lunedì 23 dicembre 2013

Top Five Internazionale 2013

Ecco a voi, tra i dischi che ho potuto ascoltare, i miei preferiti del 2013.

Steven Wilson: The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)
L’eclettico genietto britannico, oltre ad una possente serie di progetti paralleli alla sua band storica Porcupine Tree e a mansioni di remixaggio di autentici capolavori del passato come ad es. Aqualung dei Jethro Tull e In the Court of the Crimson King dei King Crimson, ha “percorso” anche una attivita solistica di rilievo.
Quest’anno ha pubblicato una scintillante gemma del nostro tempo ossia The Raven That Refused To Sing (And Other Stories), disco capolavoro in cui racconta le angosce dell'uomo del XXI secolo attraverso sei storie di fantasmi, ove afflati crimsoniani e floydiani e melodie progressive memorabili trovano “luogo” di esaltazione emotiva.
Il disco, che consta di 6 tracce per 50 minuti abbondanti di musica, con una apertura di grande impatto sonoro come Luminol (vedi video), è tutto di ottimo livello ed è assolutamente consigliato anche per il valore dei musicisti che accompagnano l’occhialuto britannico, , su tutti il batterista Marco Minnemann ed il talentuosissimo chitarrista Guthrie Govan. Uno di quei dischi che quest’anno ho letteralmente consumato e non mi sono ancora stancato di riascoltare.


Haken: The mountain
Dopo due eccellenti album, alla terza uscita arriva per la band inglese degli Haken un disco di grande vigore artistico che li proietta ben al di là dell’etichetta di ensamble prog metal.
The mountain è un lavoro dai suoni cristallini e potenti che “nutre” più bocche essendo sinuoso nella sua varietà. Nove tracce più due bonus per quasi settanta minuti di musica in cui con facilità si passa da riff vigorosi a momenti simil jazzistici, dal prog sinfonico ad intrecci vocali tipici dei Gentle Giant
Un album delicato e potente allo stesso tempo, semplice e complesso insieme, per me un capolavoro!
Line up: Ross Jennings: voce,  Charles Griffiths: chitarre, Raymond Hearne: batteria, Richard Henshall: tastiere e chitarre, Diego Tejeida: tastiere e Thomas MacLean: basso.


Causa Sui: Euporie Tide
Il trio strumentale danese Causa Sui con “Euporie tide”, uscito il 5 agosto per la Label El Paraiso records, raggiunge vertici di affiatamento e vigore psichedelico progressivo di notevole spessore artistico, mantenendo una tendenza space rock per tutte  le dieci tracce per oltre un’ora di musica.
Line up: Jonas Munk: Chitarre ed Eletronica, Jess Kahr: basso, Jakob Skøtt: Percussioni e batteria.



Raimundo Rodulfo: Open Mind
La quarta fatica discografica del compositore polistrumentista-cantante venezuelano Raimundo Rodulfo dal titolo evocativo Open Mind è davvero fantasioso e ricco di colori emotivi che avvinghiano l’ascoltatore per quasi 80 minuti di musica
La recensione di Jessica Attene su Arlequins fotografa esattamente la mia impressione: “Musica leggera come un alito di vento ma ricca di sostanza, che scivola delicata attraverso i padiglioni auricolari ma che lascia impressioni durature, dolce al punto giusto ma mai stucchevole. E’ così che vorrei che fosse certo prog sinfonico che ormai fin troppo spesso finisce col perdersi nell’autoreferenzialità, nell’imitazione dei modelli illustri, in una pomposità che stanca e che ha ben poco di spontaneo.”


Comedy of Errors: Fanfare & fantasy
Ebbene si! La palma di miglior disco di prog romantico di quest’anno lo assegno all’ensamble scozzese Comedy of Errors già attivo negli ottanta con un mini LP, ma che solamente nel 2011 era riuscito a realizzare un disco intero.
La loro seconda uscita Fanfare & fantasy è un lavoro molto ben curato e di gusto superiore sul piano melodico. Nove tracce per quasi settanta minuti di musica che seppur non siano originalissime danno una sensazione di  piacere soprattutto nel fluire sinfonico delle composizioni.
Line up: Joe Cairney (voce), Jim Johnston (tastiere), Mark Spalding (chitarre) e Bruce Levick (batteria)



Il mio disco straniero non progressive dell’anno è di un gruppo praticamente sconosciuto….ossia i Black Sabbath di un tal Ozzy Osbourne che dicano sbrani i pipistrelli in scena…
A parte gli scherzi, “13” il nuovo album dei Black Sabbath a mio avviso è davvero formidabile. Una prova di grande spessore che ci mostra in ottima forma, nonostante le apparenze fisiche non proprio ideali, al canto il buon Ozzy coadiuvato alla chitarra dal sempre verde Tony Iommi. Il duo affiancato dall’altro membro storico Geezer Butler al basso e dal batterista Brad Wilk dei Rage Against the Machine , ci dimostra con questa opera rock che la classe non si affievolisce anzi….  Un disco che ci riporta indietro nel tempo, direttamente agli anni d’oro del gruppo. Lo stile immediatamente riconoscibile del gruppo, stilisticamente caratterizzato da ‘proto-heavy/doom’ esoterico.



domenica 22 dicembre 2013

Top Five Italiana 2013

Anche quest’anno provo a condividere, mediante il blog, le proposte progressive italiane che mi sono piaciute maggiormente tra quelle che ho potuto ascoltare.

