martedì 30 luglio 2019

Protocollo C

Stupefacente esordio targato Lizard Records per i Protocollo C con il concept album omonimo, uscito nel 2018. Il lavoro, interamente strumentale, si dipana in dieci tracce in cui la band di Brà (CN) veleggia tra rock e psichedelia progressiva per una suadente proposta con afflati canterburiani. Nel disco il giovane quartetto piemontese dimostra un affiatamento sonoro di prim’ordine con l’Hammond  che si erge significativamente protagonista. L’idea del progetto, che ha iniziato a prendere forma nel 2012, è  quella di caratterizzare dieci fasi della vita di un personaggio fumettistico disegnato da Matteo Manera  con un breve frase di presentazione scritta da Chiara Fissore e lasciare spazio  al fruitore che può dar vita alla storia.Ecco le tracce scritte, brano per brano: 1) Adolescenza: tutto è possibile o almeno così sembra. 2) Maturità: tempo di firmare un contratto con il futuro. 3)  Perdita della routine: se i giorni ti assomigliano, cosa ti rende differente? 4) Premeditazione:  qualcosa scricchiola, è il tuo Ego. 5) Metamorfosi degli innocenti: resta una sola scelta, scegliere. 6) Presa di coscienza: ogni cosa si fa confusa, eccetto i rimpianti. 7) Fierezza: ci vuole coraggio per andare in fondo a se stessi. 8) Consapevolezza: nello specchio, ora c’è qualcuno che conosci. 9) Goodbye Italia: hai una nuova casa, il mondo. 10) Flashback: la vita è stata solo un sogno?.

Line up: Marco Vona: chitarra. Daniele Saglia: batteria. Alessandro Aiello: tastiere e Alessandro Dellarocca al basso
In ascolto la prima traccia "Adolescenza"

Opera Oscura

Interessante debutto per i romani Opera Oscura con il full lenght “Disincanto” uscito per Andromeda Relix e distribuzione Lizard il 14 Settembre 2018. Il disco, composto interamente da Alessandro Evangelisti, si articola in sette tracce – tre strumentali- per  mezz’ora di musica. Il lavoro avvince fin dal primo ascolto per la varietà della proposta che fluttua tra dolcezza infinita progressiva con accattivanti melodie, suoni più darkeggianti e potenti partiture simil metal prog. Valore aggiunto di questa performance sonora sono gli interventi vocali in italiano di Francesca Palamidessi ne “ A picco sul mare, Gaza, Dopo la Guerra” e in inglese di Serena Stanzani , autrice del testo, ne “ il canto di Sirin”.

Line up: Alessandro Evangelisti: pianoforte e tastiere. Alfredo Gargaro: chitarre elettriche. Andrea Magliocchetti: chitarra classica. Francesca Palamidessi e Serena Stanzani: voce. Francesco Grammatico e Leonardo Giuntini: basso. Umberto Maria Lupo: batteria.


“Libera la tua mente da ogni idea di superiorità, forse il mondo cambierà” (Gaza)

In ascolto l’intero album

lunedì 29 luglio 2019

Arcadelt

Arcadelt, il cui nome fa rimembrare uno degli inventori del madrigale del 1500 ossia il compositore Jacques (detto anche Jacob) Arcadelt http://www.treccani.it/enciclopedia/jacob-arcadelt_%28Enciclopedia-Italiana%29/, è un ensemble formatosi nel 1992 a Roma grazie a  5 musicisti: Pierfrancesco Drago (voce), Fabrizio Verzaschi (chitarre), Giacomo Vitullo (tastiere), Sandro Piras (batteria, percussioni) e Fabio Cifani (basso). Con questa formazione hanno dato alle luce "Enjoy" nel 1994 per poi sciogliersi verso la fine del decennio.
A distanza di venticinque anni dal disco d'esordio e dopo un E.P. nel 2010 (Enjoypan) che riproponeva in nuova veste quattro brani del primo disco,  gli Arcadelt -con la medesima line up originale- il 20 Maggio sono ricomparsi -significativamente-  sulla scena  progressiva italiana con "Arc 8 " (Lizard Records), un lavoro diviso in sette tracce per 43 minuti di musica e "Sotto i ponti" una cover ghost track -alla batteria Fabio Ferri-, brano dei concittadini Pierrot Lunaire tratto dal loro omonimo disco d'esordio del 1974.  .
Il loro tappeto sonoro è indirizzato verso un raffinato neo progressive di stampo britannico con afflati più energici per un prodotto di buon spessore artistico, speriamo di non dover aspettare altri 25 anni per il prossimo disco....
Sito ufficiale: http://www.arcadelt.net
In ascolto la quinta traccia "Assenze", brano inedito -targato Drago/Vitullo- che in un repertorio anglofono è invece cantato in italiano con sublime intervento (magnifico l'arrangiamento) agli archi dell'Euterpe Quartet :  Guendalina Pulcinelli, Angelika Srodon, Aurelia Capaccio ed Elena Bianchetti.

