giovedì 30 giugno 2022

Temple Of Switches

I californiani Temple Of Switches si sono formati nel 2012, hanno finora pubblicato l' E.P. "Helium parade" nel 2017 e tre full length : "Temple Of Switches" il 3 novembre 2015, "The wings of mind " il 1 novembre 2020 e il 1 febbraio 2022 "Four".
La loro musica non si può catalogare in una particolare categoria, il filo conduttore che attraversa le loro composizioni, tutte ad opera di Tenk Van Dool, è un cross over di buon spessore tecnico tra fusion, progressive e space rock.
Line up 2022:  Tenk Van Dool: basso, chitarra, tastiere, voce. David White: batteria e percussioni . Ospiti alla voce Amanda Lehmann, Jim Chavez e Akuda e al basso in un brano Dale Wiser (1964-2022) a cui l'album è dedicato alla memoria. 
In ascolto dal primo album omonimo la seconda traccia "Vortex"

Album consigliato: Four (2022)

lunedì 27 giugno 2022

Zoambo Zoet Workestrao

Il progetto Zoambo Zoet Workestrao nasce nel 1992 a Lubiasna, capitale della Slovenia, grazie a tre studenti: Gregor Belusic (chitarra), Ivo Poderzaj (basso) ed Erik Musevic (batteria). Dopo alcuni rimaneggiamenti di line up , la band pubblica nello scorso secolo una cassetta autoprodotta e un cd oltre a comporre materiale che vedranno la luce discografica nel 2004 e nel 2005. Nel 2008 i due musicisti fondatori  Belusic e Poderzaj affiancati dal batterista Marjan Stanic pubblicano "Cum Rectum Plenum Celibatare Facile Est", in collaborazione con l'ingegnere del suono Bojan Babic e il produttore statunitense Bob Drake https://en.wikipedia.org/wiki/Bob_Drake_(musician). L'8 marzo 2012 per Zavod Sploh (vedi catalogo https://sploh.bandcamp.com ) è stato rilasciato "Soap for sweatshops" dieci brani per quasi quaranta minuti di musica non certo semplice nella fruizione con un tappeto sonoro che propende per un avant-rock progressivo con un omaggio particolare al mitico Captain Beefheart.  Nel gennaio 2016 è uscito digitalmente il singolo "Do kvote za idiote".
In ascolto la quinta traccia "Foot shoes" dell'album datato 2012, l'ultimo della loro discografia.


Album consigliato: Soap for sweatshops (2012)

lunedì 20 giugno 2022

Returned To Earth

I Returned To Earth sono un trio proveniente dal Warwickshire, contea dell'Inghilterra nella regione delle Midlands Occidentali. Si sono formati alla fine del 2014 grazie a Robin Peachey: voce, chitarra. Steve Peachey: tastiere e Paul Johnston: batteria.
L'omonimo album di debutto, pubblicato nel 2016, ha richiesto 18 mesi di registrazione ed è stato prodotto da Paul Johnston ai Rhythm Studios di Bidford on Avon. Il 22 giugno 2018 è uscito "The best kept secret"  a cui ha fatto seguito "Erebus" il 6 dicembre 2019. Il quarto album "Fall Of The Watcher", masterizzato da Steve Kitch dei The Pineapple Thief è stato rilasciato il 15 aprile 2022.
A livello musicale l'ensemble britannico attraversa universi post-rock, art rock e prog rock con l'arricchimento di suadenti melodie ben intrecciate in un meraviglioso arazzo sonoro, tutto da gustare.
In ascolto la title track dell'ultimo disco




Album consigliato: Fall Of The Watcher (2022)

Face The Day

I Face The Day, progetto originario di Praga, si è formato nel 2014 grazie al batterista Filip Kittnar e al polistrumentista/cantante Martin Schuster, già membri del gruppo death/metal Mindwork https://mindwork.bandcamp.com.
La coppia ha pubblicato un primo singolo "Losing the Anima" nel 2014 mentre il loro debutto  sulla lunga durata "Corroding Dreams" è datato giugno 2016. Il 22 ottobre 2018 è uscito il secondo album "Stuck in the present"  per l' etichetta: Earmarksounds Records.
Gli elementi sonori sono vicini al prog metal ma con momenti d'intensa melodia simil malinconica con un buon uso delle tastiere e della chitarra acustica.
Line up 2018: Martin Schuster: voce, chitarre, basso, altri strumenti. Filip Kittnar: batteria. Ospiti: Martin Spacosh:  chitarra. Martin Plachy: sax. Jan Svec: basso e violoncello.
In ascolto dal secondo disco la settima traccia In the dying sun


