mercoledì 29 settembre 2021

Quodia

I Quodia si sono formati nel 2003 grazie all'ex stickista/bassista/chitarrista dei King Crimson (tra il 94 e il 2003) Trey Gunn (Sant'Antonio 13 dicembre 1960) e al suo collaboratore di lunga data, il polistrumentista Joe Mendelson, già con i Rise Robots Rise (per approfondimenti: 
I due hanno concepito "The Arrow - A story in seven parts", un racconto fantasy diviso in sette capitoli. Un lavoro, tredici tracce per 70 minuti, incentrato sulla narrazione con interventi strumentali di grandissimo spessore, una sintesi di musica, teatro, video arte e animazione; una parabola psichedelica progressiva contemporanea. 
L'opera è interamente punteggiata da notevoli collaborazioni, tra le più ragguardevoli spiccano senza dubbio quelle della grande pianista russa Regina Spektor, della raffinata artista iraniana Azam Ali,del grande manipolatore delle percussioni Matt Chamberlain e del fantastico batterista Pat Mastelotto dei King Crimson.
Link utile: https://quodia.com

In ascolto live la prima traccia del disco We began with a woman


Native Construct

Native Construct è progetto che nasce attraverso la collaborazione tra studenti iniziata nel 2011 al famoso Berklee College of Music di Boston in Massachusetts. Il terzetto che ne è scaturito è composto dal chitarrista e compositore principale Myles Yang, dal cantante Robert Edens e dal bassista Max Harchik.
Con questa formazione nell'aprile del 2015 hanno rilasciato ''Quiet World''  dopo che, nel 2014, la musica della band aveva catturato l'attenzione di Brian Slagel della Metal Blade Records portando a un contratto di registrazione e alla pubblicazione in tutto il mondo dell'album di debutto del trio.
L'album è stato in gran parte autoprodotto e scritto tra il 2011 e il 2013 mentre i tre ragazzi frequentavano il college. Ciò che è iniziato come jam session semplicemente per divertimento alla fine si è trasformato in una vera e propria impresa musicale.
Il disco, sette tracce per 48 minuti di sound incline al metal progressivo con alcune piacevoli e sorprendenti sprizzatine jazzistiche,  è stato così commentato dalla band:  "Quiet World narra di un ragazzo che ama una ragazza. Il ragazzo è una persona un po' strana ed eccentrica - un emarginato. È anche muto e un po' instabile. La ragazza non ricambia i suoi sentimenti, ma lui non riesce a lasciarsi andare. Mentre la sua passione non corrisposta per lei si trasforma in ossessione e infine in risentimento, la sua mente comincia a scivolare sempre più lontano. Si convince di non poter essere amato a causa della sua condizione e delle sue anomalie. Così decide di creare per se stesso un nuovo, fantastico mondo di cui ha il completo controllo - un mondo in cui non ci sono persone strane o emarginate. Un mondo in cui tutti sono circondati da persone che sono proprio come loro: un mondo molto più tranquillo".
In ascolto l'intero album