Album consigliato: Arc 8 (2019)

venerdì 26 luglio 2019

Antilabè

I trevigiani Antilabè si sono formati nel 1993 per merito della sinergia creativa tra il compositore Graziano Pizzati e il bassista/scrittore Adolfo Silvestri. Il nome del gruppo ha origini remote in quanto fa riferimento sia ad una tecnica retorica (utilizzata ad esempio da Euripide e Sofocle nel 400 A.C.) della drammaturgia tragica dell'antica Grecia in cui all'interno dello stesso verso parlano due o più personaggi, sia all'impugnatura dell' Oplon, lo scudo tipico del fante (oplita) dell'esercito greco tra l'ottavo e il quarto secolo A.C.
L'ensemble veneto ha dato alle stampe nello scorso millennio Dedalo (1997). Nell'attuale ha rilasciato due piccoli gioiellini  quali Diacronie (2011) con la partecipazione straordinaria del jazzista Mike Applebaum ( http://www.gubbiosummerfestival.it/?btp_work=mike-applebaum ) e del cantante/attore Vittorio Matteucci ( http://www.vittoriomatteucci.com) e soprattutto - per la Lizard Records-  "Domus Venetkens" (2018), un suadente concept album sull'antico popolo dei Veneti,  diviso in dieci tracce (musiche Pizzati, testi: Silvestri) per  tre quarti d'ora di proposta raffinata che s'indirizza verso un tappeto sonoro prog-etno-jazz, con testi di idiomi diversi, molto musicali, interpretati con maestria dalla vocalist Carla Sossai.
Dalle note di copertina: "....fughe e ritorni, è questo il tema ricorrente, l'inconscio legame che unisce da sempre gli uomini nel tentativo di fondere l'intimo peregrinare della propria mente con forme esteriori di movimento, una per tutte il viaggio...".
Sito ufficiale: https://antilabe-com.webnode.it
Line up dell'ultimo disco: Carla Sossai: voce. Luca Crepet: batteria, percussioni, vibrafono. Graziano Pizzati: pianoforte, tastiere. Adolfo Silvestri:basso, bouzouki. Luca Tozzato: batteria, percussioni.Marino Vettoretti: chitarre,flauto dolce. Accreditati come ospiti Elvira Cadorin (voce), PierGiorgio Caverzan (Clarinetto,sax soprano) e Sara Masiero (arpa celtica).
Da registrare quest'anno il cambio di guardia alle tastiere con l'ingresso del pianista/compositore Loris Sovernigo.
Antilabè: suoni e parole, strumenti universali per unire nel tempo....
Qua in versione live

Album consigliato: Domus Venetkens (2018)

martedì 16 luglio 2019

Giant The Vine

Il nome dell'ensemble genovese dei Giant The Vine è ispirato ai Gentle Giant e a One for the Vine brano antimilitarista del 1976 dei Genesis scritto da Tony Banks  e inserito nell'album Wind & Wuthering. La band si è formata nel 2014 per iniziativa del polistrumentista Fabio Vrenna che ha avuto la sorte di incontrare  il chitarrista Fulvio Solari e il batterista Daniele Riotti per creare un combo  dedito ad unire afflati progressive e alternative rock di qualità. Il trio ligure affiancato dai musicisti ospiti: il bassista torinese Marco Fabbricci e alle tastiere Chico Schoen e Ilaria Vrenna (figlia di Fabio) ha dato alla luce nell'Aprile 2019 al disco d'esordio "Music for empty places" per la label Lizard Records http://www.lizardrecords.it del dinamico Loris Furlan.
Il full length, totalmente strumentale,  è caratterizzato da energia, raffinatezza e gusto melodico sopraffino (che libidine quelle chitarre molto Hackettiane...) e si dipana per 48 minuti e otto tracce che hanno- nei titoli- come fil rouge il tema dell'assenza, a tal proposito fa rabbrividire il ringraziamento a Mark Hollis, leader e front man dei Talk Talk, scomparso mentre il disco era in stampa. Un lavoro che si ha desiderio di riascoltare più volte per carpire al meglio le molteplici sfumature di grande spessore artistico che alla prima fruizione non sono evidenti, davvero un ottimo esordio!!
Da sottolineare che, dopo l'uscita dell'album, il bassista Antonio Lo Piparo si è unito in pianta stabile alla band. 
Link utile:https://www.facebook.com/GiantTheVine/
In ascolto la sesta traccia Lost people

