I Sarax, originari di Santiago del Cile, si sono costituiti -originariamente come trio- nel 1995 grazie al bassista Demetrio Cifuentes, al chitarrista Marcelo Larenas e Juan Pablo Velasco alla batteria e alle tastiere. In seguito si è unito al terzetto, come membro ufficiale, il chitarrista Nicholas Figueroa.
La band ha rilasciato tre dischi, di cui due nel terzo millennio: "Ejecucion" nel 2001 e "570.kythera" nel 2003 entrambi per Mylodon Records. I due dischi del terzo millennio sono concept album che ruotano attorno al ciclo di morte e rinascita di Juan Pirrón. Questo personaggio rappresenta la filosofia semi-anarchica e semi-esistenzialista di Cifuentes e Velasco (i compositori più influenti della band). In "Ejecucion", Pirrón è un ribelle in carcere, in attesa della sua esecuzione prevista per il mattino successivo. In "570.Kythera", il medesimo personaggio rinasce nell'asteroide omonimo, solo per scoprire che il suo nuovo ambiente sta per incontrare il suo ultimo collasso cosmico.
Il tappeto sonoro dell'ensemble sudamericano è vario e stimolante giacchè heavy-prog, psichedelia,jazz-rock, afflati crimsoniani si interfacciano nei loro lavori sempre con perizia strumentale, precisione tecnica (il batterista Velasco è anche un tecnico del suono professionista) ed energia emozionale.Il loro focus artistico è quello di "creare musica che sia provocatoria, innovativa e, perché no, offensiva!".
Line up: Juan Pablo Velasco: batteria, tastiere, sequencer, voce .Demetrio Cifuentes: basso, chitarra, tastiere, voci. Marcelo Larenas e Nicolás Figueroa: chitarre
Album consigliato: 570.kythera (2003)
giovedì 31 maggio 2018
mercoledì 30 maggio 2018
AngulArt
Gli AngulArt (con le due A maiuscole) sono una band cilena che ha pubblicato l'unico disco "Donde renacen las horas" nel 2004 per Mylodon Records.
Il full lenght è un concept-album che ha come tematica centrale la furiosa lotta dell'anima umana per superare il potere distruttivo della routine quotidiana al fine di trovare una luce di speranza per mantenere viva la fiducia verso il futuro. Le illustrazioni sono di Sergio "Peerro" Lantadilla mentre le fotografie di Lorena Solervicens.
Il disco è un interessantissima tessitura di commistione tra heavy progressivo molto seventies, afflati jazzistici, aspetti melodici- a volte solenni nelle partiture tastieristiche di Nazario Tabilo Poblete -che "seducono" il fruitore nelle undici tracce (due strumentali) e 67 minuti di durata.Il cantato di Alfredo Bown Cuello è in lingua spagnola ed emerge vigoroso in ogni brano. Un vero peccato che non abbia avuto seguito il loro unico cd!
Una curiosità: ben quattro/quinti della band sono ingegneri, mentre il bassista è architetto.
Line up: Alfredo Bown Cuello (voce / flauto), Mauricio Flores Sanchez (basso), Alvaro Graves Fuenzalida (chitarra / charango), Ricardo Perez Cea (batteria) e Nazario Tabilo Poblete (sintetizzatori, organo, pianoforte).
Link utile: http://www.progarchives.com/artist.asp?id=1191
Album consigliato: Donde renacen las horas (2004)
Il full lenght è un concept-album che ha come tematica centrale la furiosa lotta dell'anima umana per superare il potere distruttivo della routine quotidiana al fine di trovare una luce di speranza per mantenere viva la fiducia verso il futuro. Le illustrazioni sono di Sergio "Peerro" Lantadilla mentre le fotografie di Lorena Solervicens.
Il disco è un interessantissima tessitura di commistione tra heavy progressivo molto seventies, afflati jazzistici, aspetti melodici- a volte solenni nelle partiture tastieristiche di Nazario Tabilo Poblete -che "seducono" il fruitore nelle undici tracce (due strumentali) e 67 minuti di durata.Il cantato di Alfredo Bown Cuello è in lingua spagnola ed emerge vigoroso in ogni brano. Un vero peccato che non abbia avuto seguito il loro unico cd!
Una curiosità: ben quattro/quinti della band sono ingegneri, mentre il bassista è architetto.
Line up: Alfredo Bown Cuello (voce / flauto), Mauricio Flores Sanchez (basso), Alvaro Graves Fuenzalida (chitarra / charango), Ricardo Perez Cea (batteria) e Nazario Tabilo Poblete (sintetizzatori, organo, pianoforte).
