venerdì 22 settembre 2017

Trevor Rabin

Sudafricano di nascita seppur di cittadinanza statunitense, il polistrumentista-cantante Trevor Rabin (Johannesburg 13 Gennaio 1954), importante membro degli Yes nel periodo 1982-1995 nel terzo millennio ha composto colonne sonore per film di successo quali "Il mistero dei templari”, “L’apprendista stregone” e molti altri.
Da segnalare un uscita discografica solistica datata 8 Maggio 2012 dal titolo “Jacaranda”, lavoro compositivo più orientato verso il jazz/rock fusion.
Dall’Ottobre 2016 con Anderson e Wakeman, il buon Rabin sta portando in tour- hanno suonato anche in Italia- uno spettacolo di ottimo livello che sfocerà in un disco nel 2018.


Album consigliato: Jacaranda (2012)

giovedì 21 settembre 2017

Savage Lucy

I Savage Lucy sono un gruppo strumentale proveniente da Johannesburg, più precisamente della provincia metropolitana di Gauteng, formatosi nell'aprile 2011.
Dopo due E.P. nel 2012 dal titolo “MK ultra” e “Verstaan?” hanno rilasciato il loro primo e unico full lenght il 7 Agosto del 2015 dal titolo “Reverie”.
Il trio mette sul pentagramma note che veleggiano su canoni progressivi con virate metal, jazzistiche e financo blues, per un sound eclettico e di buon valore.
Line up: Austen Ramsay Lewis: chitarre. Steven Bosman :percussioni e Clint Falconer  al basso.
Sito ufficiale: http://savagelucy.co.za

Album consigliato: Reverie (2015)

mercoledì 20 settembre 2017

OhGod!

OhGod! -rigorosamente tutto attaccato con esclamativo finale- è un ensamble di Città del Capo più incline al prog metal con strizzatine melodiche verso l’alternative rock.
La band si è formata nel Luglio 2013 dalle ceneri di un altro gruppo dal  tappeto sonoro simile ossia i Lane Evermore di Pretoria.
Di fatto, finora, non hanno rilasciato fisicamente album se non l’E.P. digitale autoprodotto nel Marzo 2015 dal titolo “Forrest Feuds”, ma sono doverosi di segnalazione per la capacità tecnica che hanno dimostrato nei quattro brani strumentali dell’E.P., speranzosi che ci possa essere un album intero nel loro futuro.
Line up: Stefan Steyn (chitarra).David Houston (chitarra).Danny Harris (batteria) e Mark Woolfrey (basso).
Questo è il live di una nuova traccia 2017 dal titolo Kepler


Album consigliato: Forest Feuds (2015)

giovedì 14 settembre 2017

The Ocean doesn’t want me

I The Ocean doesn’t want me sono un ensemble originario di Pretoria, la capitale amministrativa del Sud Africa. Il nome del gruppo prende spunto dal titolo dell'omonimo recitativo di Tom Waits, la sesta traccia dell'album Bone Machine del 1992.
Hanno pubblicato due full lenght: “Which hope to live for” nel 2008, “As the dust settles” nel 2012  e un E.P. “The reins” nel 2015.
Il loro stile è orientato verso il metal-progressive in chiave terzo millennio.
Line up: Beastie: basso e voce. CF: chitarre e voce. Robin: percussioni, synths ed elettronica.


Album consigliato: As the dust settles (2012)

AlbinoBeach

Gli  AlbinoBeach sono un trio proveniente da Johannesburg formatosi nel 2006 grazie a Garrick van der Tuin (batteria), Kalin Pashaliev (basso) e Ian Finch (chitarra).
Autori di un solo album dal titolo “Cacophonic” nel 2015 e di due E.P “Albinobeach” nel 2008 e “Angolan Girls” nel 2011, il terzetto ha dimostrato ottime capacità di coniugare più stili: dal prog alla musica etnica, dal jazz all’ambient elettronico, dal metal al trip hop.
Una particolarità è quella che negli spettacoli dal vivo sono soliti proporre al pubblico di esplorare direttamente strumenti insoliti come, ad esempio, il bulgaro Kaval, antico strumento a fiato dell’area mediterranea.
Line Up: Kalin Pashaliev: basso. Garrick van der Tuin: batteria. Ian Finch: chitarra.Boris Tzvetanov: batteria e percussioni.Nenad Djelic: chitarra elettrica e Ivan Batchvarov al violino.