Album consigliato: Stuck in the present (2018)

martedì 14 giugno 2022

Quiet Earth

I Quiet Earth sono originari di Dortmund https://it.wikipedia.org/wiki/Dortmund e si sono formati negli anni ottanta grazie al chitarrista Roland Bischof e al bassista Andreas Kuhlmann. 
Il progetto fu abbandonato dopo pochi anni senza pubblicare nulla. Solo intorno al 2008 la coppia di musicisti si è riunita e con l'aiuto di altri strumentisti sono finalmente riusciti a rilasciare un full length il 12 ottobre 2018 dal titolo "Dragons & butterflies", per ora unica prova discografica dell'ensemble tedesco.
L'eccellente album, sette tracce per 67 minuti di musica con l'artwork di Yuliya Kopylova, prodotto e mixato da Andreas Kuhlmann, ha un tappeto sonoro incline ad un neo progressive eclettico di ottimo spessore artistico con chitarre e tastiere in evidenza.
Line up:  Roland Paroth: voce principale, chitarra. Martin Bischof: tastiere, basso synth. Roland Bischof: chitarra, voce secondaria. Arnfried Rosenkranz: tastiere, chitarra a 12 corde. Andreas Kuhlmann: basso, basso synth, violoncello, voce secondaria. Hubert Hering: batteria, percussioni.
In ascolto l'intero album

venerdì 10 giugno 2022

Breidablik

I Breidablik sono, dal 2012, un progetto solista del polistrumentista/compositore  Morten Birkeland Nielsen  originario di Bergen città di quasi trecentomila abitanti situata a sud ovest sulla costa della Norvegia.  
Il nome (che significa "ampio splendore"), trae spunto da quello della mitologica dimora di Baldr,divinità norrena http://bifrost.it/GERMANI/Schedario/Baldr.html
Curiosità: con lo stesso nome esiste una squadra calcistica di serie A islandese ( vedi:
Breidablik, inizialmente con il solo Birkeland Nielsen a suonare tutti gli strumenti come one man band,  hanno all'attivo due E.P. ( Darker days e  The wastelands entrambi del 2017) e cinque full length: Vinter (2017), Penumbra (2017), Nhoohr (2019), Omicron (2020), Alduorka (2022).
Il loro tappeto sono è saldamente radicato nella musica elettronica progressiva simil scuola berlinese anni settanta.
L' ensemble è attualmente composto da Morten Birkeland Nielsen (chitarre, sintetizzatori e sound design), Håkon Oftung (chitarre elettriche e flauto) e Trond Gjellium (batteria). nell'ultimo disco è intervenuto come ospite il bassista 
Dall'album Penumbra, in ascolto la prima parte della title track

Album consigliato: Alduorka (2022)

martedì 7 giugno 2022

Kaarna

Il progetto finlandese dei Kaarna (corteccia in italiano ) ha iniziato a prendere forma, per caso,  nel giugno del 2008, allorquando il chitarrista  Mikko Nurmi e il batterista/tastierista Tatu Henttonen, mentre erano in attesa di provare per un'altra band, hanno suonato insieme per circa trenta minuti improvvisando tre brani. La coppia, ritenendo che il risultato fosse soddisfacente, hanno continuato ad incontrarsi artisticamente inserendo come secondo chitarrista Lasse Hartman. Nell'inverno 2009 è stato contattato il chitarrista preferito da Nurmi, nel frattempo passato al basso, ossia  Mikko Livainen. Questo trio ha iniziato a fare concerti live e ha registrato tra il 3 e il 4 maggio 2009 l'unico album "Spring" , seppur solo digitalmente. Il lavoro, che dura poco più di tre quarti d'ora , è diviso in sette tracce di cui quattro in studio ( Twelve, Four, Montreaux e Scandal ) e tre live ( Song, Montreaux e Four).
Il loro tappeto sonoro è formato da trame psyco-progressive con afflati fusion e stoner rock, il tutto dettato da linee melodiche suadenti e malinconiche che creano gustose sensazioni nella fruizione.  
In ascolto Four versione studio


lunedì 6 giugno 2022

Obsidian Tide

Gli israeliani Obsidian Tide sono stati fondati nella primavera del 2012 dal chitarrista, cantante Oz Avneya a cui poco dopo si sono affiancati  il batterista Erez Nadler  e il bassista , cantante Shachar Bieber . 
A livello discografico, dopo un E.P. "Debris" nel 2015,  hanno rilasciato il 29 agosto 2019 il full length "Pillars of creation" con la copertina a cura dell'artista digitale Dixon Jong , vedi:
Il disco, sette tracce per 55 minuti, che unisce prog metal a melodie sopraffine, vede come line up: Oz Avneya: chitarre, voce. Shachar Bieber. basso, voce e Erez Nadler: batteria, percussioni, programmazione. Il trio è stato supportato da Danielle Sassi al flauto, Mike LePond (Symphony X) al basso, Omri Abramoval sassofono, Yuval Gur al violino e Nitzan Habler al pianoforte verticale.
In ascolto l'intero album