Link utile: http://www.progarchives.com/artist.asp?id=1191
martedì 29 maggio 2018
Mar de Robles
I Mar de Robles (MdR) si sono formati nel 1998 a Rancagua, città di oltre 200.000 abitanti e sede vescovile, situata nella parte centrale del Cile.
Hanno finora pubblicato solo tre album di cui due in studio ("Mar de Robles" nel 2003 e "Indigena" nel 2007) distribuiti dalla Mylodon Records e un live nel 2017 dal titolo "10 anos en vivo" che è la registrazione di un concerto effettuato il 25 Ottobre 2008 a Santiago del Cile per festeggiare i primi dieci anni di attività.
Il loro sound è una mistura, molto ben amalgamata, di rock progressive, jazz-fusion ed etno music. Splendide rifiniture strumentali ( fiati e percussioni in primis!) con un cantato in spagnolo per un ensemble che dovrebbe avere molta più rilevanza a livello internazionale.
Line up:Julio Tobar: flauto, sassofono tenore, voce. Cristián Larrondo: basso. Ignacio Larrondo: congas, djembe, percussioni. Jesús Parada: batteria, percussioni e Rodrigo Moris: chitarra
Sito ufficiale: http://www.marderobles.cl
Album consigliato: Mar de Robles (2003)
Hanno finora pubblicato solo tre album di cui due in studio ("Mar de Robles" nel 2003 e "Indigena" nel 2007) distribuiti dalla Mylodon Records e un live nel 2017 dal titolo "10 anos en vivo" che è la registrazione di un concerto effettuato il 25 Ottobre 2008 a Santiago del Cile per festeggiare i primi dieci anni di attività.
Il loro sound è una mistura, molto ben amalgamata, di rock progressive, jazz-fusion ed etno music. Splendide rifiniture strumentali ( fiati e percussioni in primis!) con un cantato in spagnolo per un ensemble che dovrebbe avere molta più rilevanza a livello internazionale.
Line up:Julio Tobar: flauto, sassofono tenore, voce. Cristián Larrondo: basso. Ignacio Larrondo: congas, djembe, percussioni. Jesús Parada: batteria, percussioni e Rodrigo Moris: chitarra
Sito ufficiale: http://www.marderobles.cl
Album consigliato: Mar de Robles (2003)
giovedì 10 maggio 2018
Tamikrest
Giovani musicisti di etnia
Tuareg, i maliani Tamikrest (che significa nodo, unione, alleanza) si sono
formati nel 2006 e sono originari del Kidal, una zona nord-orientale del Mali. Si
sono avvicinati alla musica grazie alla scuola di musica fondata da strumentisti
europei e denominata"Les enfants de l'adrar" nell'oasi di Tinzawatene.Nel 2008 hanno avuto la sorte di suonare assieme ai Dirtmusic, progetto statunitense di contaminazione tra musica indie folk-rock ed etno-music di Chris Eckman (dei fascinosi Walkabouts) a Essakane, comune rurale del Mali che ospita annualmente a Gennaio il Festival au desert, momento d'incontro tra musicisti africani e non. Eckman-successivamente- decise di produrre i primi album che sono usciti per la label indipendente tedesca Glitterhouse Records.
I Tamikrest, inizialmente
cover band dei più famosi Tinariwen, hanno all’attivo cinque dischi in studio
(Adagh nel 2010, Toumastin nel 2011,Chatma nel 2013,Taksera nel 2015 e Kidal
nel 2017) più un live del 2011 autoprodotto.
Nelle loro opere affiancano strumenti rock canonici (basso, batteria e
chitarra) a quelli più etnici (djembè e percussioni). I testi, cantati in
lingua Tamasheq- la lingua berbera dell’Africa Nord occidentale- sono permeati
di storie relative alla cultura e alle problematiche quotidiane dei nomadi
Tuareg, in uno sfondo musicale simil psichedelico desertico con venature blues
rock.