Unreal city: La crudeltà di Aprile
Il disco d’esordio della band parmense ha fatto subito breccia nella mia anima musicale per l’assoluta sincronia di piacere tra parti strumentali e i testi mai banali elaborati dal “genietto” Emanuele Tarasconi, futuro collega "strizzacervelli" e leader assoluto di un ensamble molto giovane, che ha sicuramente grandi potenzialità.
Il disco, uscito ad Aprile (giustamente, dato il titolo..ma mai crudeltà fu accolta con soddisfazione ….) e registrato a gennaio presso gli Hilary Studio di Genova, vanta la produzione artistica del poliedrico Fabio Zuffanti ed è composto da 6 tracce per un oretta di corposo progressive sinfonico.
Line up: Federico Bedostri (Batteria e Percussioni), Francesco Orefice (Basso), Francesca Zanetta (Chitarre) ed Emanuele Tarasconi (Pianoforte, Organo, Sintetizzatori e Voce).
Ed ecco il video ufficiale de "Dove la luce è più intensa"


La maschera di cera: Le porte del domani
Il quintetto genovese ripercorre, proseguendola, la storia di uno dei dischi migliori del progressive italiano (e non solo…) ossia Felona e Sorona delle Orme.
Il disco in nove tracce e con una doppia versione italiana/inglese, riprende i temi della perenne lotta tra i due pianeti per arrivare ad un finale di speranza e di pace come quella che dovrebbe essere insita nella natura buia dell’uomo abitante del pianeta terra. Nove tracce dove i musicisti Fabio Zuffanti (basso), Maurizio di Tollo (Batteria), Andrea Monetti (Flauto), Agostino Macor (tastiere ) e il cantante chitarrista Alessandro Corvaglia ci offrono emozioni in serie per un autentica gemma del firmamento progressivo 2013 ( e non solo…) Il video ufficiale della seconda traccia del cd "La guerra dei mille anni"


Not a good sign: Not a good sign
Il progetto d’esordio discografico per questo supergruppo, composto da elementi degli Yugen come il tastierista Paolo”Ske” Botta e il chitarrista Francesco Zago assieme al batterista Martino Malacrida e ai due “Coscienza di Zeno” (notevole anche il loro secondo disco uscito anch’esso quest’anno dal titolo Sensitività) il cantante Alessio Calandriello e il virtuoso bassista Gabriele Guidi Colombi, ha le stigmate di eccellente levatura tecnica compositiva.
Il disco, uscito a Giugno per l’etichetta AltrOck/Fading Records, con uno straordinario inizio con due brani splendidi come Almost 1 (link audio sotto) e 2, consta di nove tracce per poco più di 50 minuti di musica.. Gli arrangiamenti estremamente elaborati ma non per questo cervellotici accompagnano il cantato in Inglese di Calandriello sempre molto ispirato anche nella lingua della terra d’Albione.
La speranza, non vana, è quella che anche in futuro la medesima formazione ci possa regalare altri momenti solenni come in questa occasione


Ingranaggi della valle: In hoc signo
Altro esordio di grande rilievo è quello del giovanissimo sestetto Ingranaggi della Valle, tutti intorno ai vent’anni eccetto l’ottimo vocalist Leone che è del 1980.
Per comprendere la portata del lavoro dell’ensamble romano, riportiamo la notizia che “In Hoc Signo" , uscito a maggio per l’etichetta Black Widow Records, è andato esaurito in prima stampa dopo soli 4 mesi dalla pubblicazione. Ora l'etichetta del vulcanico Pino Pintabona sta per dare il via alla prima ristampa dell'album, avendone pianificato il rilascio per l'inizio del 2014.
Il disco, in undici tracce per poco più di un ora di musica, è un concept album caratterizzato da una ben dosata commistione di generi che va dal progressive classico ad afflati simil fusion con il violino di Marco Gennarini in bella evidenza.
Line up: Igor Leone (Voce), Flavio Gonnellini (Chitarra), Edoardo Arrigo (Basso),Mattia Liberati (Tastiere), Shanti Colucci (Batteria e Percussioni) e Marco Gennarini (Violino)