Vargton Projekt

I Vargton Projekt sono un ensemble svedese creato nel 2006 dal chitarrista Mats Erik Hedberg e dal batterista/percussionista Morgan Agren. Il duo ha iniziato a registrare del materiale per un disco interamente strumentale allorquando si è unito il cantante metal Bjorn Jansson che ha fatto virare il tutto verso un album  "ProgXpriMetal" rilasciato il 15 agosto 2011 per l'etichetta finlandese Lion Music https://www.lionmusic.com ove prog metal e fusion progressiva si contaminano con altre sonorità  a volte simil zappiane con un tocco sarcastico per un prodotto di ottima qualità, non certo semplice nell'ascolto, che si dipana per 18 tracce per 75 minuti.
Essendo Hedberg un polistrumentista ( grande esperto di Ebow) che ha sempre fatto la spola tra l'Italia e Stoccolma, nell'unico full length di questo progetto si è attorniato , in qualità di ospiti, di alcuni musicisti italiani quali Giovanni Imparato (percussioni e voci animali), Fabrizio Sciannameo, Lorenzo Feliciati e Marco Caudai: (basso),  Alessandro Gwis (tastiere, campionatore per laptopoltre agli svedesi Hans Lundin (organo e voce nordica) Lars Eric Mattsson (chitarra).
Il 25 maggio scorso su bandcamp è stato rilasciato un E.P. a nome Vargton Projekt 2.0., vedi: 
In ascolto la traccia Tokeri 1


venerdì 3 giugno 2022

Una Corda

Una Corda, band proveniente da Birmingham città di oltre un milione di abitanti situata nella contea inglese delle Midlands Occidentali, ha pubblicato un solo E.P. nel 2005 di quattro tracce intitolato " Proper Position for Floating (1881)", in cui i titoli delle canzoni sono numerati (1,2,3,4). 
Il loro sound è un interessante mix di prog-metal strumentale e post-rock ciò avviene grazie  ad una formazione eclettica consistente in due chitarristi ( Andy B e Andy G ), un batterista ( Doug) e due bassisti ( Earl e Paul che di solito suonano in ottave diverse)
In ascolto la traccia n.3




Lady Lake

I Lady Lake hanno origine negli anni settanta e il nome del gruppo prende spunto dal titolo del secondo album del 1972 dei mitici Gnidrolog https://youtu.be/CloG_pmV52M
Una curiosità: esiste in Florida una cittadina di dodicimila abitanti che si chiama Lady Lake.
L'ensemble dei Paesi Bassi, dopo la pubblicazione di un solo album "No pictures" nel 77,  lo ritroviamo discograficamente attivo nel terzo millennio con "Supercleandreammachine" (tutto rigorosamente attaccato, omaggio all'omonima gloriosa trasmissione radiofonica olandese ideata e condotta da Ad Visser https://it.wikipedia.org/wiki/Ad_Visser) nel 2005, edito da Musea Records,http://www.musearecords.com con una formazione a trio composta da due membri originari dei seventies ossia Leendert Korstanje alle tastiere e Fred Rosenkramp alla chitarra, coadiuvati ala batteria da Jan Dubbe.
Dopo una compilation nel 2006 dal titolo " Unearthed" composta demo, tracce live e brani antichi ri-registrati, il 18 maggio 2022 sempre per Musea è uscito "Not far from Llyn Llydaw".
Llyn Llydaw è un lago naturale gallese, secondo la leggenda, questo lago, sarebbe la dimora di Nimue o Vivienne, detta la Signora del Lago (Lady of the Lake), la quale avrebbe avuto in loco un incontro anche con Re Artù.Lo stile, meramente strumentale, è un rassicurante prog melodico molto suadente in cui ci si immerge dolcemente.  
Line up 2022:  Leendert Korstanje: Hammond, Mini-Moog Voyager, Fender-Rhodes. Jurgen Houwers : violino elettrico, violoncello elettrico, flauti dolci, percussioni. Jan Dubbe: batteria acustica, piatti, percussioni. ospite in un brano Peter Schoemaker alla tromba.
In ascolto la quinta traccia "No one will ever know (Fare thee well)" dell'album del 2005

Album consigliato:  Supercleandreammachine (2005)