Sito ufficiale: http://www.tamikrest.net
Album consigliato: Kidal
(2017)
mercoledì 9 maggio 2018
Tinariwen
La band dei
maliani di etnia tuareg Tinariwen -che significa deserti in lingua Tamasheq- si
sono formati nel 1979
grazie al
cantante/chitarrista Ibrahim Ag Alhabib che all'età di quattro anni fu
testimone dell'esecuzione di suo padre (un ribelle tuareg) durante una rivolta
nel Mali nel 1963. L’ensemble, seppur da tempo conosciuto in Nord Africa,
solamente nel nuovo millennio ha avuto visibilità nel resto del mondo con un
live nel 2006 The soul rebel of african desert e sette album in studio: The
radio tisdas sessions (2001), Amassakoul (2004), Aman
Iman:water is life (2009), Tassili (2011), Emmaar (2014), Elwan
(2017) e Amadjar (2019). La loro proposta sonora è un ibrido tra afro-beat,
arab rock, jazz e uno stile musicale nel Nord Africa ossia il Tishoumaren -a
volte chiamato semplicemente "guitar music” - parola che deriva dalla
parola francese chômeur, che significa "i disoccupati”. È un gruppo
nomade, artisticamente parlando, anche perché le tensioni in Mali sono senza
soluzione di continuità e di notevole spessore.
Il loro penultimo album Elwan, ad esempio, è stato registrato in
tre continenti: dalle oasi in Marocco e Algeria, ai sobborghi parigini passando
per il mitico Joshua Tree in California, avvalendosi di prestigiose
collaborazioni quali il polistrumentista cantautore di Filadelfia Kurt Vile
(già nei The war on drugs), il cileno polistrumentista Alain Johannes, il
cantante/chitarrista Matt Sweeney e il fantastico Mark Lanegan, vocalist dei
leggendari Screaming Trees. L’ultimo
disco Amadjar, pubblicato il 6 settembre 2019, non potendo il
gruppo ritornare in Mali, è stato composto durante i lunghi viaggi attraverso il Sahara occidentale e
la Mauritania ed è stato registrato all'aperto con apparecchiature mobili
vicino a Nouakchott, capitale della Mauritania.
Line up: Ibrahim Ag Alhabib: chitarra, voce. Alhassane
Ag Touhami: chitarra, voce. Abdallah Ag Alhousseyni - chitarra acustica, chitarra,
voce. Eyadou Ag Leche: basso, chitarra acustica, calabash, voce. Said Ag Ayad:
percussioni, cori. Elaga Ag Hamid - chitarra, voce.
Sito ufficiale: http://tinariwen.com
Album consigliato: Elwan
(2017)
Baaba Maal
Baaba Maal è un
polistrumentista senegalese, nato da una numerosa famiglia di pescatori a Podor
(antica città del Nord) il 12 Novembre 1953.
Artista poliedrico con
inclinazioni cantautorali, è autore di diciassette album di cui sei nel nuovo
millennio, ha esordito discograficamente nel 1989 con “Passion-Sources”.
Molto preparato musicalmente,
ha studiato a Dakar e Parigi, ha collaborato
con artisti del calibro di Brian Eno, Peter Gabriel, U2 e il batterista
nigeriano Tony Allen.
Il suo sound, acustico/elettrico,
abbraccia vari generi dall’etno pop al
ragamuffin passando per la world music. Maal è il principale promotore delle
tradizioni dei popoli di lingua Pulaar (un idioma atlantico dell’Africa
Occidentale).
Sito ufficiale: http://www.baabamaal.tv
Album consigliato: The
Traveller (2016)
mercoledì 2 maggio 2018
Angelique Kidjo
Angelique Kidjo è una
chanteuse originaria del Benin, un piccola Repubblica presidenziale dell’Africa
occidentale con quasi nove milioni di abitanti.Questa artista, il cui nome
intero è uno scioglilingua impronunciabile per noi:Angelique Kpasseloko Hinto Hounsinou Kandjo Manta Zogbin Kidjo è nata il 14 Luglio 1960 e vive attualmente a New York. La cantante, vincitrice di un Grammy Awards nel 2008, è nota per l'originalità dei suoi videoclip,per il suo impegno umanitario come Ambasciatrice dell'UNICEF e per la diversità delle sue influenze miusicalo che vanno dall'etnopop al pop africano, dalla musica caraibica al jazz, dal gospel alla rumba congolese, dal blues allo zouk, una miscela sonora pregna di gioia e danza.
Kidjo, che parla fluentemente
inglese e francese, nelle sue proposte discografiche ha cantato anche usando idiomi dialettali
quali lo yoruba, il mina o gen e il fon-gbe.
Autrice di quattordici album
a suo nome, di cui otto nel nuovo millennio, ha esordito discograficamente nel
1981.
Il Italia è nota per essere
presente con la canzone “Batonga” nella colonna sonora del film Caro Diario
(1993) di Nanni Moretti e per aver
duettato con Carmen Consoli nel brano “Madre Terra”, inserito nell’album “Eva
contro Eva” (2006) della cantautrice siciliana.
Sito Ufficiale: http://www.kidjo.com
Album consigliato: Djin Djin
(2007)