martedì 9 luglio 2019

Værket

L'ensemble dei Værket (in italiano traducibile con "il lavoro" ) si è formato a Copenaghen nel 2014. Hanno finora rilasciato due dischi per la label  danese Escho  ( https://www.escho.net ) : " Jealousy  hits" nel 2016 e "Young again" nel 2018. 
Il loro è un sound a tratti dark progressive con i fiati in bella evidenza, ci sono passaggi più inclini a un energico prog metal che si fanno apprezzare per la tecnica degli strumentisti.
Line up: Jakob Emil Lamdahl Pedersen: voce, tromba. Peter Linnemann Tange: organo, sintetizzatore e cori. Michael Thode Schultz: basso elettrico, cori. Adam Kjær Nielsen: batteria, percussioni, voce. Andreas Bunin Trap-Jensen: flauto, cori e Anders M. Jørgensen: chitarra, sassofono contralto  e cori.
Link utile: https://www.facebook.com/vaerketvaerketvaerket/


Album consigliato: Young again (2018)


domenica 7 luglio 2019

Regal Worm

I Regal Worm sono un progetto - nato nel 2011- del polistrumentista/compositore Jarrod Gosling (già membro di gruppi quali Skywatchers, I Monster e Henry Fool ) di Sheffield, città inglese di oltre mezzo milione di abitanti del South Yorkshire.
L'esperto Gosling https://www.progradar.org/index.php/tag/jarrod-gosling/ attorniato sempre da valenti strumentisti, ha rilasciato, curandone anche l'affascinante artwork, tre dischi: "Use and ornament nel 2013, " Neither use nor ornament" nel 2015 e il 13 Luglio 2018 "Pig Views" anche in confezione limitata doppio vinile rosa. Da segnaIare in discografia anche numerosi E.P.  La loro proposta sonora fluttua per vari generi musicali: prog sinfonico, suoni canterburiani, jazz, folk.... in un crossover di buona qualità anche per il fruitore non propriamente dedito al mero progressive.
Sito ufficiale: http://regalworm.com/Hail.html
Link utile: https://regalworm.bandcamp.com

Album consigliato: Pig Views (2018)

venerdì 5 luglio 2019

la YnE

Il progetto "la YnE" , datato 2012, è opera del compositore/polistrumentista/cantante Matti Laine, originario di Kirkkonummi (in italiano Brughiera della chiesa) un comune  di oltre 30.000 abitanti situato vicino all'area metropolitana di Helsinki.
Il musicista finlandese, attorniato da altri artisti di ottima levatura tra i quali spicca il trombettista jazz Verneri Pohjola, figlio del bassista/violinista (ma non solo) Pekka, ha dato alle stampe nel 2014 un unico disco dal titolo "La grande illusion" , L'opera, registrata ad Helsinki e distribuita attraverso l'etichetta francese Musea ( http://www.musearecords.com ), consta di undici tracce per quasi quaranta minuti di sound che spazia dalla world music al jazz, dal pop al prog/rock.
Sito ufficiale: http://www.la-yne.com

Album consigliato: La grande illusion (2014)

martedì 2 luglio 2019

Pyramidal

L'ensemble dei Pyramidal si è formato nel 2009 ad Alicante, città del sud della Spagna di oltre 300.000 abitanti, grazie a quattro strumentisti: Miguel Ángel Sanz: chitarra, sintetizzatore. Óscar Soler: chitarre elettriche e acustiche, voce. Miguel Rodes: basso e Lluís Mas: batteria, percussioni.
Il quartetto spagnolo, con la line up immutata, oltre a due E.P.  ha pubblicato tre album completi: il loro  debutto 'Dawn In Space' è stato pubblicato all'inizio del 2012 a seguire "Frozen Galaxies" nel 2013 e il 15 Aprile di quest'anno "Pyramidal".
La loro proposta sonora veleggia tra space rock progressivo con inflessioni psichedeliche e stoner rock.
Link utile: https://pyramidalmusic.bandcamp.com/album/pyramidal
In ascolto l'intero ultimo album
Album consigliato: Pyramidal (2019)