Camelias garden : You have a chance
I Camelias Garden sono un progetto del polistrumentista- cantante romano Valerio Smordoni che per questo splendido disco d'esordio è stato affiancato da Manolo D'Antonio (chitarra acustica e 12 corde, chitarra elettrica, chitarra, ukulele e cori ), Marco Avallone (contrabbasso, basso synth e percussioni) e svariati ospiti strumentisti: Francesco Favilli (batteria e percussioni), Carlo Enrico Macalli (flauto), Andrea Bergamelli (violoncello), Eliseo Smordoni (fagotto) e Giovanni Vigliar (violino).
 Il tutto per offrire e deliziare l'ascoltatore con un mix di sonorità che vanno dal folk-progressive al prog sinfonico con linee melodiche alcune memorabili come nella genesisiana Mellow days (vedi video) che ti cullano e ti trascinano in ambienti di pacatezza interiore.




Come al solito segnalo anche un disco del 2013 non progressive meritevole di essere acquistato, quest’anno la scelta cade dalle parti di Cuneo con l’ultima fatica dei Marlene Kuntz che con le undici tracce dell’album “Nella tua luce” uscito ad Agosto mi hanno davvero colpito sia per i testi di ottima fattura e scrittura del quarantasettenne Cristiano Godano, sia per le sonorità tipicamente kuntziane dall’afflato indie-rock poetico simil cantautorale.
Ecco "Il Genio (l'importanza di essere Oscar Wilde)" un estratto significativo del disco




The Winter Tree

I The Winter Tree, sono un idea progressiva del polistrumentista-compositore statunitense Andrew Laitres che, con il nome di Andrew Robinson, tra il 1995 e il 2002 aveva realizzato alcuni dischi con il nome di Magus.
Il progetto  The Winter Tree ha realizzato tre album dal 2010 ad oggi di neo progressive, Laitres si è fatto accompagnare in queste fatiche dai fratelli Deb (tastiere) e Mark Bond (chitarra e voce).
Il 5 Dicembre è uscito Twilight of the Magicians liberamente ispirato dagli scritti di Rudolf Steiner riguardanti il continente perduto di Atlantide e la sua leggendaria storia .
Sito ufficiale: http://www.thewintertreeband.com/



Album consigliato: Guardians (2012)

Jaen Kief

I Jaen Kief , provenienti da Medellin, sono un combo colombiano di ben otto elementi con una voce femminile ed una maschile che si dividono le parti cantate. Hanno all’attivo due dischi in cui fondono progressive sinfonico e rock in una miscela di eccellente livello.
Line up: Sol Beatriz Jaramillo e  Juan Gonzalo Tamayo (voce e chitarra acustica-elettrica), Catalina Areiza (Sax, tastiere), Douglas Mejía (tastiere), Mauricio González (batteria), Camilo Velásquez (basso), Ana Isabel Becerra (flauto), Juan Carlos Cardozo (chitarra elettrica)
Sito ufficiale: https://sites.google.com/site/jaenkiefband/inicio



Album consigliato: Las hadas no vuelan más II. El agua de frente(2007)


venerdì 6 dicembre 2013

Entropia

I colombiani Entropia, depositari di un unico album auto-prodotto, sono un giovane quintetto dedito ad un prog-metal con chiare influenze dei Dream Theater e dei Pain of Salvation. Il loro lavoro dal titolo Simetria,seppur non brilli di originalità, è ricco di ottimi riff chitarristici e spunti melodici di discreto livello.
Line up: Juan Manuel Gûiza – voce, Juan Carlos Sanchez – basso. Nicolas Aparicio – chitarra, Leonel Rojas Alvarez – batteria, Gabriel Chaparro – tastiere



Album consigliato: Simetria (2010)





Jethzabel

Originari di Cuenca (Ecuador) i Jethzabel sono un prog metal band formatasi nel 2000. Nel loro unico disco auto-prodotto -“Visions”- coniugano con una eccellente perizia il metal con partiture classicheggianti avendo tra gli strumentisti un pianista e un violinista di derivazione classica.
Line up: Adrian Calle- voce, Henry Quizhpi –chitarra, Cristian Quizhpi – basso, Boris Criollo- batteria, Jhoffre Mora- piano e tastiere e Patricio Mora - violino


Album consigliato: Visions (2007)

Viuda Negra

I Viuda Negra (vedova nera in italiano),  sono una  prog band più incline a suoni metal. Originari di Quito e attivi dal 1996 al 2010 con due dischi nel terzo millennio: El Final del Silencio (2003) e La Voz de los Bosques (2007) che si collocano musicalmente vicino alle sonorità dei Dream Theater .
Line up dei dischi: - Santiago Silva- voce, Santiago Villalba- chitarra, Mauricio Maldonado- tastiere, Johnny Gordon- batteria e i bassisti Chelo Guarderas (nel primo disco) e Matias Alvear (nel secondo).




 Album consigliato: La Voz de los Bosques (2007)