyond" (2018).
Il tappeto sonoro è costituito da ottime melodie progressive con rimandi cantautorali.
Sito ufficiale: https://www.ianmusic.com 
In ascolto il brano Transcendence dall'album "The story of blue : Introduction"

Album consigliato: The story of blue : Introduction (2015)

venerdì 11 agosto 2023

Parazit

I Parazit si sono formati a Guadalajara, città di quasi un milione e mezzo di abitanti del centro ovest del Messico. Il trio inizialmente era formato da Lex Ryes alla chitarra ,Kello Gonzalez al basso e Christian Gomez alla batteria. Con questa formazione hanno pubblicato i loro primi due dischi: " A  fractal journey of light and noise" nel 2012 e "Amateur radio in space" nel 2015. Il chitarrista Ryes ha poi lasciato l'ensemble ed è stato sostituito da José Macario .
Il combo messicano ha poi sfornato altri due full length in studio: "Paradigm Paralysis" nel 2017 e "Aural Coincidence" nel 2018, il live "Intense live effect session" nel 2017 e alcuni singoli l'ultimo dei quali "Daze of disruption" nel maggio del 2022.
Il sound proposto, meramente strumentale, dagli energici groove è un possente  heavy progressivo con suoni dissonanti e molte variazioni di ritmo che incalzano il fruitore destabilizzandolo non poco al primo ascolto, una mistura tra i King Crimson più free e i Primus per il basso molto presente nelle partiture.
In ascolto l'intero  terzo album  "Paradigm Paralysis"  con Adrian Terrazas al sassofono ospite nella quarta traccia Polikeynesis

Album consigliato: Paradigm Paralysis (2017)

giovedì 10 agosto 2023

Deception Store

Ci sono mire musicali che hanno una valenza superiore alla mera produzione di un disco,  percorsi di vita che portano a produrre tangibilità espressiva su cui è gradevole addentrarsi. Tutto ciò è il caso dei Deception Store, progetto del meranese Marco Pantozzi che, seppur non sia musicista professionista,  ha elegantemente ed incisivamente composto -testi e musica- il full length concettuale " Pindaric Flights". 
Il cd, pubblicato il 19 novembre 2021 per l'etichetta indipendente  Ma.Ra.Cash Records 
http://store.maracash.com, consta di dodici tracce tutte cantate in inglese eccetto le ultime due, la breve strumentale Free (piano solo) e E immagino se in italiano.
Pantozzi si è attorniato di valenti musicisti (vedi line up) e ha creato un album di oltre quaranta minuti davvero sorprendente con un certo appeal dovuto a reminiscenze floydiane-watersiane unite ad afflati psyco-neoprogressivi e a un gustoso soft rock sofisticato ed elegante. 
La parte grafica, assai curata, è opera  di una icona musicale del nostro tempo come Gigi Cavalli Cocchi https://it.wikipedia.org/wiki/Gigi_Cavalli_Cocchi che, oltre ad essere un batterista di fama, è anche un ottimo disegnatore.
L'album è stato registrato al JAM Studios di Merano e masterizzato presso l'Elfo Studio Recording di Tavernago (Piacenza), studio di riferimento di artisti quali Eugenio Finardi, New Trolls, Nek, Greg Lake, John Patitucci, Ian Paice, Peter Hammil etc.......
Da segnalare la grande efficacia della scelta del nome del gruppo ossia Deception Store mutuato dal testo della terza traccia One more time "...Mama, please , don't call me anymore, cause i'm losing now myself, in this seedy deception store....Mamma, per favore, non chiamarmi proprio più perché ora sto perdendo me stesso in questo squallido emporio dell' inganno".
Per il vostro blogger, che di professione è psicologo delle dipendenze, la tematica di questa canzone ha un significato particolare in quanto tratta con delicatezza e profondità la patologia del gioco d'azzardo, definita anche, da noi operatori del settore , azzardopatia ( e non ludopatia, vedi https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/12/chiamiamola-azzardopatia-e-non-ludopatia-le-parole-contano/877946/ ).
Anche il titolo dell'album Pindaric Flights è davvero fascinoso, giacchè si riferisce al sommo poeta greco Pindaro https://www.treccani.it/enciclopedia/pindaro_%28Enciclopedia-Italiana%29/ in particolare al suo inconsapevole lascito del volo pindarico come emblema assoluto di passare da un argomento all'altro senza apparente nesso logico ma con la suggestione metafisica della creatività come scenografia primigenia.
Line up: Marco Pantozzi: voce solista. Teo Ederle: basso. Thomas Ebner: batteria. Stefano Nicli: chitarre e cori. Joe Chiericati: piano, tastiere e cori. Ospiti: Roberta Staccuneddu voce femminile nei brani I do it my way e E immagino se e Mauro Lazzaretto ai cori. 
Sito ufficiale: www.deceptionstore.com
In ascolto e visione One more time, un video molto ben calibrato sull'azzardopatia: "....Tutto ciò che vedo e tocco si trasformerà in oro e non preoccuparti, mamma è solo per divertimento, metto solo in gioco l'onore e la dignità, ma cosa vuoi che sia un pò di umiliazione in confronto al benessere e alla ricchezza. Un'altra volta ancora...".


lunedì 7 agosto 2023

Echo Rhythm

Gli Echo Rhythm sono un progetto creato ad Atlantic City, città del New Jersey famosa per i casinò, grazie al tastierista Greg Rosenblit e al bassista Josh Adams, entrambi appartenenti nei primi anni del duemila alla band progressive metal strumentale Eternal Essence. 
Dopo alcuni anni di lontananza, la coppia di strumentisti si è riunita iniziando a scrivere e registrare nuovi brani, successivamente inseriti nel loro album di debutto "The Program", pubblicato il 1° maggio 2022. 
Il disco, sei tracce per quasi 33 minuti meramente strumentali, è caratterizzato da una efficace mistura di elementi post-rock e prog metal.
A tale proposito i due autori esternano: "The Program è una testimonianza della nostra evoluzione come strumentisti e compositori. Quelle che erano iniziate come jam session casuali a tarda notte si sono presto trasformate in una rivelazione inaspettata. Abbiamo riversato i nostri cuori e le nostre anime in questo album, plasmando meticolosamente ogni brano con una dedizione incrollabile. Il risultato è un lavoro di cui siamo immensamente orgogliosi, un riflesso della nostra crescita artistica e un'esperienza sonora che siamo ansiosi di condividere con il mondo". 
Sito ufficiale: https://echorhythm.net
In ascolto l'intero album