Album consigliato: Cacophonic (2015)

martedì 5 settembre 2017

Zookeeper's Palace

La band statunitense degli Zookeeper's Palace (traduzione letterale:Il palazzo del custode dello Zoo), abbreviato ZkP, si è formata nel gennaio 2012.
Due album all'attivo per l'ensemble di Los Angeles: Red Sky Ruminations nel 2012 e Deliquesce nel 2016. Il loro tappeto sonoro si snoda tra strutture space rock progressive con aspetti percussivi molto rilevanti , quasi tribali in certi brani. Da rilevare le tessiture armoniche vocali e la grande carica live per un gruppo che ha sicuramente ottime potezialità.
Line up: Matt Fonda: voce, tastiere, percussioni. Aron Ortega: chitarra, voce. Matt Luker: tastiere, voce. Jason Lobell: basso, tastiere, voce. Candice Harris: batteria, percussioni, voce. Zach Nazar: percussioni
Link utile: https://zookeeperspalace.bandcamp.com


Album consigliato: Deliquesce (2016)

venerdì 1 settembre 2017

Il Cerchio d'Oro

Terzo concept album per Il Cerchio d’oro, valoroso ensemble di cui già parlammo http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2013/08/il-cerchio-doro.html
Dopo aver approfondito la storia delle esplorazioni con Il Viaggio di Colombo (2008) e la mitologia con Dedalo e Icaro (2013), il sestetto savonese questa volta si è occupato- con “Il fuoco sotto la cenere” -del Fuoco inteso sia a livello fisico come l’effetto della combustione, uno dei quattro elementi costitutivi dell’universo per il filosofo Empedocle (495- 435 a.C.),  sia in senso figurato per indicare energia, elemento dinamico per il paradigma della vita.
Da sottolineare che il termine fuoco deriva dal latino “focus” che stava a indicare il focolare, tale termine ha di fatto sostituito “ignis” che, nella lingua latina, designava  il vero significato di fuoco.
Il disco, rilasciato per la dinamica etichetta Black Widow il 14 Luglio in supporto cd ma è prevista –more solito- anche l’uscita in vinile, consta di sette tracce per 48 minuti di genuino progressive dove l’esperta band mette “a fuoco” tutti gli elementi che la contraddistinguono: armonie vocali sublimi, gusto “superiore” per la melodia, capacità di coinvolgere emotivamente il fruitore che "gode” della proposta sonora dall’ispirazione vintage seventies.
Il concetto di fuoco è al centro delle composizioni, la parola ricorre ben 13 volte tra titoli e testi e una volta in forma plurale.In ordine sparso: il fuoco è nel bicchiere, proietta ombre, è dentro,  è incontrollato, è sulla collina, si può essere un po’ fuoco e un po’ ghiaccio, e poi un fuoco: volare via. Anche in questo disco la talentuosa formazione del Cerchio d’oro si allarga con la nobile presenza di tre icone del prog anni settanta: Pino Ballerini (Rovescio della Medaglia) al canto in “Per sempre qui”, il batterista Paolo Siani (Nuova Idea) e il cantante/tastierista Giorgio Usai (New Trolls) nel brano più “tirato” del disco ossia ” Il Rock e l’inferno”. Da segnalare la cover finale dedicata a Ivan Graziani con “Il fuoco sulla collina” 
( la versione originale si trova nell’album del 1979 Agnese dolce Agnese) rimodellata sui canoni della band con originali trasformazioni timbriche-sonore.

Line up: Piuccio Pradal: chitarra acustica, voce. Giuseppe Terribile: basso, chitarra, voce.Gino Terribile: batteria, percussioni, voce. Franco Piccolini: tastiere. Simone Piccolini: tastiere, cori e la new entry Massimo Spica alle chitarre. 
Propongo Il fuoco nel bicchiere, la quinta traccia del disco. Il  testo del paroliere Pino Paolino, con musica del "giovane" Simone Piccolini, tratta con accurata analisi un tema estremamente pernicioso qual'è l'alcolismo. " ...E cerco ancora l'amore in fondo al bicchiere. La vita è ora un sogno infranto da bere".