giovedì 16 settembre 2021

Frost*

I Frost*, supergruppo britannico, sono stati fondati nel 2004 nell' East Sussex, una contea dell'Inghilterra sud-orientale da Jeremy "Jem" Godfrey (6 ottobre 1971) produttore musicale, tastierista e compositore.
 Il debutto "Miliontown" risale al 2006  per la label Inside Out Music 
https://www.insideoutmusic.com) con line up:  John Mitchell: chitarre, voce. John Boyes : chitarre. Jem Godfrey: tastiere, voce contralto. John Jowitt: basso e Andy Edwards alla batteria.Questo disco del combo neo progressivo è stato un eclatante successo di gradimento, una cascata di complimenti che sono stati bruscamente interrotti per la decisione di Godfrey di sciogliere il gruppo l'anno seguente. Nel 2008 Godfrey riformò -per fortuna- i Frost*, aggiungendo alla formazione il cantante e chitarrista Declan Burke (Darwin's Radio) e pubblicando il loro secondo album " Experiments in Mass Appeal". 
La band si è sciolta di nuovo nel 2011, per riunirsi successivamente, dopo una breve pausa. Il 27 maggio 2016 l'ensemble come quartetto (John Mitchell: voce, chitarra. Jem Godfrey: chitarre elettriche e lap steel, tastiere, Chapman Stick, voce. Nathan King: basso e Craig Blundell alla batteria hanno pubblicato il loro tanto atteso terzo album in studio "Falling Satellites" sempre con il plauso della critica e la presenza in un brano del virtuoso chitarrista Joe Satriani. Il 14 maggio 2021 sempre per Inside Out Music è stato pubblicato "Day and Age", un disco disponibile anche in versione deluxe con un secondo bonus cd contenente le otto versioni strumentali delle tracce e una versione ridotta di un brano. Line up: Jem Godfrey: voce, tastiere. John Mitchell: chitarre. Nathan King: basso. Ospiti: Jason Isaacs alla voce e i tre batteristi Pat Mastelotto, Kaz Rodriguez e Darby Todd.
la proposta sonora è sempre indirizzata verso un energico rock progressivo , impreziosito dalla capacità tecnica degli strumentisti.
In ascolto e visione la seconda traccia "Terrestrial" dell'ultimo album


Album consigliato: Day and Age (2021)
 

mercoledì 15 settembre 2021

The Paradox Twin

The Paradox Twin è un progetto fondato nel 2014 dal cantante/chitarrista/tastierista nonchè compositore Daniel "Danny" Sorrell. 
Il nome della band inglese è ispirato al "paradosso dei gemelli" che in fisica è un esperimento mentale della relatività speciale coinvolgente due gemelli identici, uno dei quali fa un viaggio nello spazio in un razzo ad alta velocità e torna a casa per scoprire che il gemello rimasto sulla Terra è invecchiato maggiormente https://scienzapertutti.infn.it/chiedi-allesperto/tutte-le-risposte/498-9-cosa-e-il-paradosso-dei-gemelli .
Per registrare nuovo materiale Sorrell chiamò a sè  Diane Fox (basso), Leland Freeman (chitarre) e Rob McGregor (batteria) e  il 29 giugno 2018 grazie alla label White Star Records 
https://white-star-records.com/home/ (la nuova etichetta di John Mitchell già membro -tra gli altri- dei Frost*, Kino, Arena; It Bites, The Urbane e Lonely Robot)  è stato pubblicato "The Importance Of Mr. Bedlam" a cui, dopo la pubblicazione digitale di due singoli (Wake vortex il 10 agosto 2021 e Sea of tranquillity il 14 settembre 2021), farà seguito l'8 ottobre 2021, sempre per la medesima etichetta, il secondo full length "Silence from signals" con la seguente line up:  Danny Sorrell: voce, tastiere, chitarre, programmazione. Diane Fox: basso. Nicole Johnson: voce. Leland Freeman: chitarre e Graham Brown: batteria, percussioni.
Il loro tappeto sonoro è un suadente crossover progressivo che deve molto alle sonorità Porcupine Tree d'inizio millennio
In ascolto la sesta traccia "Planeta" dell'album d'esordio



martedì 14 settembre 2021

The Bardic Depths

The Bardic Depths è stato fondato da Brad Birzer e Dave Bandana come una sorta di progetto alternativo a Birzer/Bandana (vedi  http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/2021/09/birzer-bandana.html
In collaborazione con molti session man provenienti da tutto il mondo (vedi line up), il combo ha realizzato l'omonimo album di debutto che è stato mixato e masterizzato da Robin Armstrong (deus ex machina dei Cosmograf 
http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.com/search?q=cosmograf) il quale, attraverso la propria label Gravity Dream, ha provveduto anche a pubblicarlo il 20 marzo 2020.
Il disco, sette tracce per quasi un ora di musica, ci porta su atmosfere sognanti simil floydiane con virate sul prog sinfonico, da sottolineare il magnifico apporto  del sassofono di Peter Jones per un sound altamente espressivo,tutto da gustare. 
Bandana (compositore delle musiche mentre il Professor Birzer-more solito- si è occupato dei testi e della narrazione) così si esprime per descrivere questo lavoro: "L'album parla dell'amicizia e della sua capacità di farci superare qualsiasi cosa, compresa la guerra, con il concetto incentrato sull'amicizia letteraria formata tra i celeberrimi scrittori inglesi fantasy John Ronald Reuel Tolkien e Clive Staples Lewis tra il 1931 e il 1949". 
Line up:  Dave Bandana: voce, basso, chitarre, tastiere, percussioni, flauto e armonica.  Brad Birzer: parlato. Ospiti: Peter Jones (Camel, Tiger Moth Tales): sassofono, voce, parlato. Tim Gehrt (Streets, Steve Walsh): batteria. Gareth Cole (Tom Slatter, Fractal Mirror): chitarra. Robin Armstrong (Cosmograf): cori, tastiere, archi & organo Hammond, chitarre acustiche, drum programming, basso. Paolo Limoli: tastiere e piano.Kevin McCormick: chitarre. Glenn Codere: cori. John William Francis: parlato, marimba. Mike Warren: violoncello. Lilly Miller, Richard Krueger, Henri Strik, Scotty Scott, Andreas Mowinckel, Tony Bridgeman, Martin Holmes, Phil Ball: parlato.
In ascolto la quinta traccia Dephts of soul

Birzer Bandana

I Birzer Bandana sono un particolare progetto anglo-americano plasmato dal professore di storia Brad Birzer residente nel Michigan https://en.wikipedia.org/wiki/Bradley_J._Birzer e il polistrumentista/ cantante/compositore Dave Bandana alias Dave Smith in Salander, band che ha pubblicato quattro album tra il 2014 e il 2015.
Qualche tempo fa Dave chiese al cattedratico Brad- appassionato di rock progressive nonchè ex DJ-  se fosse interessato a scrivere testi per un concept. Avendo questi risposto affermativamente, la coppia ha così prodotto il 17 marzo 2017 "Becoming one", un album con una vasta gamma di stili musicali, ma saldamente radicato nel prog. Il 17 gennaio dell'anno successivo, sempre digitalmente, è stato rilasciato "Of course it must be", sette tracce per 53 minuti di musica con line up:  Dave Bandana: voce, basso, chitarre, batteria, drum programming, synth, piano, organo, mellotron. Olga Kent: violino. Kenny Miller: chitarra acustica. Henri Strik: mellotron e Lily Miller: parlato.
La collaborazione è affascinante per il peso intellettuale e spirituale che i concetti e i testi del Prof. Birzer portano alla composizione e alla performance strumentale e vocale di Dave Bandana. 
In ascolto la terza traccia "A view" del secondo album

Album consigliato: Of course it must be (2018)

martedì 7 settembre 2021

Boray

Boray è un progetto one man band del polistrumentista svedese Anders Persson. 
Il musicista fin da giovanissimo ha prodotto musica , dapprima attraverso i computers anni 80 quali Vic 20, Commodore 64 e Amiga poi, crescendo in età e con la tecnologia sempre più avanzata  attraverso workstation audio digitali hardware come Roland VS840EX e Roland VS1680 per registrare le proprie creazioni. 
Nel decennio scorso ha poi iniziato a produrre e vendere digitalmente veri e propri album, sempre registrando e mixando tutto da solo,  attraverso computer Window e il potente software Reaper (vedi https://en.wikipedia.org/wiki/REAPER ), per l'elenco della sua variegata produzione e anche l'ascolto ed eventuale acquisto rimando a  https://boray.bandcamp.com.
La sua proposta sonora su base elettronica è assai eterogenea, come  afferma lo stesso artista: "la mia musica non è solo uno stile. Se non ti piace un brano, potrebbe benissimo piacerti quello successivo".
Sito ufficiale: http://www.boray.se

Album consigliato: Not a word (2011)